Auto aziendali detraibilità IVA

Auto aziendali e detraibilità IVA al 100%: NO all’ennesima proroga

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Auto aziendali e detraibilità Iva: Aniasa lancia l’ennesimo appello al governo sulla riforma della fiscalità. Infatti, si sta avvicinando il termine del 1° aprile, entro il quale l’Esecutivo potrebbe domandare nuovamente all’Unione Europea un’ulteriore proroga triennale del regime di detraibilità Iva al 40% sugli acquisti e sui noleggi di auto aziendali, invece che al 100%.

Si tratta di una condizione anomala tutta italiana.

Infatti, nel resto d’Europa la detraibilità è già al 100%. La data del 1° aprile rimane fondamentale per tutto il settore del noleggio visto che potrebbe portare ad una svolta storica.

Detraibilità IVA al 100% negata a colpi di rinvio

È bene ricordare che l’Italia è stata condannata dalla Corte di Strasburgo nel 2006 per non aver applicato la detraibilità al 100% sull’Iva delle auto aziendali come previsto dalla normativa europea.

Il limite massimo di detrazione dell’Iva sugli acquisti e i noleggi fissato al 40% è stato richiesto dal Governo italiano e accordato dall’UE tramite ripetute proroghe triennali puntualmente succedute negli ultimi 15 anni.

Questo potrebbe essere il quinto rinvio dal lontano 2010 e avrebbe un effetto penalizzante anche sull’annunciata transizione ecologica del parco circolante italiano.

L’ultima proroga scadrà il prossimo 31 dicembre 2022, ma l’Esecutivo ha tempo fino al 1° aprile per poterla chiedere nuovamente alla Commissione UE.

Aniasa punta il dito su una situazione penalizzante per la mobilità e per le imprese del nostro Paese. Il settore dell’auto aziendale immatricola il 30% delle vetture elettriche e il 47% delle ibride plug in.

[Leggi qui quando all’Automotive Dealer Day a Verona si annunciava la definitiva riforma fiscale dell’auto aziendale]

Auto aziendali detraibilità IVA: le dichiarazioni di Aniasa

Argomenta Alberto Viano, presidente dell’associazione dei noleggiatori e della mobilità condivisa: «Il prossimo 1° aprile potrebbe segnare un momento storico per la mobilità delle imprese italiane, dopo 15 anni di continua deroga. Alcuni emendamenti al DDL sulla riforma fiscale ed un significativo ordine del giorno in occasione dell’ultima Legge di Bilancio, nonché varie mozioni presentate giorni alla Camera, ci fanno ben sperare. In caso contrario, il rischio è che si scelga di penalizzare nuovamente uno strumento strategico per accelerare il rinnovo del nostro vetusto parco circolante».

Conclude: «Un regime fiscale più corretto e allineato agli altri Paesi europei fornirebbe una spinta significativa alla diffusione e al rinnovo delle flotte aziendali».

Senza dimentcare che le casse dell’Erario ne beneficeranno.

Il settore dell’auto aziendale svolge un ruolo di promotore sia di correttezza fiscale che di contrasto all’evasione. Non è un segreto che ogni fase operativa è tracciata sotto il profilo amministrativo e contabile.

[Quanto vale il carico fiscale sull’auto?]

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