Frecce di Trenitalia

I programmi delle Frecce di Trenitalia: l’alta velocità al 50% dell’offerta

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Le Frecce di Trenitalia rivedono le corse in base alla domanda di trasporto in un contesto sanitario in costante evoluzione. La variazione è pertanto settimanale, secondo quanto esposto dall’AD Orazio Iacono in audizione alla Commissione trasporti della Camera dei deputati. Il tutto in relazione alla diminuzione della domanda in ottobre, pari al 65%. Che all’inizio di novembre ha raggiunto il -80%.

Quindi, dall’8 e 9 novembre sono 140 i treni giornalieri ad alta velocità che servono il Paese, il 50% rispetto all’offerta pre-Covid-19. L’offerta è stata ridotta di altre 50 corse giornaliere rispetto alla settimana del 4 novembre, quando il volume complessivo dei collegamenti risultava pari al 67% dell’offerta pre-Coronavirus.

Frecce di Trenitalia: rimborsi per i biglietti non usufruiti

Ai passeggeri che hanno già prenotato il biglietto per un treno coinvolto dalle modifiche è proposta un’alternativa di viaggio, precedente o successiva a quella prenotata. Oppure il rimborso integrale del biglietto.

Altre rimodulazioni dell’offerta sono allo studio.

«Stiamo valutando un terzo step a partire dal 14 novembre, per portare l’offerta a 78 Frecce al giorno, che corrisponde al 30% di quella pre-Covid-19», ha detto Iacono al Governo.

Come noto, l’alta velocità ferroviaria non gode di contributi statali.

Perciò Trenitalia spiega che «purtroppo l’evoluzione dell’emergenza sanitaria e il mutato contesto generale, con le nuove e coerenti direttive del Governo, hanno condotto Trenitalia a riconsiderare nuovamente l’impostazione dell’intero sistema di mobilità con una riprogrammazione».

Autocertificazione per i viaggi in treno

Il Dpcm del 3 novembre ha ripristinato l’obbligo dell’autocertificazione.

Da venerdì 6 novembre, il documento correttamente compilato in tutte le sue voci deve accompagnare il passeggero che si sposta anche solo di giorno nei territori “zona arancione” e “zona rossa”.

Scarica qui l’autocertificazione necessaria per gli spostamenti consentiti.

Ricordiamo che nelle zone rosse si può viaggiare per lavoro, motivi di salute e urgenza/necessità, dichiarandolo nell’autocertificazione. Le informazioni hanno valore e responsabilità legale.

Se non si possono garantire queste motivazioni, nelle regioni a colore rosso sono vietati gli spostamenti all’interno del proprio Comune, tra una Regione e l’altra, tra un Comune e l’altro.

La differenza con le Regioni a colore arancione è nella maggiore libertà di queste ultime negli spostamenti all’interno del proprio Comune. Con la raccomandazione di evitare quelli non necessari e rispettando il divieto previsto dalle 22 alle 5 del mattino.Perciò nelle Regioni arancioni non è possibile spostarsi in un’altra Regione o lasciare il Comune di residenza se non per ragioni di reale necessità, dichiarandolo nell’autocertificazione.

Nelle zone gialle – la più parte d’Italia – si può circolare, salvo che dalle 22 alle 5 del mattino. Seppur con la preghiera di evitare spostamenti non necessari.

Il ministro della Salute, Roberto Speranza richiama sull’andamento dei contagi. E spiega che sono i dati delle Regioni che determinano la mappa del rischio.

La sua dichiarazione: «Le Regioni alimentano i dati con cui la cabina di regia effettua il monitoraggio dal mese di maggio. Nella cabina di regia ci sono tre rappresentanti indicati dalle Regioni. È surreale che anziché assumersi la loro parte di responsabilità ci sia chi faccia finta di ignorare la gravità dei dati che riguardano i propri territori. Serve unità e responsabilità. Non polemiche inutili».

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