Da oggi Google non esisterà più. Almeno a livello finanziario-amministrativo, perché tutti noi continueremo a cercare qualsiasi cosa sul web attraverso Google, e continueremo a googlerare qualsiasi curiosità sul motore più famoso del web. Ma per gli investitori le azioni di classe A e C saranno automaticamente convertite in Alphabet e saranno scambiate sul Nasdaq.
Un cappello, quello di Alphabet, “una collezione di lettere che rappresentano il linguaggio, una delle innovazioni più importanti dell’umanità, ovvero il core di quello che noi indicizziamo con Google search” lo ha descritto così Larry Page, sotto cui confluiranno il motore di ricerca, la concessionaria pubblicitaria, le mappe, Youtube e tutte le startup a cui lavora il gruppo, tra cui anche le auto senza conducente…
Notizia questa che, naturalmente, non ha fatto piacere a un suo potenziale concorrente, la Bmw, che con la sua società Alphabet opera sul mercato del noleggio a lungo termine e del corporate car sharing. Dopo gli annunci di agosto di aver messo in mano ai legali la questione, e dopo aver visto crollare più volte il suo sito, Alphabet.com, preso d’assalto dagli utilizzatori del motore di ricerca (che invece si trova su un più criptico abc.xyz, anche se sul tab del broswer di legge Alphabet dopo un’icona in cui troneggia una grande A…) per ora da Bmw tutto tace, anche se sappiamo che i vertici di Monaco si sentono più vicini ad Apple rispetto a Big G…(leggi: Apple e Google in cerca di alleanze nel mondo automotive). Quindi a breve attendiamo una presa di posizione sulla scelta del colosso di Mountain View.
Sui listini si continuerà a leggere Goog e Googl, ma questi si riferiranno alla nuova società Alphabet che ha, ovviamente, assorbito anche la maggior parte della forza lavoro di Google, sotto cui oltre ad Android, YouTube, Google Apps, Google Maps e Google Ads, si trovano anche le sussidiarie Calico, Google Life Sciences, Nest Labs, Google Fiber, Google X, Google Ventures e Google Capital.
Il motore si ricerca sarà guidato da Sundar Pichai, mentre Larry Page sarà l’ad di Alphabet, che sottolinea come questo sia “un nuovo capitolo della storia di Google. Abbiamo spesso ritenuto che nel tempo le società sono a proprio agio nel fare sempre la stessa cosa, decidendo solo piccoli cambi. Ma nell’industria tecnologica”, scrive Page sul blog di Google, “dove le idee rivoluzionarie spingono verso le prossime aree di grande crescita, c’è bisogno di essere un po’ a disagio per restare rilevanti”. Alphabet è una ”collezione”, una raccolta di società, ”la maggiore delle quali è Google. Ma questa nuova Google è un po’ dimagrita, con le società che si occupano di altro rispetto ai prodotti internet che saranno contenute in Alphabet”.