Texa riprogetta completamente la business unit della telematica per le flotte: oggi si chiama Texa Tmd, laddove l’acronimo esprime le parole telematics mobile diagnostic e promette la tanto attesa innovazione nel settore della raccolta di dati dalle automobili. Quale? Quello della condivisione a tutti i provider tecnologici e di più canali. Non solo produttori di automobili, ma assicurazioni, tecnologie di pagamento dei pedaggi, noleggiatori, fornitori di mobilità condivisa.
Cosa succede nel mondo delle tecnologie di controllo delle flotte da remoto?
Lo scopriamo insieme a Roberto Moneda, da febbraio nel dipartimento di telemobility. Oggi a Legnano, tra le Alfa Romeo della collezione dei concessionari Fratelli Cozzi, l’azienda trevisana ha spiegato il nuovo percorso per diventare il provider di diagnostica per tutti gli operatori che hanno a che fare con la mobilità.
Texa TMD: i dati da 500mila officine
Spiega Moneda: «L’automotive è solo una parte del mondo della diagnostica, che da un decennio si integra con la connettività, ma solo negli ultimi mesi compie il salto definitivo integrandosi con la telematica, mettendosi al suo servizio».
Oggi Texa ha 450.000 connessioni telematiche attive in Europa, il 15% delle quali possiede anche soluzioni di telediagnostica evoluta. Tra le collaborazioni più importanti con le Case figurano Volkswagen, Bmw e Mercedes, ma è nel settore del noleggio a lungo termine e nelle grandi flotte che conta i clienti più importanti. Solo per citarne alcuni: Arval, AldAutomotive, Poste Italiane, Enel ed Eismann.
Moneda: «Solo dall’incontro tra telematica e diagnostica, l’informazione che ne deriva migliora la vita ai fleet manager che vogliono misurare il total cost of ownership. Con la connettività, tutto ciò assume valore propedeutico alla mobilità stessa: lo strumento di bordo (Obd) diventa il punto di contatto tra i contenuti e il veicolo. Oggi 500mila officine nel mondo utilizzano un device Texa e per la prima volta i loro dati verranno resi disponibili».
Telematica e diagnostica dell’automotive: una banca dati aperta dal 2022
Tra fine anno e inizio 2022, questa immensa banca di big data normalizzati si aprirà agli sviluppatori di nuovi servizi. Come? Moneda: «Li offriremo secondo le caratteristiche (application programming interface) richieste, nell’ottica di spingere un approccio predittivo della gestione delle flotte».
Quali vantaggi per i fleet manager? Il manager continua: «Oggi prendiamo il dato e lo inviamo alla dashboard di gestione, mentre domani un fornitore di servizi avrà la possibilità di realizzarne uno appropriato: velocizzazione, condivisione più ampia e abbattimento dei costi sono i primi benefici (della nuova modalità “open source”, ndr)».
Quali ipotesi di apertura dei business? Moneda: «Per esempio, le assicurazioni potranno offrire polizze su misura secondo gli stili di guida; i noleggiatori potranno vendere reali contratti pay per use».
Il prossimo step? Moneda: «Oggi possiamo utilizzare solo una parte di dati, domani con l’intelligenza artificiale e il machine learning espanderemo l’analisi e grazie all’espansione di calcolo potremo applicare una strategia predittiva sempre più efficace. Per la manutenzione, ad esempio».
Chi ha più bisogno di dati nell’automotive? Moneda: «Certamente i dealer, che devono fidelizzare i clienti. Hanno assoluto bisogno di telematica e diagnostica».
La diagnostica Texa traccia il 95% dei parametri di un’auto
In tutto questo, Texa conta su una raccolta di informazioni dalle auto che riguarda «il 95% dei parametri contro una media del mercato che si attesta tra il 40 e il 50%». Di qui l’intenzione di posizionarsi come “super provider” per dialogare con gli operatori di massa della mobilità, car sharing incluso.
Per farlo, il reparto di R&S software e hardware dell’azienda punterà alla produzione di strumenti di dimensioni contenute e facili da installare. I nuovi sistemi Texa Tmd saranno per la prima volta in grado di integrarsi con qualunque altra piattaforma telematica.
Diversificazione dei canali di vendita
La nuova organizzazione aziendale di Texa Tmd, che diventa anche un nuovo brand, implica una maggiore diversificazione dei canali e dei mercati di vendita.
Fino ad oggi la distribuzione del fatturato era suddiviso tra gare pubbliche e private (43%), corporate fleet (37%) e grandi noleggiatori (20%).
Oltre ai Mass mobility provider, dal 2021 entrano nel mirino di Texa i medio e piccoli noleggiatori, le compagnie finanziarie e di brokeraggio assicurativo, i concessionari, gli Oem, gli operatori dei mezzi di movimento terra, le operanti nel segmento dei mezzi da lavoro, che contano già su strumenti certificati Industry 4.0.
Approfondisci sulla rinnovata divisione di telematica di Texa.