La mobilità connessa è il futuro del Paese, soprattutto perché l’Italia è il secondo in Europa per tasso di motorizzazione, con circa 663 veicoli ogni 1.000 abitanti. Questo è significativo di quanto la Penisola sia dipendente dall’automobile, che da sola vale l’80% del traffico totale dei passeggeri.
Sulla base di questa premessa, Octo e The European House – Ambrosetti hanno dato il via all’iniziativa Connected Mobility 2025 che ha la missione di identificare una “Via italiana alla mobilità connessa” attraverso tre obiettivi.
Primo: analizzare l’evoluzione degli ecosistemi del valore legati alla mobilità connessa.
Secondo: identificare le priorità di azione per gli operatori chiave di questi ecosistemi. Avendo come elemento di riferimento la confluenza verso la “mobilità intelligente” (smart mobility) di veicoli e servizi sempre più integrati e connessi fra gli attori.
Terzo: contribuire a una “Via italiana” al rinnovamento degli ecosistemi del valore collegati alla mobilità connessa. Aiutando gli operatori a compiere il passaggio decisivo di trasformazioni in vere e proprie tech company.
Il tema della mobilità connessa al centro di Octo Connected Forum
Il tema della mobilità connessa del futuro è stata al centro di Octo Connected Forum, patrocinato dal ministero per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale. Un evento in streaming che ha riunito diversi attori del settore, coinvolti negli ultimi 10 mesi per capire come effettuare questa transizione.
Una transizione che in parte è già iniziata.
Per cominciare, è stato attivato un advisory board, che avrà il compito di fornire le linee di indirizzo dell’operato e stimolare le idee originali. Ne fanno parte Nicola Veratelli, Ceo di Octo Group, e Valerio De Molli, Ceo di The European House – Ambrosetti. A questi si aggiungeranno stakeholder esterni su invito.
L’obiettivo è di realizzare incontri con questi ultimi per approfondire i temi identificati e di attuare tavoli di lavoro tematici focalizzati su tre ambiti di interesse per la mobilità connessa.
- Possesso e gestione del veicolo
- Customer & journey experience
- Relazione con infrastrutture e sistemi urbani
Inoltre, sono state individuate alcune macro-aree attraverso le quali la connected mobility può generare valore. Saranno poi definiti i possibili modelli di business.
Da Octo e Ambrosetti, 35 progetti per la via italiana della telematica nell’automotive
Partita 10 mesi fa, l’iniziativa ha visto il coinvolgimento attivo in sei gruppi di oltre 30 fra i principali protagonisti di 9 industrie. Amministrazioni locali e aziende automotive, Ict, finanza e assicurazioni fino alle utility e al trasporto pubblico locale ed extra urbano.
Tutti con un solo obiettivo: identificare gli aspetti necessari alla riprogettazione della mobilità e dei modelli di gestione urbana. Una sfida importante e difficile, facilitata (si spera) dall’utilizzo di parte dei fondi del Pnrr. «Abbiamo 35 progetti: 14 di questi li vogliamo realizzare da qui a metà 2022», ha detto Nicola Veratelli.
Connected Mobility 2025 si basa anche su un rapporto da cui emerge come l’innovazione e lo sviluppo di modelli sostenibili per la società passino necessariamente dai dati. E la rielaborazione di questi è in grado di creare valore per tutte le parti coinvolte.
Entro il 2025, le informazioni generate dalla telematica produrranno servizi per 9,8 miliardi di dollari, cioè il +216% rispetto ai valori del 2019.
Se oggi un veicolo genera circa 25 GB di dati per ogni ora di utilizzo, tra 5 anni questo valore toccherà 3.600 GB.
La mobilità connessa del futuro e il rapporto Connected Mobility 2025
«La pubblicazione del rapporto Connected Mobility 2025 – ha dichiarato Nicola Veratelli – nasce dall’esigenza di disegnare lo scenario della mobilità connessa».
Continua: «Ma anche di fare il punto sugli ecosistemi del valore ad essa legati, coinvolgere i player e raccontare una via italiana alla mobilità che possa contribuire a dar vita a casi di eccellenza replicabili a livello globale. Questo anche grazie all’osservatorio privilegiato rappresentato dai 20 anni di esperienza che Octo possiede nella raccolta, gestione e trasformazione dei dati in prodotti e servizi».
«La mobilità è una delle cause primarie della difficoltà nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità –ha sottolineato Valerio De Molli – . Mondiali, europei e italiani. Per ridurre le emissioni serve una strategia che consenta di raggiungere quel –55% del nuovo pacchetto Fit for 55 e agire su un settore dei trasporti che ha un peso del 23% sulle emissioni totali, a livello italiano».
Leggi delle tecnologie di car sharing di Enjoy e Octo
Cosa svela il Rapporto Connected Mobility 2025
Il report evidenzia i trend tecnologici che rivoluzioneranno l’ecosistema della mobilità: connettività veicoli e 5G. Oltre ai dati dei veicoli e degli utenti, l’interfaccia uomo–macchina, i servizi di condivisione e la guida autonoma.
L’obiettivo del progetto Octo-Ambrosetti è anche quello di proporre soluzioni concrete per accelerare la diffusione di tecnologie connesse che consentano di definire nuove forme di mobility as a service.
Al lato concreto, la mobilità connessa porterà a una piccola rivoluzione. Alcuni esempi?
I veicoli connessi diventano “sensori di mobilità” di un’architettura IoT della città. Sensori di tipo adattivo, che forniscono dati utili in tempo reale per la gestione di eventi contingenti come gli incidenti o il monitoraggio del traffico.
I veicoli connessi abilitano, infatti, un ecosistema urbano in grado di generare un circolo virtuoso di informazioni e nuova conoscenza per la rappresentazione sia “descrittiva” sia “predittiva” della città, il che equivale a dire che sono in grado di fornire elementi di supporto alle decisioni.
Leggi della sanificazione delle auto in flotta col sistema automatico Alphabet e Octo
Le città diventeranno più “smart” grazie a 14 progetti pilota
In ottica di smart city, il rapporto si chiude con la presentazione dei citati 14 progetti pilota.
Sono state individuate 8 classi di attori da coinvolgere nello sviluppo: amministrazioni cittadine, operatori del trasporto pubblico urbano ed extraurbano, operatori di vehicle sharing, noleggio a breve e a lungo termine, assicurazioni, utility e fornitori di servizi energetici. Infine, provider di manutenzione e car dealer.
Ad esempio, le amministrazioni cittadine avranno uno strumento per monitorare i flussi in ingresso o in uscita dai centri urbani. Perciò, quanto messo in campo sotto la guida di Octo e The European House – Ambrosetti punta anche a efficientare l’accesso ai servizi di mobilità tramite una singola applicazione digitale rivolta a sindaci e assessori.
L’app potrà diventare il portale di ingresso a servizi, come il pagamento e l’accesso al mezzo in condivisione o la gestione dei permessi di ingresso alle zone a traffico limitato. Invece, rivolta ai gestori del trasporto pubblico è la soluzione che monitora l’efficienza dei mezzi per sviluppare dei modelli predittivi capaci di anticipare il verificarsi di guasti.
Approfondisci sulla decarbonizzazione in Europa.
La tecnologia che premia chi guida in maniera ecologica
Tra i progetti anche la tecnologia che premia coloro che utilizzano i veicoli in maniera virtuosa.
In pratica, monitora lo stile di guida e raccoglie i dati al fine di elaborare una dashboard per i guidatori. I meccanismi premianti per i driver sono volti a ridurre i costi di noleggio o le rate di acquisto del mezzo.
C’è poi la soluzione di mobilità connessa che monitora e certifica lo stato dell’usato. I gestori delle flotte potranno monitorare lo stato di usura di un veicolo, generando una certificazione valida nel momento della rivendita del mezzo.
Infine, la possibilità di utilizzare i dati raccolti dai veicoli elettrici in movimento per individuare le aree più idonee per la dislocazione dei punti di ricarica. Oppue un sistema di monitoraggio di guida dei neopatentati, a vantaggio delle assicurazioni.