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Viaggi a Hong Kong: divieto d’ingresso dall’Italia e da altre nazioni

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Hong Kong vieta l’ingresso ai viaggiatori dall’Italia e da altre nazioni, dal 2 dicembre. Il divieto è in vigore anche per Australia, Austria, Belgio, Canada, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania e Israele. Nonché per i passeggeri che vi hanno soggiornato negli ultimi 21 giorni.

Coloro che risiedono a Hong Kong e hanno visitato questi Paesi devono attuare una quarantena di 3 settimane in un albergo autorizzato.

La normativa si è resa indispensabile dopo che sono stati rinvenuti contagi dalla variante Omicron del Covid-19. Perciò il Dipartimento della salute locale ha incluso l’Italia nella categoria di alto rischio (Gruppo A).

Approfondisci sul sito web dell’ufficio consolare italia ad HK.

Viaggi a Hong Kong divieto dall’Italia e dal Sud Africa

Oltre all’incremento delle restrizioni di viaggio come detto, il Paese vieta l’ingresso ai viaggatori provenienti da Angola, Etiopia, Nigeria e Zambia a partire dal 30 novembre.

I residenti provenienti da queste nazioni possono rientrare solo se pienamente vaccinati. Inoltre, devono rispettare 7 giorni di quarantena in strutture governative. Più ulteriori due settimane in un hotel a proprie spese.

Infine, chi proviene da Sudafrica, Botswana, Eswatini, Lesotho, Malawi, Mozambico, Namibia e Zimbabwe non è temporaneamente ammesso.

Anche in questo caso, come per Israele e altre mete, si verifica una condizione di estrema imprevedibilità visto che il Paese aveva appena riaperto le frontiere e i voli, a inizio del mese di novembre.

Impatto sul business travel: organizzazione più complessa

Come dicevamo, i nuovi divieti di viaggio per Hong Kong dall’Italia seguono le reazioni dei Governi alla variante Omicron delle ultime 36 ore.

L’impatto sul business travel è di accentuato incremento della complessità nell’organizzazione nonché di ulteriori stop a scopo cautelativo. A questo proposito, le analisi di International Sos rivelano che i viaggi di lavoro sono colpiti da difficoltà altamente impattanti sull’impegno dello staff.

A livello globale, il volume di avvisi di sicurezza sensibili al fattore tempo e ad alto impatto sull’effort aziendale, che avvertono i viaggiatori di rischi come incidenti terroristici, disordini civili o eventi climatici, rilasciati dagli esperti di rischi in viaggio, è aumentato dell’80% dal 2019.

Approfondisci su come gestire i viaggi dei dipendenti durante la pandemia.

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