I passeggeri tra New York e Londra sono stati i primi a essere sottoposti ai test Covid di United Airlines al di fuori degli Stati Uniti. Test che la compagnia aerea ha offerto gratuitamente a tutti i clienti sopra i due anni e ai membri dell’equipaggio. Poteva salire a bordo solo chi fosse risultato negativo, sul volo 14 del 16 novembre scorso. Il primo di una serie sulla direttrice transatlantica.
«Questo progetto pilota – ha detto Toby Enqvist, chief customer officer di United – garantisce ai passeggeri di volare in un ambiente Covid free. Ma aggiunge anche un tassello importante al nostro approccio verso la sicurezza e mostra come si possa volare sul lungo raggio anche durante l’emergenza Covid19».
I test Covid-19 di United Airlines – gestiti da Premise Health –vengono effettuati al Newark United Club nei pressi del Gate C93. Gli esami non sono condotti una tantum, ma in maniera sistematica sui passeggeri di ogni volo United 14, previsto alle 19:15 di lunedì, mercoledì e venerdì. Fino a metà dicembre.
I clienti che si prenotano su questi voli potranno confermare la volontà di partecipare alla sperimentazione oppure scegliere un altro servizio aereo. Chi decide di sottoporsi al tampone rapido dovrà presentarsi almeno 3 ore prima della partenza. Il risultato è pronto in circa 30 minuti.
Visita United.com sui voli Covid tested.
Test Covid-19 sui voli da San Francisco alle Hawaii
L’esperimento sul lungo raggio intercontinentale non è il primo per la compagnia aerea.
All’inizio di ottobre è partita la medesima iniziativa tra San Francisco e le Hawaii, a pagamento per i clienti. In tal modo, i passeggeri negativi al Coronavirus evitano la quarantena una volta atterrati nell’arcipelago.
Nei primi 10 giorni, dal 15 al 25 ottobre, i voli hanno registrato un aumento di quasi il 95% dei passeggeri rispetto al periodo delle due settimane precedenti.
United ritiene che queste tendenze positive dimostrino una domanda forte e repressa di viaggi, nonché la piena disponibilità dei clienti di accedere ai tamponi rapidi prima dell’imbarco.
Il test Covid di United Airlines crea subito aumento della domanda
Perciò la compagnia ha invitato i governi di entrambe le sponde dell’Atlantico a tener conto dei risultati dell’iniziativa, verificandone l’efficacia e valutandola come alternativa a quarantene obbligatorie e a restrizioni sui viaggi. In seguito alla misura, sulla rotta il vettore ha già constatato un aumento della domanda e un conseguente incremento del numero di biglietti prenotati.
Prima della pandemia, United operava 6 voli giornalieri tra New York/Newark e Londra Heathrow con Boeing 767-300 ER.
Dall’inizio dell’emergenza ha messo in campo numerose policy volte a garantire una efficace sorveglianza sanitaria.
È stata la prima compagnia a stelle e strisce a rendere obbligatorie le mascherine prima per gli assistenti di volo, poi per i passeggeri e il personale di terra. Ma non solo: è stata la prima americana a impedire la prenotazione o l’imbarco a chiunque non si attenesse alle disposizioni anti contagio e la prima a fare il check in “senza contatto”. Infine, antesignana nel fornire un modulo di autocertificazione da presentare prima del volo.
A ottobre, il vettore ha reso noto di volere utilizzare lo Zoono microbe shield, una pellicola protettiva a lunga durata che si applica sulle superfici (come le maniglie delle porte) e che distrugge il 99,9% di virus e batteri. Sarà operativa entro la fine del 2020.
Da United Airlines le misure di prevenzione anti Covid-19
Ma i test Covid di United Airlines non sono le uniche misure per far viaggiare tranquilli i propri passeggeri. La compagnia, infatti, utilizza un prodotto specifico per disinfettare i terminal dei 35 aeroporti dove è presente. Si chiama Clorox ed è uno spray impiegato nelle biglietterie, nelle lounge e ai gate United. Più in generale, in tutte le aree dove opera il personale della compagnia o dove transitano i passeggeri.
Test Covid sui voli Usa-UE: ecco quali
Il disinfettante è stato approvato dall’Epa, l’agenzia americana per la protezione dell’ambiente ed è indicato per la distruzione del Coronavirus. Mike Hanna, responsabile delle operazioni in aeroporto, ha sottolineato l’importanza del Clorox. «Abbiamo fatto squadra con l’azienda che fornisce il prodotto, per migliorare le procedure di sanificazione. Ma anche per dare ai clienti i prodotti idonei per viaggiare sicuri».
Ma l’utilizzo del disinfettante è solo una delle misure messe in campo da United. La compagnia ha anche fornito di guanti speciali i propri addetti di rampa e ai bagagli. Si tratta di prodotti lavabili e riutilizzabili che proteggono dal contagio per un periodo di 6 mesi.
Gli altri protocolli messi in campo negli aeroporti?
Ad aprile sono stati installati prodotti sanificanti nei terminal, aggiungendo barriere in plexiglass per dividere personale e viaggiatori. A maggio si è intervenuto sui desk per il check in dove l’unica cosa che si tocca è il proprio smartphone. A giugno, United è la prima compagnia americana a richiedere ai clienti di fornire un’autocertificazione al check in, come detto sopra.
Da luglio i passeggeri devono indossare la copertura di naso e bocca a bordo e nei terminal. Chi non ottempera, non parte.