Eccoci alla terza e ultima puntata di Road to Ima 2020, il percorso digital che ci ha accompagnati all’evento che mette in competizione, ma soprattutto in luce, i più importanti operatori del business travel. Giunto alla settima edizione, Italian Mission Awards premia alcuni di questi manager in base alle scelte di una giuria indipendente. Quest’anno attende ancora di essere celebrato e in questa puntata vi sveliamo l’attesa data della serata di gala.
Come di consueto i panel hanno dato la parola alle travel manager – in questa occasione di Valagro e di Accenture – e agli sponsor: B&B Hotels e Aeroporti di Roma.
La prima a essere itervistata è Casandra Pasquale, executive assistant associate di Valagro, azienda leader nella produzione e nella commercializzazione di biostimolanti e specialità nutrizionali per l’agricoltura.
Quando riprenderanno gli eventi e quali sono le dinamiche di viaggio post Covid?
«E’ un momento particolare che fa sì che Valagro proceda con molta cautela in tema di viaggi. In realtà non ci siamo mai fermati, essendo legati ai settori agricolo e alimentare. Una business continuity che però deve fare i conti con il Nord e Sud America dove c’è ancora molto allarme. Certamente con le trasferte ricominceremo, anche se piano piano.
Stiamo predisponendo un vademecum con l’obiettivo di sottolineare le precauzioni da adottare quando si viaggia. Limitiamo però gli spostamenti, avendo constatato che molto lavoro può essere svolto da casa. Il nostro è un approccio precauzionale e preferiamo per il momento utilizzare piattaforme che permettono l’home working e le riunioni online».
Quando ritornerete a viaggiare?
«Discorso a parte per il commerciale, che ha già iniziato a viaggiare a maggio. A livello generale, ritengo che riprenderemo da settembre. Dato che i nostri dipendenti si spostano molto per il mondo, il management è peoccupato. Non è facile convincere un collega a dover partire. Anche per questo, i rapporti di lavoro continuano tramite le piattaforme in streaming.
Come anticipavo, stiamo redigendo una sorta di prassi di “travel care” con consigli di sicurezza, soprattutto per le zone che non sempre sono sicure. Spesso andiamo a visitare i nostri distributori che operano in terreni agricoli sperduti in Asia, Africa o America del Sud.
Il documento con le linee guida servirà a tutte le filiali del mondo. L’obiettivo è viaggiare in sicurezza. Vogliamo che i dipendenti sappiano che l’azienda si prende cura di loro anche attraverso un’attenta valutazione sull’opportunità di mettersi in viaggio. Prima partivamo “a cuor leggero”. Ora non si può».
Come cambia l’esperienza di soggiorno in hotel con i nuovi protocolli e come è ripartita la domanda?
Risponde Valerio Duchini, presidente e amministratore delegato di B&B Hotels.
«Il mondo sta molto cambiando. E anche l’esperienza del cliente, rispetto a prima del Covid, muta drasticamente ed è orientata su 3 pilastri: il primo riguarda sanificazione e pulizia. Secondo: sicurezza. Terzo: flessibilità. Ciò significa che l’ospite vuole che il proprio soggiorno all’interno degli hotel di catena – che vengono presi a riferimento – sia sicuro.
La prenotazione deve poter essere flessibile, in quanto avviene sempre di più sotto data. Prima si prenotava un mese prima del soggiorno, oggi un giorno per l’altro o anche lo stesso giorno.
Già da metà marzo, abbiamo messo in atto un protocollo certificato insieme ad aziende multinazionali nel settore della sanificazione. Abbiamo così anticipato tutte le iniziative messe in campo da altre aziende e da Federalberghi. Risultato: il nostro cliente è al sicuro.
A proposito di flessibilità, abbiamo lanciato la tariffa “stay flex” anche per il corporate: diamo la possibilità di spostare il soggiorno fino a 24 ore prima dell’arrivo. Senza extra.
Per quanto riguarda il protocollo di sicurezza, agli ospiti misuriamo la temperatura, diamo calzari, mascherina, gel e un percorso dedicato per andare nella propria camera. Che è già stata sanificata. Qui possono usufruire dei nostri servizi che prevedono, tra le altre cose, la fibra a 200 Mega e la smart tv. Per il corporate, abbiamo creato – all’interno del sito – una zona dedicata, con tariffe ad hoc e booking».
E’ ripartita la domanda alberghiera?
«Devo fare una differenziazione tra città primarie e secondarie. Nelle prime – Milano, Roma, Firenze, Napoli – i clienti fanno più fatica ad arrivare avendo i voli bloccati. Meglio va nelle città “secondarie”, dove la riposta è buona e l’occupazione arriva anche al 60-70%. Se c’è un problema B&B Hotels si focalizza sulle soluzioni tangibili».
Raffaele Pasquini, responsabile marketing e sviluppo prodotto di Aeroporti di Roma, interviene sull’esperienza di transito in aeroporto a Roma, che come noto ha riaperto anche Ciampino.
Quali sono gli sforzi di Adr per farci sentire sicuri?
«Mi verrebbe da “prendere in prestito” i 3 pilastri di cui parla Valerio Duchini, che sono attuali anche in aeroporto. Già a inizio gennaio abbiamo preso severe misure di sicurezza. Il nostro sforzo – soprattutto per il business travel – è di creare una customer experience veloce. Questo nonostante le necessità sanitarie, che non rispondono solo a vincoli legislativi ma anche a precise procedure di sicurezza e di distanziamento sociale.
Abbiamo trovato conforto nell’uso della tecnologia, un percorso in cui Adr era bene avviata anche prima di Covid. Ma che ora è accelerata e attualizzata dalle necessità rendendo più gestibili alcuni passaggi aeroportuali. Dover provare la temparatura corporea, rende il customer journey un po’ più macchinoso. Abbiamo però termoscanner che controllano 30 persone alla volta, abbiamo acquisito helmet scanner che i nostri colleghi della sicurezza indossano. Questi permettono di controllare la temperatura dei passeggeri. Così il customer journey è equiparabile al periodo pre Covid19 senza eccessive negatività. Considerando anche che Fiumicino non ha mai chiuso».
Scopri le modalità di accesso a Fiumicino
Quali sono le novità importanti in tema di tecnologia?
«La possibilità di tap in e tap out nei parcheggi, ad esempio. Basta avvicinare la carta di credito all’ingresso e in uscita, senza toccare nulla. Il programma specifico “for corporate” è pensato per le aziende: Adr chiede ai clienti tutto il set di targhe dei dipendenti che potrebbero usufuire del parcheggio in aeroporto. All’arrivo dell’auto con quella targa registrata, la sbarra si alza in automatico. E lo stesso in uscita. Non c’è alcuna necessità di andare in cassa o toccar soldi.
Anche il bagaglio che va in stiva (lo stiamo sperimentando in questi giorni) viene sanificato prima di essere restituito. La procedura avviene attraverso un tunnel, dove la valigia riceve un trattamento sanitario. Oggi abbiamo una visione un po’ più positiva, anche perché ci avviamo al periodo estivo quando riprenderanno i volumi di traffico soprattutto sul nazionale e sull’europeo. Si apprezza la voglia di alcuni vettori di voler riprendere a volare sull’Italia. Così come apprezziamo la voglia di un mercato leisure che vuol ripartire mentre siamo in attesa della ripresa del business travel, anche quando riaprirà lo scalo di Milano Linate.
Sono abbastanza certo che i business traveller riprenderanno a viaggiare presto. Ritengo che al passare dell’estate, si rivedrà anche questo segmento».
C’è la ripresa delle missioni aziendali e degli eventi nell’orizzonte di Accenture?
Risponde Jole Zavatto, responsabile dei servizi generali al personale Italia, Europa centrale e Grecia di Accenture.
«Nell’immediato, no. Dal momento che siamo riusciti a lavorare in smart working, le linee guida che ci arrivano dal quartier generale ci hanno un po’ frenato. Fino a giugno 2021 non si organizzeremo nè eventi né viaggi di lavoro. Fanno eccezione le trasferte “business critical need”: se c’è necessità di andare da un cliente, certamente si partirà. Ma ci aspettiamo un forte ridimensionamento».
Per quanto riguarda le note spese, cambierà l’approccio?
«Già da tempo le note spese sono integrate nel travel in Accenture. Oltre ai servizi che derivano dall’agenzia, consideriamo tutte le altre spese correlate alle trasferte: dai pranzi, ai taxi, ai trasporti. Abbiamo il sistema “Traveller expenses” che recepisce tutte le fatture inserite nella nota spese e quelle dall’agenzia. E’ un approccio integrato e complessivo. Un ottimo strumento per controllare eventuali deviazioni dalla travel policy. Anche per fare efficienza. In tal modo, il controllo sui costi è a 360 gradi».
Ultima puntata Road to Ima 2020: appuntamento a IMA a Milano
Vuoi rivedere le puntate precedenti per conoscere come le aziende cambiano approccio sui viaggi d’affari?