Il Green pass obbligatorio diventa realtà dal 1° settembre. Da questa data entrano in vigore le disposizioni del Decreto Legge n. 111 del 6 agosto scorso in materia di utilizzo dei mezzi di trasporto.
La misura messa in campo dall’Esecutivo, dibattuta tra le forze politiche nel corso della prima parte dell’estate, sarà valida fino al 31 dicembre. A meno di importanti novità sui contagi che ne suggeriscano una proroga o una riduzione temporale.
Il Green pass obbligatorio dal 1° settembre sarà per alcuni mezzi di trasporto mentre su altri non servirà. Ecco cosa dice la Legge e dove sarà necessario mostrarlo:
- Aeromobili adibiti a servizi commerciali di trasporto di persone
- Navi e traghetti di trasporto interregionale, ad esclusione di quelli impiegati per i collegamenti marittimi nello Stretto di Messina
- Treni passeggeri di tipo Intercity, Intercity Notte e Alta Velocità (non sui treni regionali)
- Autobus in servizio in modo continuativo o periodico su un percorso che collega più di due regioni ed aventi itinerari, orari, frequenze e prezzi prestabiliti
- Autobus a noleggio con conducente, ad esclusione di quelli impiegati nei servizi aggiuntivi di trasporto pubblico locale e regionale
Green pass obbligatorio dal 1° settembre: esenzioni e controlli
Il decreto prevede anche alcune esenzioni. Per chi?
Per chi è stato escluso dalla campagna vaccinale (i minori di 12 anni) e per chi è stato esentato dal vaccino in seguito alla presentazione di un certificato medico.
Il Green pass non è obbligatorio per utilizzare taxi e auto a noleggio con conducente, visto che sono considerati trasporti locali. Così come non è necessario su tram, metropolitana e trasporto pubblico urbano. Qui rimangono le norme di distanziamento e mascherine, come per gli ambienti chiusi.
Il riempimento dei mezzi pubblici è all’80% sia in Regioni gialle sia di colore bianco.
In base alla legge, il personale di compagnie aeree e di aziende di trasporto è autorizzato ed è tenuto a verificare che il cliente salga a bordo con il Green pass. A tal proposito, il ministero della Salute ha messo a disposizione degli operatori una sezione del portale con le istruzioni.
A proposito di treni: dal 1° settembre la capienza aumenterà, passando dal 50 fino all’80%. Sui treni Italo, il filtri Hepa (gli stessi degli aerei) consentono il riempimento al 100%.
Scopri di più sul Green pass e scopri come ottenerlo visitando il sito del ministero Dgc.gov.it
Certificazione verde: per ottenerla basta 1 dose di vaccino
Il Green pass obbligatorio dal 1° settembre è una certificazione che si può ottenere in vari modi: si è chiamata certificazione verde e ve lo scrivevamo qui.
Primo: 15 giorni dopo il vaccino anti Covid (anche dopo 1 sola dose). Secondo: dopo la guarigione dalla malattia (in tal caso vale 6 mesi dalla scomparsa della positività). Terzo: dopo un tampone negativo. In questo caso la validità è limitata a 48 ore.
Nel primo caso, se per muoversi in Italia è sufficiente una dose, per i viaggi all’estero ne occorrono obbligatoriamente due.
La certificazione verde è ottenibile online sul sito creato dal Governo. Si può ottenere anche tramite il fascicolo sanitario elettronico, l’app Immuni e l’app Io. Chi non fosse in grado di utilizzare tali strumenti, la può chiedere al proprio medico di base.
Il ministero della Salute ha messo a disposizione un numero verde, attivo dalle 8 alle 20, per avere più informazioni: 800.912491. A disposizione anche la mail cittadini@dgc.gov.it.
Approfondisci sul Green pass e sulla sua durata
Attenzione ai viaggi verso gli Usa
Alla vigilia dell’entrata in vigore del Green pass obbligatorio resta il nodo Stati Uniti.
Già, perché la Casa Bianca ha prorogato il “travel ban” (il divieto di ingresso) ai cittadini europei. Anche se vaccinati. Via libera invece ai movimenti dei cittadini statunitensi, che possono viaggiare liberamente in entrambe le direzioni.
Addirittura, gli americani possono entrare in UE anche se non vaccinati, purché esibiscano un tampone molecolare effettuato nelle 72 ore precedenti l’ingresso o un tempone rapido nelle 48 ore prima. Quest’ultima disposizione potrebbe cambiare in queste ore, seguendo la proposta del presidente di turno dell’Unione.
Per gli europei c’è una sorta di escamotage, più facile a dirsi e meno facile ad attuarsi: entrare negli U.S.A. dopo un soggiorno di almeno 2 settimane in uno dei Paesi considerati a “basso rischio epidemiologico”.