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L’automotive alla fase 2: i concessionari chiedono incentivi per l’usato aziendale

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L’automotive alla fase 2 si confronta con le soluzioni per scuotere la domanda. Con sole 2.073 unità immatricolate fino a venerdì 24 aprile scorso, non servono i dati ufficiali del Ministero per lanciare nuovamente all’unisono un grido d’allarme dal comparto. Il calo di aprile 2020 è sempre più clamoroso dello scorso anno, in cui le auto nuove vendute furono 175 mila. Si parla di un crollo del 97% che ha portato Unrae, associazione che riunisce le case automobilistiche estere, ad inviare già nei giorni scorsi una lettera al governo. Presentando un pacchetto di misure per sostenere l’automotive.

Con migliaia di aziende e 160.000 dipendenti che stanno per subire pesantissime ripercussioni, diventa urgente l’adozione di interventi che riattivino velocemente la domanda di auto alla ripresa delle attività economiche e industriali. Da quest’oggi che entriamo ufficialmente nella fase 2.

Proposte Unrae per la ripartenza

Quattro le proposte che oltre a far ripartire l’Italia potrebbero ridurre l’impatto ambientale del parco circolante e migliorarne i livelli di sicurezza, secondo Unrae. Modifiche che dovrebbero essere approvate in tempo per l’avvio della Fase 2 e la riapertura delle concessionarie. In modo tale che il settore possa beneficiare, rapidamente, dell’eventuale riavvio del mercato, con un impatto positivo anche sul Pil e sul gettito erariale.

Ve le abbiamo spiegate in questo articolo, mentre il riepilogo è così schematizzato:

  1. La rimodulazione dell’ecobonus per il 2020 e il 2021. Con l’introduzione di una terza fascia per le auto con emissioni tra 61 e 95 g/km di anidride carbonica. L’aumento degli importi unitari degli incentivi tra 21 e 60 g/km. Infine l’incremento delle dotazioni del fondo (fino al 2021);
  2. la sospensione dell’ecomalus per il 2020;
  3. l’introduzione di un ulteriore bonus (cumulabile con l’ecobonus) per agevolare ripartenza del mercato;
  4. Aumento della detraibilità dell’Iva fino al 100% con un tetto del costo deducibile fino a 50.000 euro per le auto aziendali.

Forum Automotive in veste digital: il primo webinar

In un webinar di Forum Automotive, condotto da Pierluigi Bonora, tutti i protagonisti del comparto hanno messo in evidenza le necessità del settore, affinché chiunque sappia a cosa si sta andando incontro.

«Anfia e Unrae si sono presentate al Governo insieme per proporre insieme delle linee guida – commenta Adolfo De Stefani Cosentino, presidente Federauto (concessionari) – Il 4 maggio si riparte, ma il calo del mercato è in relazione al supporto del governo. Per creare la ripresa si può partire dall’“usato fresco”: la filiera dell’automotive sta parlando in coro».

Vedi qui la gallery dell’evento Forum Automotive digital del 27 aprile. con tutti i partecipanti.

Usato dalle flotte aziendali per svecchiare il parco automotive

L’“usato fresco”, dunque, smuoverebbe il mercato? Secondo i concessionari sì. Potrebbe essere una delle opzioni della fase 2, andando incontro alla necessità dei cittadini di ricorrere maggiormente alla mobilità privata. Così come anche dell’eterno bisogno di svecchiare il parco circolante italiano, uno dei più vetusti d’Europa.

«La soluzione può arrivare dall’usato fresco che arriva da aziende e Partite Iva che rinnovano le flotte ogni tre anni. Offrire incentivi sulle ex auto aziendali faciliterebbe lo smaltimento di quelle più vecchie», propone De Stefani Cosentino.

Una proposta che metterebbe in strada più sicurezza. Per ben 6-8 milioni e mezzo di automobili l’appuntamento con la revisione è stato spostato ad ottobre.

«Abbiamo proposto di anticipare di qualche settimana giusto per scaglionare le auto, evitare assembramenti e assicurarci che le vetture siano controllate in tempo – commenta Toni Purcaro, presidente di Dekra –. Vorremmo evitare il tipico malcostume di ridursi all’ultimo momento, intasando la rete: il livello di sicurezza potrebbe essere inficiata».

Come noto, l’età media del parco circolante in Italia è di 11 anni.

Di criticità delle revisioni auto 2020 vi abbiamo scritto in questo articolo con l’intervento di Dekra.

Auto protagonista della mobilità nella fase 2 del Covid19

«Si tornerà ad un maggiore uso dell’auto per la mobilità nel prossimo periodo – interviene Geronimo La Russa, presidente di Aci Milano -: l’uso della vettura non sarà un capriccio, ma una necessità. Per questo motivo sarebbe più utile pensare a tariffe agevolate per i parcheggi. Bisognerebbe fare una maxi rottamazione. Solo così si può aiutare tutta la filiera – suggerisce -. In questo momento di stallo del mercato abbiamo potuto vedere che la riduzione delle polveri sottili è stata infinitesimale e che le domeniche ecologiche non servono a nulla. Aboliamo piuttosto i preconcetti: è inutile restringere le carreggiate e dipingere piste ciclabili, non otterremo altro che nuovi ingorghi».

Approfondisci sullo studio di Arpa lombardia sull’aria durante il lockdown.

«La follia di Roma che ha bloccato i diesel Euro 6 non ce la possiamo più permettere», spara a zero Claudio Spinaci, presidente di Unione Petrolifera.

«Quello che serve è un nuovo modello di intermodalità, ma deve essere un piano studiato e condiviso; non si può decidere per ideologia o per sentito dire», osserva Pierfrancesco Caliari, direttore generale di Confindustria Ancma, l’associazione che raggruppa i produttori di veicoli a due ruote.

In tutto questo, il decreto appena presentato ha dimenticato proprio le biciclette sulle quali conta così tanto, non permettendo la riapertura dei negozi per la vendita neanche il 4 maggio.

Automotive alla fase 2 secondo Alix Partners

«Nel 2009 dopo la crisi finanziaria, meno rilevante di quella di oggi, il calo si è fermato a 64 milioni di veicoli, ora siamo già a 95 milioni di veicoli in meno – dice Dario Duse, direttore generale Alix Partners -. La gravità è fuori dall’ordinario perché è una crisi multilaterale: nasce dalla salute e poi impatta sia domanda che l’offerta. L’automotive, che si confrontando con più ambiti per la fornitura, soffre il fermo della Cina e dell’Europa. Perciò il recupero sarà più duro. Arriverà a colpire il 35-44% dei volumi. Passeremo dai 2 milioni, a 1,4 milioni di veicoli venduti in Italia».

Dallo studio sull’impatto Covid-19, effettuato dalla società di consulenza incrociando i risultati di Europa, Italia, Cina e Stati Uniti emerge che la crisi sta accelerando una serie di operazioni di partnership prima farraginose.

Approfondisci qui con un’analisi di Alix Partners.

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Nel corso di Forum Automotive 2020 digital è stato proclamato “Personaggio dell’anno 2020”: è Paolo Scudieri, presidente Anfia e alla guida del Gruppo Adler-Hp Pelzer

 

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