La sostenibilità dei viaggi d’affari è un tema caro a Sap Concur che presenta i risultati di una nuova edizione della sua ricerca Corporate Travel Sustainability Index. L’indagine condotta su 2.450 travel manager e duemila business traveller in 12 mercati europei mette in evidenza che la maggioranza non vede l’ora di tornare a viaggiare con travel policy green. In particolare, in Italia il 65% ignorerebbe intenzionalmente i programmi aziendali di viaggio e i budget per viaggiare in modo più ecologico.
«Affinché una trasferta sostenibile funzioni, deve diventare uno scenario vantaggioso per tutti gli interessati – spiega una nota di Sap Concur -. Da una parte i business traveller sono disposti a prolungare i tempi di spostamento a favore di un viaggio green, ma le aziende devono comprendere cosa incentivi i dipendenti ad adottare pratiche “più ecologiche”, al di là della politica aziendale».
I dipendenti delle aziende italiane sono i più consapevoli della necessità di cambiare approccio rispetto ai colleghi europei.
«Ciò che abbiamo visto negli anni precedenti è che molte tendenze stabilite nel settore dei viaggi e delle spese sono guidate dai dipendenti. Con i viaggi aziendali che stanno lentamente prendendo velocità, le aziende devono capire ora come ricalibrare il loro atteggiamento. Al fine di motivare i dipendenti, i travel manager dovrebbero implementare misure che celebrano e condividono le migliori pratiche quando si tratta di sostenibilità», osserva Pierre-Emmanuel Tetaz, direttore Emea e general manager di Sap Concur.
La ricerca completa è consultabile qui.
Sostenibilità dei viaggi d’affari: il fattore tempo
Tra le rilevanze emerse, una in particolare risulta eclatante. Pressoché la totalità (98%) dei viaggiatori d’affari italiani sono disposti ad allungare i loro viaggi se ciò significa un maggiore rispetto dell’ambiente.
Nel dettaglio, il 26% degli intervistati dichiara la disponibilità ad ampliare di quattro ore le trasferte pur di garantire un impatto meno nocivo all’ambiente.
A livello europeo i viaggiatori che provengono dal settore automobilistico sono i più disposti ad abbracciare viaggi ecologici, con il 52% dei dipendenti disposti ad aggiungere oltre quattro ore al loro tempo di viaggio.
Secondo Sap Concur questa risposta è motivata dalla possibilità di lavorare efficientemente in movimento. Grazie ad applicazioni digitali che rendono fruibili la gran parte delle attività da remoto.
«Lo studio evidenzia un trend molto chiaro legato all’importanza della sostenibilità nel futuro del business travel. Uniamo a questo elemento i cambiamenti in atto sul tema della mobilità integrata come seguito della pandemia ed otterremo un importante ‘punto di svolta digitale’ per molte aziende italiane: attenzione al carbon footprint, e al passaggio della carta alle ricevute digitali, più economiche, ma anche sostenibili. Oggi Sap Concur affianca molte aziende in questa trasformazione, possibile in pochi mesi e dagli immediati risultati sulla riduzione dei costi», spiega Gabriele Indrieri, country manager per Italia, Malta e Grecia.
Viaggi sostenibili e incentivi
L’indagine si è soffermata sugli incentivi che possono spingere travel policy improntate alla sostenibilità. Ebbene, la metà (46%) dei viaggiatori italiani sarebbe spronato da vantaggi economici.
Per quasi tutti i Paesi europei presi in esame, gli incentivi finanziari hanno la priorità. In Germania, invece, sono più attenti alle emissioni di carbonio (71%), mentre in Francia ha maggior influenza una sistemazione alberghiera migliore (54%). Infine, in Benelux preferiscono condividere i successi delle best practices di viaggio sostenibili (51%).
Gli incentivi che spronano i viaggi d’affari green
- migliori opzioni di alloggio, ad esempio un upgrade (42%)
- compensazione delle emissioni di carbonio (41%)
- la possibilità di combinare viaggi d’affari e di piacere (41%)
- celebrare e condividere i successi delle best practices di viaggio sostenibili (37%)
- aggiungere giorni festivi (33%)
Comfort VS sostenibilità
Cosa induce a trascurare la sostenibilità dei viaggi d’affari?
I fattori più influenti che inducono i viaggiatori a compromettere l’impatto ambientale del loro viaggio sono la mancanza di budget (38%) e di accesso a strumenti che indicano la sostenibilità nelle diverse opzioni di prenotazione di hotel, noleggio auto e trasporti (37%).
In Europa, i giovani tra i 18 e 24 anni hanno maggiori probabilità di compromettere la sostenibilità del loro viaggio a favore del comfort.
I business traveller tra i 55 e i 75 anni, invece, danno priorità al budget (47%) rispetto a una scelta green.