Il governo destina altre risorse all’ecobonus auto e risponde alle richieste del settore. Richieste che erano subito emerse al fine di ovviare al rapido esaurimento dei fondi messi a disposizione per acquistare auto elettriche e ibride plug in.
Per intenderci, vetture con emissioni di CO2 inferiori a 60 g/km.
Il rifinanziamento del fondo è stato inserito nel “Decreto Infrastrutture” approvato il 2 settembre dal Consiglio dei Ministri.
È stato dunque accolto l’appello di Unrae e delle altre associazioni del settore automotive. Così come è stato accolto anche il più volte sollecitato provvedimento di proroga dei termini temporali per poter usufruire degli incentivi, prevedendo come data ultima il 30 giugno 2022 (anziché il 31 dicembre 2021).
Ecco com’erano i precedenti bonus
Ecobonus auto, fino a 6mila euro con rottamazione
«È sicuramente un segnale importante ed una risposta tempestiva data dal Governo alle nostre istanze» così ha commentato Michele Crisci, presidente dell’Unione dei rappresentanti dei costruttori di auto esteri in Italia.
L’associazione, però, è ben conscia che si tratti di una soluzione tampone. Cioè di un ecobonus auto che non fa superare l’emergenza, come sottolinea lo stesso Michele Crisci. «Rivela la mancanza di una visione strategica sul tema della riconversione dell’auto e della mobilità. Allontanando l’obiettivo di favorire il rinnovo del parco circolante».
Il provvedimento inserito nel “Decreto Infrastrutture”, in sostanza, rifinanzia il fondo ecobonus trasferendovi le risorse del fondo extrabonus, circa 57 milioni di euro. Ciò determina l’esaurimento di questo budget complementare e riduce di fatto le risorse complessive a disposizione dei consumatori sotto forma di incentivi.
Rispetto a quanto in vigore fino ad agosto, gli acquirenti vedono ridursi sensibilmente i contributi, che nelle misure maggiori saranno di 6 mila euro con rottamazione e di 4 mila euro senza rottamazione.
I nuovi incentivi costituiscono una necessaria “boccata di ossigeno” per il mercato, destinata però ad esaurirsi in pochi giorni, considerato l’ammontare complessivo.
Leggi come le associazioni rilancerebbero il settore auto
Unrae chiede al governo una visione strategica
«Unrae chiede alle istituzioni una visione strategica e di lungo periodo, per sostenere la transizione ecologica della mobilità – conclude Michele Crisci -. Servono un orizzonte lungo e un quadro organico: un settore fondamentale per l’economia e l’occupazione come l’automotive ha bisogno di misure chiare e strutturali. Misure che consentano un’adeguata e sostenibile programmazione delle attività e allo stesso tempo infondano certezze e garanzie nei consumatori».
I contributi dell’ecobonus auto sono così riassunti:
- Vetture con emissioni di CO2 comprese tra 21 e 60 g/km:
senza rottamazione: 1.500 euro
con rottamazione: 2.500 euro - Auto con emissioni di CO2 inferiori a 20 g/km:
senza rottamazione: 4.000 euro
con rottamazione: 6.000 euro