La sfida della mobilità sostenibile è stata al centro dei dibattiti di MissionForum: la scelta per i mobility manager aziendali si fa ancora più interessante grazie alle molteplici alternative che possono coesistere per soddisfare ogni diversa esigenza di spostamento. Noleggio a lungo termine, car sharing e micromobilità creano un vero e proprio ecosistema dove tutte queste opzioni possono essere integrate in un contesto di welfare aziendale.
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Mobilità a MissionForum: domande e risposte
Durante il dibattito di MissionForum dal titolo: “Noleggio a lungo termine, car sharing e micromobilità: la scelta si fa più interessante” alcuni fleet manager hanno posto delle interessanti domande direttamente ai panelist delle aziende partner dell’evento.
Federico Vignolo, responsabile fleet management, resources planning & demand management di Sirti ha dichiarato di «non essere pronti all’abbandono della motorizzazione diesel entro il 2030». Un problema, sostiene, che viene amplificato dalla mancanza di accordi specifici con installatori di colonnine aziendali anche a casa dei dipendenti. La richiesta di Vignolo è quella di «un servizio di intermediazione per velocizzare le pratiche, così da avere tempi di ricarica adeguati».
Paolo Ghinolfi, amministratore delegato di Sifà suggerisce di «non andare verso progetti massivi di trasformazione della flotta, ma di alternare le differenti possibilità di alimentazione per accontentare ogni desiderio di mobilità». Il Ceo ha spiegato che «i clienti che percorrono mediamente 40mila km l’anno difficilmente abbandoneranno l’alimentazione a gasolio, visto che ora i nuovi motori diesel sono addirittura più puliti di alcune auto a benzina o ibride plug in».
Non si parla quindi soltanto di implementare la rete di colonnine pubbliche e installare quelle casalinghe per aiutare la transizione verso l’elettrico. Bensì di avere persone capaci di risolvere il problema di “messa a terra” delle installazioni, visto che «il costo di occupazione del suolo pubblico, in alcuni casi, le disincentiva».
Micromobilità: una risposta per gli spostamenti casa-lavoro?
Claudio Sposato, head of general services, real estate & security di Engie Italia ha chiesto come biciclette elettriche e monopattini possono essere integrate nei canoni di noleggio all’interno delle aziende.
Risponde Andrea Pasqualotto, direct account manager di Askoll che evidenzia come «le richieste sono cambiate: si è passati dal chiedere uno sconto sul prodotto a una vera e propria flotta di e-bike e monopattini elettrici per gli spostamenti casa/lavoro». Il pacchetto, argomenta il manager di Askoll «comprende la piena tracciabilità del mezzo e il servizio completo per manutenzione preventiva e operativa. Per tutto il ciclo di vita».
Caro carburante: come controllo i driver?
Luca Galleani, procurement and fleet manager di Gruppo Fervo ha chiamato in causa l’impennata dei prezzi di benzina e diesel. Domanda: «Come si possono monitorare i consumi senza localizzare il driver? Tramite un chip è possibile capire quando consuma carburante superando la policy concordata con l’azienda?».
Risponde Piero Bonino, smart mobility sales director di Targa Telematics dichiarando che «ci sono diversi strumenti utili a misurare gli interventi e che aiutano a costruire il processo di utilizzo di un veicolo aziendale». Continua: «Tuttavia un chip di facile installazione è altrettanto facile da bypassare mentre potrebbe esserci una oggettiva soglia di tolleranza sull’utilizzo di auto in fringe benefit durante il fine settimana. Quindi, tutte le attenzioni devono essere riposte sulla credibilità del fleet manager».
Sara Marchetti, global fleet manager, indirect procurement di Kion Its Emea ha posto il problema dei costi vivi su base settimanale aumentati del 40/45%. Osserva: «Anche il costo dell’additivo AD Blue è stato recentemente tolto dal canone di noleggio. Quali altri importi imprevisti o aumenti dobbiamo mettere in conto per calcolare meglio l’impatto nei costi gestionali?».
Paolo Ghinolfi (Sifà) amplia lo scenario e vede il problema nell’inflazione sui costi di ricambi, carburante e lubrificanti. A cui bisogna aggiungere i rischi altissimi che si stanno prendendo i noleggiatori in questo periodo di transizione verso il futuro elettrico. Infatti, in questo momento di evoluzione tecnologica non si può programmare il valore residuo delle attuali auto elettriche e ibride. In quanto, le batterie tendono a invecchiare velocemente. A questo bisogna aggiungere una fortissima riduzione di sconto (ai noleggiatori, abituati al 50% di riduzione) sull’acquisto di lotti di auto nuove e assicurazioni con premi molto più alti.
La mobilità è stata protagonista a MissionForum: secondo round di domande
Claudio Sposato (Engie Italia) ha chiesto «come può la telematica aiutare la gestione della mobilità aziendale che comprende dalla gestione della flotta agli spostamenti casa-lavoro».
Piero Bonino (Targa Telematics) risponde che «l’evoluzione del tradizionale modello di flotta aziendale è il corporate car sharing: uno dei punti di forza è stata la classificazione dei modelli di auto, più utili a soddisfare le necessità specifiche di spostamento. Ma anche quello dei tragitti condivisi per avere meno consumi di carburante. Il prossimo passo sarà quello di approcciare la mobilità aziendale come Maas (mobility as a service) per ottimizzare ogni singolo viaggio nello specifico».
Federico Vignolo (Sirti) ha ricordato quando l’azienda tentò l’introduzione di scooter in flotta: «Quali sono i punti di forza di Askoll che potrebbero farci riprendere in considerazione questa opzione?».
Andrea Pasqualotto (Askoll): «Siamo un’azienda pioniera nelle tecnologie innovative e forniamo il total cost ownership dei nostri mezzi elettrici. Dunque certifichiamo dalla produzione fino alla fine del ciclo della batteria. Tutti i componenti principali del veicolo vengono prodotti a Vicenza e proponiamo una serie di soluzioni di micromobilità tra i quali monopattini, scooter e biciclette, tutti a zero emissioni. Oggi i motori elettrici sono più piccoli e consentono di risparmiare nei materiali come rame e ferro, contribuendo così alla sostenibilità dell’ambiente».
I veicoli di Askoll sono nelle flotte di Just Eat, Domino’s Pizza e anche gli scooter Cooltra sono prodotti dall’azienda vicentina.