indice di fiducia dei viaggi

L’indice di fiducia dei viaggi Travelport aggiornato a fine gennaio 2021

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L’indice di fiducia dei viaggi di Travelport è stato aggiornato alla terza settimana di gennaio 2021. La ricerca, portata al Biztravel forum in edizione digital nel dicembre scorso, mostra una lenta ma costante risalita della propensione agli spostamenti di lavoro e per altre ragioni consentite dalle normative statali e locali. Se alla fine del 2020 si registrava un drastico crollo della fiducia nei viaggi, quindi, i dati di fine gennaio appaiono rincuoranti, dal punto di vista emotivo, ma celano anche una risposta inequivocabile.

Ce la spiega Laura Capasa, head of marketing Europe di Travelport: «Ciò che la nostra analisi mostra è una ripresa costante della fiducia in tutto il mondo: da metà maggio 2020 infatti, il numero di Paesi con un livello più elevato del minimo è cresciuto lentamente, ma senza sosta».

indice di fiducia dei viaggi

Come vedremo, la consapevolezza su come e dove andare e con quali regole svelano una “confidenza” da parte del viaggiatore.

La domanda è: come i dati sulla fiducia ed i comportamenti possono orientare le attività di marketing e commerciali, nonché le travel policy per i travel manager?

Tentiamo una risposta.

La domanda di viaggi dipende dalle decisioni dei Governi

Mentre rimandiamo ad un approfondimento in calce all’articolo sul funzionamento del Confidence index, subito ci preme rimarcare che l’evoluzione della curva ricalca perfettamente alcune delle decisioni prese da molti governi. Ad esempio, sulle riaperture delle frontiere.

Capasa: «Ciò che è davvero confortante, è vedere che, quando le persone vengono rese consapevoli di poter viaggiare di nuovo, le prenotazioni iniziano a crescere».

Dopodiché, il processo di recupero varia notevolmente da regione a regione. «A seconda della strategia di rischio definita dalle autorità che gestiscono la pandemia e dalla conseguente reazione dei cittadini – continua -. È quindi fondamentale che i governi attuino strategie responsabili, coerenti e razionali per la gestione del rischio sanitario».

Dall’osservatorio del Gds, è evidente che la domanda di viaggi internazionali è pulsante: «Il settore si riprenderà con forza, ci vuole solo tempo».

L’indice di fiducia dei viaggi durante la pandemia

A partire dalla fine di novembre 2020, l’indice di fiducia dei viaggi aumenta per il 28% dei Paesi monitorati.

I Paesi virtuosi in Europa sono la Russia e la Francia con un indice rispettivamente moderato ed emergente. Gli Emirati Arabi Uniti insieme all’Arabia Saudita guidano la fiducia del Medio Oriente. Seguono l’India, il Brasile, gli Stati Uniti e il Messico. Tutti gli altri principali Paesi europei sono ancora nella banda bassa (in rosso nella slide), con la Spagna seguita dal Regno Unito e l’Italia.

Ad osservare le prenotazioni per regione si vede come nei mesi di giugno e luglio 2020, l’Europa era nel mezzo del proprio tentativo di salvataggio del fatturato turistico estivo. Infatti, si posiziona al comando della curva di ripresa.

In Italia

Alla terza settimana di gennaio 2021, la maggioranza delle prenotazioni aeree in Italia riguarda rotte tipicamente etniche. Ad eccezione della Milano – Londra che ha avuto nell’ultimo mese un incremento del 119%. Questa tratta inoltre è l’unica che presenta un picco di viaggio nel mese di luglio 2021.

Tra le rotte etniche Il Cairo, Dhaka, Lahore e Delhi e Dakar.

Tra le destinazioni più ricercate va rilevato che riguardano la partenza a gennaio. Quindi se Mosca perde interesse, Dubai e Parigi crescono di circa il 10%.

Interessante notare il lead time, cioè il numero di giorni che passa tra il booking e la partenza.

«Un dato del tutto anomalo rispetto al passato: le prenotazioni vengono effettuate lo stesso giorno o pochi giorni prima della partenza. In funzione cioè delle procedure di sicurezza per il Covid19 ed in particolare la validità dei tamponi».

La tendenza è decisamente positiva, cosa fare perché continui?

«La fiducia dei consumatori, sia leisure che d’affari – spiega la direttrice marketng di Travelport -, non dipende solo dalle misure prese dai governi in tema di apertura delle frontiere. In effetti i viaggiatori sono anche sensibili rispetto alla sicurezza».

Perché la fiducia aumenti occorre informarli sulle procedure a bordo dei voli, dei treni, in albergo. «Occorre comunicare tutte quelle attività che i fornitori di servizi come compagnie aeree, hotel, car rental implementano: abbiamo evidenza che oggi i viaggiatori cercano la consulenza degli esperti del settore come travel manager e agenti di viaggio più che nel passato».

Gli obiettivi dell’indice

Premessa: i benchmark sono stati cancellati da un 2020 anomalo, perciò oggi l’indice monitora lo scostamento dei volumi dei viaggi rispetto ai due anni precedenti (2019 e 2018). Per poi trasformare i dati in un “indice di fiducia” dei viaggi. «Dunque cercare di comprendere il significato delle curve di recupero», sottolinea Laura Capasa.

L’obiettivo di Travelport è quello di trovare un modo per mostrare in modo coerente come fiducia e ripresa possano essere monitorati.

«Lo facciamo analizzando la ricerca di alberghi, voli, booking e conversione: questo è sostanzialmente come stiamo monitorando la situazione per aiutare i nostri clienti a capire cosa sta davvero avvenendo, al fine di indirizzare le strategie aziendali per cogliere la ripresa».

L’indice di fiducia di Travelport: come funziona

Il CI rileva tre diverse aree: prenotazioni  e ricerche aeree più le prenotazioni alberghiere. Con un peso diverso: Travelport assegna ai servizi “air” un valore di maggiore fiducia per la ripresa dei viaggi. Perché?

«Rispetto a una prenotazione alberghiera, quella aerea dimostra una volontà di spostarsi utilizzando l’infrastruttura di viaggio, una decisione più complessa dal punto di vista della sicurezza».

I dati provengono dal Gds in fasce di tempo ben precise, per ogni segmento di agenzie/Tmc. Tengono in considerazione sia la ricerca sia le vendite effettive.

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