Come cambia e come cambierà il settore degli eventi aziendali? Quali sono gli elementi che nel post pandemia entrano in gioco nella scelta delle location? A rispondere è Andrea Baccuini, partner e Ceo di Big Spaces, società di venue management che promuove, commercializza e gestisce Milano City Studios, gli spazi indoor e outdoor per eventi e produzioni televisive, pubblicitarie e cinematografiche del distretto di Porta Nuova.
Quali sono i 3 cambiamenti maggiori che la meeting and event industry è chiamata ad affrontare nel post pandemia?
«Credo che nel prossimo futuro la tendenza sarà “pochi ma buoni”. Gli eventi aziendali dai grandi, grandissimi numeri lasceranno cioè il posto a eventi in presenza di dimensioni più ridotte.
Le aziende, infatti, selezioneranno le leve dirigenziali da coinvolgere negli eventi live. Un altro trend è quello di dare spazio alla qualità. Numeri minori di guest non premieranno infatti location più piccole e questo per garantire ai partecipanti il massimo coinvolgimento nell’evento stesso. Il terzo cambiamento, diretta conseguenza della riduzione dei partecipanti e dell’innalzamento della qualità, sarà l’ottimizzazione di tempi e costi».
Quali sono diventati gli aspetti decisivi nella scelta della location da parte degli event planner?
«Nonostante il ridimensionamento degli eventi, la dimensione della location non è una discriminante. A diventare elementi fondamentali di scelta sono la centralità, la raggiungibilità e il contesto, cioè il tessuto urbano nel quale la sede è inserita.
Non solo. La possibilità di avere una varietà di spazi nella medesima location è e sarà sempre più un plus. L’idea è quella di contenere le persone nella stessa sede, facendo però vivere loro più esperienze durante l’evento, utilizzando quindi differenti spazi e differenti set».
Crede che il ritorno al live sia comunque destinato a convivere con il digitale? Cioè, gli eventi ibridi sono arrivati per rimanere?
«Il digitale rimarrà, sicuramente. Ridurre i numeri dei partecipanti in presenza comporterà l’utilizzo del digitale per coinvolgere da remoto il resto della platea».
L’hub per gli eventi all’aperto e indoor in Porta Nuova
Milano City Studios comprende oltre 20.000 metri quadrati di spazi per eventi.
Si tratta di spazi ad alto contenuto tecnologico e dal forte impatto visivo. Come The Studio, 1.200 metri quadrati ideali per realizzare produzioni digitali. E The Theatre, teatro di posa di 3.000 metri quadrati per riprese one shot, lunghe produzioni o per eventi live di grandi dimensioni.
E ancora, The House, soluzione su 2 livelli all’interno della sede della Fondazione Riccardo Catella, pensata per eventi streaming e in presenza.
Infine, gli grandi spazi open air, come The Square e The Park, in piazza Gae Aulenti e nel Parco Biblioteca degli Alberi. A monte, il business plan strutturato da Andrea Baccuini e un accordo con la società del gestione del risparmio Coima.
Un anno di Milano City Studios
L’hub Milano City Studios è stato lanciato un anno fa.
Nel primo esercizio di attività, contrassegnato dalla pandemia, gli Studios sono stati ‘occupati’ per 534 giornate di produzione. A trainare la corsa, soprattutto gli spazi outdoor che hanno risentito meno dei limiti e degli impedimenti connessi alle limitazioni del Covid-19.
Le case di produzione e le realtà aziendali che hanno scelto Milano City Studios sono state 91, di cui 26 straniere. É stato proprio in questi spazi che Audi, non più tardi di 2 mesi fa, ha realizzato il lancio in anteprima assoluta del modello Q4 e-Tron.
Buoni e incoraggianti i segnali dal fronte occupazionale. Sono state, infatti, circa 3.800 le persone che nel corso dell’anno hanno lavorato alla produzione di eventi e contenuti all’interno degli Studios.