L’auto aziendale post Coronavirus vivrà una nuova epoca da protagonista. Le imprese vorranno estenderne l’utilizzo a più dipendenti nelle forme della condivisione, per cominciare. E il tema della sanificazione diventerà cruciale in tal senso. L’ozono domina le cronache in queste settimane, ma sembra che non venga riconosciuto come presidio medico efficace per il Covid19. Inoltre, l’auto aziendale post Coronavirus potrà anche conquistare più spazio in quanto strumento di welfare aziendale.
Di questi argomenti abbiamo parlato con Simone Costantini, Ceo di Fleet Support in una video intervista che pubblichiamo sul nostro canale Youtube.
Auto aziendale post Coronavirus, l’elettrico un percorso tracciato
«La mobilità aziendale vedrà l’auto conoscere una fase di maggior utilizzo e la condivisione del mezzi potrà essere adottata come soluzione per sopperire alle limitazioni del trasporto pubblico», ci spiega il manager della società, che con le sue soluzioni tecnologiche gestisce migliaia di auto elettriche in flotta.
Perciò, considerata l’esperienza, gli abbiamo chiesto: quale sarà il futuro della transizione ad una mobilità più sostenibile per l’ambiente?
«Ridurre l’inquinamento dovrà rimanere un focus. Orientarsi all’elettrico è una direzione che tutti dovranno intraprendere e i pionieri che lo hanno adottato non vogliono tornare indietro – continua-. Credo fermamente che il passaggio all’elettrico, una volta compiuto, sia definitivo. I vantaggi per le flotte sono molti: manutenzioni ridottissime, costi di energia vantaggiosi, lunga durata dei mezzi con un milione di chilometri per le batterie. Penso che l’implementazione sul parco auto aziendale accelererà».