La Global business travel association (Gbta), l‘organizzazione di business travel più grande del mondo, leader mondiale del settore, ha sviluppato dei sondaggi mensili riguardo all’impatto del Covid-19 sull’industria, lavorando sulle risposte di più di mille aziende.
Secondo i dati relativi all’ultimo poll (il 21esimo), la domanda di viaggi d’affari è in costante crescita, ma le politiche governative continuano ad ostacolare quelli internazionali.
Sempre più organizzazioni stanno mostrando la volontà di un reale ritorno al business travel e oggi i viaggi nazionali hanno preso il controllo. Tuttavia, le restrizioni governative continuano a impedire loro di svolgere funzioni chiave per il business.
Ottimismo e voglia di viaggiare
Gli intervistati tendono ad essere ottimisti riguardo al percorso di ripresa del business travel. Il 54% riporta di sentirsi più positivo rispetto a solo un mese fa.
I viaggi d’affari nazionali sono al giorno d’oggi ampiamente svolti: prenotazioni aziendali e spese di viaggio continuano ad aumentare mese dopo mese. Il 77% tra membri di Gbta e stakeholders sentono che i loro dipendenti sono “disponibili” o “molto disponibili” a viaggiare per affari nel contesto attuale.
Il driver fondamentale sembra essere il desiderio di soddisfare i propri clienti. C’è, difatti, una maggiore disponibilità a spostarsi per le vendite e la gestione dei clienti (59%) nonché per compiere missioni di servizio (56%).
Cambiano le priorità nel business travel: sicurezza on top
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Più della metà degli intervistati (57%) in materia è generalmente autorizzata ad effettuare viaggi d’affari nel proprio Paese non essenziali. Mentre per il restante 43% rimangono non ammessi o raramente ammessi. Quando invece parliamo di trasferte internazionali non essenziali, solo al 26% dei partecipanti al sondaggio è concesso effettuarli.
Le ragioni principali per le richieste di viaggio nazionale non essenziale avvengono perché questi contribuiscono strategicamente a generare entrate per l’azienda. Infatti, oltre la metà di essi sono intrapresi per vendite, account management e ragioni di servizio.
Unitamente alla volontà di viaggiare è, tuttavia, aumentata anche la necessità di sicurezza, come si denota chiaramente dalla survey. Infatti, il 69% dei partecipanti sostiene che il risk management e il duty of care sono più importanti oggi che prima della pandemia.
Business travel internazionali sì, ma limitato dalle politiche
«C’è un chiaro desiderio di riprendere i viaggi d’affari non business critical e i meeting in presenza per promuovere collaborazioni, networking e opportunità di business. Tuttavia, le policies dei Governi e le restrizioni sulle direttrici internazionali continuano a intralciare lo svolgimento di attività fondamentali per condurre gli affari», ha detto Suzanne Neufang, Ceo di Gbta.
Nonostante il chiaro ottimismo dimostrato, il 52% degli intervistati riferisce che le politiche governative e le restrizioni continuano ad impattare la capacità delle loro imprese di condurre importanti funzioni di business, come il networking, la ricerca di nuovi affari, la pianificazione e i convegni.
Ciò significa che, allo stato attuale delle cose, le missioni di lavoro che si intraprendono sono fondamentalmente essenziali e per lo più nazionali.