Sono due le nuove ordinanze del Ministero della salute di venerdì scorso, 14 maggio, che cambiano le regole dei viaggi all’estero e dei voli Covid tested. Con gli aeroporti di Napoli e Venezia che entrano a far parte di un programma più ampio. Oltre agli States, infatti, entrano Giappone ed Emirati Arabi. Nel primo caso, le normative sono valide fino al 31 luglio mentre nel secondo fino al 30 ottobre 2021. Tra le novità anche l’inserimento di Nord America e Sol Levante nel cluster D, cioè dei Paesi a minore rischio epidemiologico.
«Dai e per i quali è consentito lo spostamento anche in assenza di specifiche motivazioni come lo è il business travel, quindi per turismo seppure mantenendo la quarantena», mette in evidenza Roberto Masi, consulente di travel security management.
Vediamo con ordine cosa cambia.
Nuove ordinanze del ministero della salute
Togliendo la cosiddetta “mini quarantena” dei 5 giorni introdotta a Pasqua per i viaggi generici (non quelli di lavoro, che non la contemplavano se entro le 120 ore, ndr), il ministro Roberto Speranza ha stabilito l’ingresso con tampone negativo dai Paesi dell’area Schengen, oltre che da Gran Bretagna e Israele. Senza obbligo di isolamento fiduciario, dunque.
Come prima, il test molecolare o antigenico si esegue 48 ore prima dell’ingresso in Italia.
Inoltre, la stessa ordinanza proroga le misure restrittive per chi arriva dal Brasile al 30 luglio 2021. In particolare, l’esecuzione del tampone direttamente in aeroporto all’arrivo. Da aggiungere a quello il cui certificato è consegnato al vettore aereo all’imbarco. Infine, ad un terzo da effettuare al termine dei 10 giorni di quarantena in Italia.
L’aggiornamento per i rientri/arrivi dal Brasile è a questo link, articolo 4.
Gli aeroporti di Napoli e Venezia nel programma di voli Covid tested
Con un’altra ordinanza, il Ministero ha aggiornato il programma di voli Covid tested inserendo anche gli aeroporti di Napoli e Venezia tra le infrastrutture idonee a riceverli. In più ha ampliato i Paesi di provenienza a Canada, Giappone, Emirati Arabi Uniti.
In aggiunta agli Stati Uniti, che sono stati la prima destinazione a operarli.
Operativi da Milano Malpensa e da Roma Fiumicino, questi voli ora si possono operare anche dal Marco Polo e da Capodichino. Per lo scalo veneziano significa che i passeggeri dal Nord America e dagli Emirati Arabi non sono più obbligati alla quarantena se hanno eseguito un tampone antigienico negativo, 48 ore prima dell’imbarco.
In aeroporto a Venezia, terzo scalo internazionale d’Italia, devono confermare la negatività al Covid19 con un ulteriore test.
Dagli Stati Uniti verso l’Italia, i voli Covid tested partono dagli scali internazionali di Atlanta, Boston, Chicago, Dallas, Los Angeles, Miami, New York “John Fitzgerald Kennedy” e “Newark Liberty”, Philadelphia, Washington DC.
Passeggero positivo al Covid19: il vettore aereo rimborsa il biglietto
L’ordinanza precisa che nel caso di mancato imbarco sul volo «Covid tested», per risultato positivo al tampone, è previsto il rimborso del biglietto da parte dell’aerolinea. Oppure l’emissione di un voucher di pari importo su richiesta del passeggero.
Gli indennizzi devono pervenire entro quattordici giorni dalla data del recesso e sono validi per diciotto mesi dall’emissione.
Approfondisci sulle misure di sperimentazione dei voli Covid tested.
Rientri dai Paesi del Cluster D ed E (resto del mondo)?
Cosa cambia per chi arriva da queste aree?
Roberto Masi: «Rispetto alla normativa previgente, le modifiche sono molto limitate perché riguardano solo l’autorizzazione agli spostamenti per turismo nei paesi del Cluster D, in cui sono stati inseriti alcuni nuovi (come detto) e il prolungamento della finestra per effettuare il test prima dell’ingresso fino a 72 h, mentre prima erano 48».
Tra gli adempimenti, rimane quello di sottoporsi all’isolamento sanitario per dieci giorni presso l’indirizzo indicato nel modulo di localizzazione digitale e a un ulteriore tampone al termine. Salvo non si voli su un aereo Covid tested, come spiegato.
E’ sempre necessario comunicare il proprio ingresso all’Asl competente per territorio, secondo le diverse modalità disposte da ciascuna di esse.
Viaggi in Germania: nuove regole per i vaccinati e i guariti
Per chi viaggia verso la Germania, è bene prendere nota che dal 7 maggio chi è completamente vaccinato o guarito dal Coronavirus è manlevato da quarantena, “coprifuoco” e divieto di assembramento.
Spiega Masi: «In questo Paese, il Governo ha chiarito quali sono i criteri per dimostrare di essere stati vaccinati o guariti dal Covid-19». Le condizioni devono essere scritte in un certificato di vaccinazione in inglese, francese, tedesco, italiano o spagnolo, sia in forma cartacea che digitale.
Precisamente, “vaccinate” sono le persone che hanno assunto tutte le dosi previste sono passati almeno 14 giorni dalla somministrazione della seconda. Di un vaccino approvato dall’UE.
Ma sono considerate tali anche coloro che hanno ricevuto una sole dose di vaccino a seguito di pregressa infezione.
I pazienti guariti devono dimostrare di avere contratto la malattia con un tampone molecolare Pcr positivo e che si sono negativizzati almeno da 28 giorni, ma non più di 6 mesi fa.
Queste regole non valgono per chi ha viaggiato in Paesi con varianti del virus indicate in questa pagina.
TUTTI I PAESI NEI CLUSTER
- Elenco A – Stato della Città del Vaticano e Repubblica di San Marino
- B – Gli Stati e i territori a basso rischio epidemiologico individuati con ordinanza ministeriale tra quelli di cui all’ Elenco C. Al momento, nessuno Stato è ricompreso in questo elenco.
- C – Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia, (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Israele, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda del Nord, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano), Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco
- D – Australia, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea, Ruanda, Singapore, Tailandia, Giappone, Canada e Stati Uniti nonchè gli ulteriori Stati e territori a basso rischio epidemiologico, individuati con ordinanza tra quelli di cui all’elenco E
- E – Tutti gli Stati e i territori non espressamente indicati in altro elenco
- Ci sono regole specifiche per chi ha soggiornato o transitato in: