mercato veicoli elettrici

Il mercato dei veicoli elettrici accelera e Renault spinge

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Il mercato dei veicoli elettrici accelera e Renault coglie l’occasione per ribadire la propria convinzione sulla strategia EV e sui servizi di mobilità a zero emissioni. Il gruppo francese ha trovato la più parte delle soluzioni ai principali freni all’adozione: l’infrastruttura di ricarica, le tempistiche per rigenerare la batteria, dunque l’autonomia e il prezzo. Sul primo punto collabora con organismi internazionali e riconosce che in Europa l’avvento di nuovi player privati sta sortendo effetti incoraggianti. Sullo sviluppo di tecnologie delle batterie e la loro durata non frena gli investimenti. Sulla competitività tariffaria si dice pronta con Dacia Spring, che intende essere l’EV meno caro del Vecchio Continente.

«Il mercato sta accelerando: in Europa si passa alla quota del 4% contro lo “zero virgola” del 2016 –osserva Gilles Normand, Svp dei servizi elettrici e di mobilità del Gruppo Renault -. Il segmento elettrico è sempre di meno di nicchia. Attira clienti razionali e interessati dal fatto che abbia un costo accessibile per il suo utilizzo». Ecco che nel 2019 auto e Lcv elettrici sono stati venduti in 382mila700 unità e in questo 2020 duramente colpito dal Coronavirus risultano 178mila200 mezzi, per una progressione superiore al 28% (considerando maggio).

«Non abbiamo intenzione di chiedere posticipi sui limiti sulle CO2 – continua -. Il Covid19 ha avuto un impatto sulla produzione di veicoli elettrici e termici, cambieremo il mix per non pagare le multe fissate entro il 2021».

In Italia, la quota degli EV è dell’1,6% rispetto al volume complessivo. Renault Zoe è la più venduta sia nel Belpaese sia in Europa a fine maggio, nonostante l’avvento di competitor aggressivi.

«Tutto questo è possibile attraverso un ecosistema costruito nell’arco di 10 anni e non dall’oggi al domani», sottolinea Normand, mostrando una slide che assegna il podio europeo al gruppo francese con 264mila vendite, seguita da Tesla con 216mila e Nissan con 190mila. Sono 30mila le persone formate nello sviluppo degli EV in Renault. Cui si aggiunge una rete di concessionari «certificata al 100% nella vendita di veicoli a zero emissioni».

La missione di Renault è ampliare la gamma

Oggi la Casa pensa ad ampliare la gamma.

«Tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023 copriremo l’80% dell’offerta EV europea, oggi siamo al 30%». Gli utenti chiedono anche meno autonomia e prezzi più accessibili rispetto ai 30mila euro di Zoe. Perciò arrivano la Twingo Z.E. che percorre 190 km in ciclo Wltp e 270 in ciclo Wltp city. Poi la già citata Dacia Spring dal 2021, con i suoi 200 km in Wltp. E’ la terza rivoluzione del marchio e va a coprire il mercato “sotto la Zoe” che nel frattempo si è “vestita” persino da Van.

Approfondisci qui sul maxi piano di riduzione dei costi.

«I clienti ci chiedono modelli per viaggiare su distanze maggiori – continua Normand – e qui sopperirà l’alleanza con Nissan e una nuova piattaforma. Per 2 obiettivi: elaborare prodotti innovativi con proporzioni uniche. Creeremo anche una nuova generazione di motori elettrici. Faremo in modo che non ci sia nessun motivo per non innamorarsi dei veicoli elettrici. Con un Tco competitivo rispetto ai veicoli termici per convincere i clienti definitivamente».

Fabrizio Piastra

Mercato veicoli elettrici e flotte aziendali

In questo ambito rientrano le flotte aziendali. Perlopiù a noleggio. Spiega Fabrizio Piastra, fleet division director di Renault Italia: «Principlamente il mercato degli EV va verso il Nlt, con piccole forniture di 5-10 mezzi per volta ad imprese che sondano il terreno. Un discorso a parte gli Lcv per i quali abbiamo completatto una importante fornitura per un’azienda di energia. Il settore dei light commercial vehicles è più veloce nell’adozione. Le Pmi hanno un’attenzione più accentuata sull’ibrido che nei prossimi mesi in Renault diventerà più interessante, con una gamma più completa».

Sull’infrastruttura di ricarica a disposizione delle flotte aziendali presso l’impresa, Piastra fa notare che va di pari passo con le poche unità inserite nel parco. Eccezion fatta per Enel che spinge con convinzione sui propri dipendenti. «Non dimentichiamo che il car sharing nutre molto interesse sull’elettrico e riceviamo diverse richieste che nei prossimi 6-7 mesi potranno essere esaudite, appena superati gli effetti del Covid19».

In Europa, Renault ha diversi progetti di flotte di mobilità condivisa.

A Parigi con Zity, a Stoccolma con Aimo e a Copenhagen con Green mobility. Secondo il gruppo, questo comparto è in espansione: passerà dagli 11mila veicoli elettrici in circolazione nel 2019 ai 40mila nel 2021. «Abbiamo diversi accordi con municipalità e aziende per Renault Zoe nelle flotte condivise – conclude Normand -. Un messaggio sul futuro viene da un nostro sondaggio in cui un terzo dei clienti Renault considera gli EV come possibilità di acquisto».

L’auto elettrica in Italia

In questo scenario, l’Italia non è più il fanalino di coda.

Francesco Fontana Giusti, direttore della comunicazione: «Abbiamo 1200 Zoe attualmente in car sharing operative, una quota triplicata, da Milano a  Palermo. Con Tper tra Bologna e Ferrara ne viaggiano 280. Senza dimenticare il progetto con E-Way. Renault fa un quarto del mercato EV. Oggi con gli incentivi aumenta l’acquirente privato e le vendite sono suddivise fra un terzo dal noleggio, altrettanto tra flotte e privati in crescita».

Il futuro è smart grid e di seconda vita delle batterie, che potranno essere impiegate altri 10 anni per ulteriori utilizzi.

Per le stazioni di ricarica, ad esempio. Oppure i veicoli refrigeranti e le piccole imbarcazioni come le chiatte fluviali. Infine, per i mezzi che caricano i bagagli in aereo. Una domanda che si svilupperà di più e Renault intende presidiare. Altro tassello di una visione strategica che sulla seconda vita delle batterie già vede l’isola di Porto Santo a Madeira il primo caso di smart island per un futuro di decarbonizzazione totale nell’arco di 10 anni. Una “scalabilità” del tutto umana, come dimostra lo studio condotto insieme al WWF in Francia.

Se potremo pagare con un’unica app la fornitura elettrica? Sembra proprio di sì.

In Francia c’è Z.E. Pass, una carta unica per accedere ai rifornimenti. In Italia c’è per il momento una soluzione digitale in via di sviluppo. Risponde Gabriella Favuzza, head of electric vehicles in Renault Italia: «Introdurremo la funzionalità di geolocalizzazione dei punti di ricarica pubblici all’interno dell’app My Renault: è nei piani di implementazione italiani per il terzo quadrimestre di quest’anno».

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