Come cambia il business travel con la pandemia e dopo che le vaccinazioni avranno coperto buona parte della popolazione italiana e UE? Riusciranno la certificazione verde e le nuove regole ad aiutare il settore?
A queste e a molte altre domande hanno risposto alcuni dei professionisti dei viaggi d’affari e membri del board di Gbta Italia, l’associazione di riferimento per il corporate travel. Con la moderazione di Andrea Giuricin, esperto di trasporti e Travel, si sono toccati diversi temi con focus sul trasporto aereo, sull’ospitalità, su eventi e congressi.
Dando uno sguardo all’andamento dell’economia mondiale, alla base della ripresa dei viaggi d’affari, come cambia il business travel, dunque?
Leggi del precedente evento di Gbta Italia sui processi di cambiamento dei viaggi d’affari
Come cambia il business travel per le compagnie aeree
«L’economia di Paesi asiatici e degli Stati Uniti crescerà nei prossimi mesi. Ma non quella dell’Italia, che sarà ancora in difficoltà». Laconico Flavio Ghiringhelli, country manager Italy di Emirates. «Sicuramente i vaccini saranno un elemento fondamentale della ripresa dei viaggi. Manca però una evoluzione dei regolamenti che li regolino per chi ha già assunto l’antidoto e – almeno in teoria – è immune. Nel trasporto aereo, stiamo sviluppando il digital green pass».
L’obiettivo è quello di fare in modo che l’Italia riprenda a essere meta di viaggi dall’estero. Sull’onda di quanto stanno facendo Grecia e Spagna, che in questo sono già avanti, al punto che stanno abbassando le barriere sugli ingressi internazionali.
Continua Ghiringhelli: «Col ministero degli Esteri stiamo lavorando in tal senso. Intanto, dal 1° giugno, sui voli di Emirates da e per l’Italia entrerà in vigore il protocollo Covid19, applicato già da e per gli gli Stati uniti a Malpensa e a Fiumicino. Questa procedura funziona grazie ad accordi bilaterali tra Paesi, che è ciò cui puntiamo con gli Emirati Arabi. Intanto lavoriamo anche con Enac, aeroporti e con i ministeri per togliere le rigidità sulle riaperture».
Sollecitato da chi scrive, è stato trattato il tema di previste surcharge in arrivo: «Temo si vada a un rialzo delle tasse sui biglietti aerei. Da parte di Regioni e compagnie aeree, si prevede una fee aggiuntiva per fare i tamponi».
Eppure, fa notare Andrea Giuricin «nel settore aereo, le tasse incidono ancora troppo: se venissero tolte, si potrebbe dare una spinta alle compagnie e a tutta l’industria dei viaggi. Lo stesso discorso vale per l’Iva». A marzo 2020, il consulente ha proposto di ridurre il costo dell’utilizzo dell’infrastruttura ferroviaria di Rfi per aiutare l’unica compagnia di treni pivata in Italia a garantire quel minimo di competizione necessaria ad un’offerta bilanciata per il consumatore.
Approfondisci sulle procedure di imbarco Covid tested di Delta Air Lines
Il business travel nell’hotellerie: aumenta il numero di notti
Il discorso è diverso per il settore alberghiero, come spiega Luca De Angelis, vicepresidente booking solutions di Hrs, piattaforma alberghiera specializzata in BT e presente in 190 Paesi.
«Gli hotel spesso hanno beneficio del mercato nazionale. Mercato che trova nella sensibilità verso la sicurezza dei protocolli Covid19 la variabile più importante rispetto al prezzo. Intanto, noto che Regno Unito e Stati Uniti stanno scaldando i motori sulla ripartenza. Oltreatlantico il tasso di occupazione medio registrato, da più della metà degli hotel, è del 59%».
In questo l’Italia e l’Europa sono in estrema difficoltà, visto che l’occupazione è in media del 20%. A crescere è anche la Spagna, davanti a noi.
Continua De Angelis: «Le aziende ancora limitano gli spostamenti ai viaggi essenziali dei manager. Per contro, nel business travel si fanno soggiorni più lunghi: un tempo erano in media di 1,7 notti. Ora le notti sono più di 3».
Intanto il manager di Hrs sottolinea che gli hotel cercano soluzioni nuove per i clienti. Questo ha portato a investimenti di grandi catene, che hanno riconvertito alcune strutture per soggiorni più lunghi. «Gli alberghi diventano luoghi dove lavorare e allo stesso tempo soggiornare».
Uno studio di Hrs, poi, ha evidenziato che nella gestione della contrattazione, la variabile sul prezzo viene messa in secondo piano. Le aziende, ora, cercano più la sicurezza e la protezione di chi viaggia.
Il tema fiscale? «Le misure adottate dal governo non sono state sufficienti per gli hotel. L’esonero dall’Imu e il credito d’imposta per molti hotel rappresentano cifre irrisorie». Infine un accenno alle vaccinazioni: «Temo che non daranno il via libera al business travel in libertà».
Cosa pensano le travel management company della ripresa
Chi vede un leggero fermento nel settore di viaggi d’affari è Davide Rosi, managing director di Bcd travel Italia.
«Maggio cresce, ma numeri sono ancora deboli. Per questo ritengo che, in linea generale, per il 2021 la ripresa sarà ancora limitata. Nel 2022 prevedo un ritorno al 70% del mercato pre Covid19».
Il nodo sono le procedure di sicurezza, quarantene in testa, che fiaccano tutto il settore dei viaggi. Certo, il Digital green certificate sarebbe una soluzione.
Rosi: «Io però ci vedo delle difficoltà sia dal punto di vista normativo sia di quello organizzativo. Nel medio periodo, l’attenzione ai costi sarà spasmodica. I webinar saranno abitudini consolidate, perché gli strumenti online faciliteranno gli incontri virtuali e si viaggerà comunque di meno. Discorso a parte nel settore Mice, visto che la presenza fisica resta sempre rilevante. Il settore del BT, comunque, rimarrà per sempre sottodimensionato rispetto a prima del Covid19».
Chi non si adegua alla tecnologia è perduto. Inoltre, il BT rimarrà in mano a un numero minore di player rispetto a ieri. Le soluzioni?
«Il sostegno dello Stato. Che però deve scegliere se sostenere lo sviluppo delle imprese attraverso la crescita o salvaguardare l’occupazione. Il giusto equilibrio sarebbe tra sostegni e stato sociale. Quest’ultimo però lo pagano le aziende». Insomma, è un cane che si morde la coda.
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Nel 2021 viaggi ed eventi in Italia
Intanto si guarda al 15 giugno, quando ripartiranno le fiere, e al 1° luglio quando a tornare saranno convegni e congressi.
Ne parla Marco Quagliarella, direttore delle operazioni internazionali di Aim group international, società specializzata nel Mice.
«Noi ci stiamo impegnando a riaprire, anche se ci saranno difficoltà. Basti pensare al Salone del Mobile di Milano: se un tempo non si riusciva nemmeno ad avvicinarsi agli stand per la folla, oggi gli espositori avranno addirittura modo di vendere al pubblico. Concordo con quanto detto prima: il digitale è una realtà che non è transitoria. Al massimo si andrà verso eventi ibridi».
Oggi la difficoltà è mettere in piedi un evento e avere un’idea di quanti partecipanti possano arrivare. Ma la ripresa? «Andrà a toccare eventi che si terranno negli ultimi mesi del 2021. Di carattere locale o di breve raggio. In compenso, ci aspettiamo il ritorno degli americani agli eventi per la fine del 2021. A livello di turismo leisure, arriveranno già a ottobre».
Marco Quagliarella sottolinea che Regno Unito, Spagna e Portogallo vanno a velocità doppia rispetto all’Italia, negli eventi.
C’è una diversa tendenza per il settore farmaceutico: cercare soluzioni che uniscano eventi ibridi alla possibilità di incontrarsi. Osserva: «Concentrano le persone in città diverse e le collegano con la tecnologia. Hotel e strutture congressuali si stanno attrezzando per soddisfare questa esigenza».
Riguardo agli incentivi, per Quagliarella il modello è Vienna che «ha strutturato un programma di incentivazione per i grandi eventi: se un’associazione decide di organizzarli nella capitale austriaca, viene supportata in termini di finanziamento. E’ una strada cui anche il nostro Paese e le sue destinazioni devono guardare».
Leggi qui come il Portogallo sostiene il Mice.
E qui di Malta e Gozo con il programma di finanziamento agli organizzatori di eventi
La tecnologia in aiuto della ripartenza del business travel e degli eventi
Molta parte della ripresa dei viaggi d’affari si dovrà all’implementazione di strumenti tecnologici efficaci, anche di tracciamento.
Come spiega Giorgio Belloni, sales manager Sdg Software Design Group: «Le piattaforme di webinar hanno avuto un boom, è evidente, ma penso che il business travel abbia dei problemi e possa essere aiutato dall’analisi dei dati, per trovare un nuovo indirizzo. Ad esempio, nella fase di approvvigionamento. Per i cinesi il green pass è già vecchio e in Europa sarà difficile svolgere i tracciamenti come si fa in Cina. Sarebbe bello poter fare un passo avanti rispetto a questo».