Diminuiscono i furti di auto durante il Coronavirus. Non solo notizie negative in merito alla pandemia: dal giorno successivo al Decreto della Presidenza del Consiglio del 16 marzo “Cura Italia”, si è registrato un crollo dell’85% rispetto alla media settimanale. Un dato più che significativo quello rilasciato da Targa Telematics, azienda specializzata in soluzioni tecnologiche per la mobilità, poiché si riferisce alle auto appartenenti alle flotte aziendali e a quelle a noleggio a breve termine, che spesso più di altre finiscono nel mirino dei ladri per la giovane immatricolazione.
In questo periodo c’è stato un complessivo decremento dei furti, generalizzato a tutte le regioni italiane. Una tendenza già intravista nelle settimane precedenti al 16 marzo.
«Nella seconda metà del mese per la prima volta abbiamo riscontrato giorni interi senza alcun furto. Questo dato testimonia l’efficacia del lockdown e ci fa ben sperare su una risoluzione in tempi ragionevoli della fase più acuta dell’emergenza che tutti noi stiamo affrontando – commenta Nicola De Mattia, amministratore delegato di Targa Telematics -. Evidentemente queste misure sono riuscite anche a disincentivare alcuni comportamenti criminali, uno degli unici vantaggi legati a questa situazione di cui poi ci auguriamo di continuare a godere, almeno in parte, quando torneremo alla normalità».
I furti di auto prima del Coronavirus
Dopo anni di costante diminuzione, gli episodi criminali dal 2018 hanno ripreso a colpire pesantemente i bilanci e l’operatività delle aziende.
Campania, Lazio e Lombardia sono le regioni più a rischio in Italia. Oltre alla perdita economica pari al valore del bene sottratto, il furto del veicolo apporta anche un mancato ricavo (nel caso dell’autonoleggio) oltre alla moltiplicazione di costi aggiuntivi e alla perdita di tempo dovuta alle pratiche amministrative e burocratiche necessarie alla denuncia.
Le auto preferite dai ladri restano i Suv. Anche se tra le più sottratte ci sono anche Fiat Panda, 500 e Lancia Ypsilon.
Nel 25% dei casi i ladri utilizzano dispositivi hi-tech per rubare l’auto, beffando i sistemi di protezione in soli 30 secondi. Il metodo più diffuso è il “replay attack” che consente ai criminali di impossessarsi di password e chiavi di accesso crittografate (fonte: dossier annuale Lojack Italia) aprendo la vettura con facilità.
La maggior parte dei mezzi non viene mai ritrovata. Lo scorso anno è stato restituito ai proprietari solo il 39,5%. Una percentuale in calo. I restanti si presume siano trasportati all’estero, rivenduti, o smontati per finire sul mercato illegale dei ricambi.
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