2.200 milioni di euro: è questo in Italia il volume della Mobile Enterprise, cioè la spesa delle imprese per soluzioni digitali che favoriscono la mobilità dei dipendenti. Ad affermarlo è uno studio presentato oggi nel capoluogo lombardo dagli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, durante il convegno “Mobile Enterprise: anche il Business diventa Smart”. La ricerca sottolinea come questo dato, relativo al 2014, sia destinato a crescere del 53% nei prossimi tre anni, raggiungendo una quota di ben 3.300 milioni di euro.
A dotare i dipendenti di smartphone e tablet, però, sono soprattutto le grandi aziende, mentre quasi una Pmi su quattro non ha ancora introdotto in azienda alcun mobile device e solo il 25% adotta Biz-App a supporto delle attività del personale. Un vero peccato, visto che l’impiego di soluzioni mobile da parte delle imprese permette alle organizzazioni di ottenere molteplici benefici di efficacia ed efficienza, che consentono un recupero di produttività pari a circa 10 miliardi di euro nel 2015.
“In quasi due Pmi su tre manca ancora una vera e propria Direzione IT che governi e stimoli i progetti di innovazione e sappia cogliere le opportunità della Mobility per il proprio business” sottolinea Marta Valsecchi, direttore dell’Osservatorio Mobile Enterprise del Politecnico di Milano. “Si conferma, quindi, l’incredibile deficit culturale delle nostre piccole e medie imprese nei confronti del digitale. Eppure le Pmi italiane dovrebbero avere chiaro che la sfida della competitività non si gioca solo assicurando i prodotti o i servizi migliori, ma con processi più agili, con maggiore flessibilità e con decisioni più tempestive grazie a informazioni e dati accessibili con rapidità e in qualunque luogo”.