[In aggiornamento_Coronavirus] Dell’autocertificazione per gli spostamenti in auto entra in vigore un nuovo modulo. Con l’ultimo Dpcm del 25 marzo c’è un altro modello da utilizzare. Come noto, il decreto del Consiglio dei ministri del 22 marzo vieta a tutti di spostarsi o trasferirsi con mezzi propri o pubblici in un comune diverso da quello in cui attualmente si trovano. Ma ci sono delle eccezioni. Il terzo aggiornamento delle misure di contenimento della diffusione del Coronavirus ammette solamente tre opzioni.
Ci si può spostare in auto per ragioni di lavoro, di urgenza o per motivi di salute che vanno “comprovate”. Dunque, vanno certificate con il suddetto modulo (scarica qui quello aggiornato del 26 marzo) che le autorità tracciano.
C’è da aggiungere che già il decreto legge del 22 marzo stabilisce la sospensione di tutte le attività produttive industriali e commerciali, tranne alcune, indicate in questa pagina.
Coronavirus e aziende, i codici Ateco di chi rimane aperto
E’ un lungo elenco di Codici Ateco, cioè la classificazione delle attività economiche secondo l’Istituto nazionale di statistica italiano (Istat) per le rilevazioni nazionali di carattere economico. Di fatto contraddistinguono i settori merceologici e professionali. Ad esempio, possono rimanere aperte le aziende di produzione di articoli in gomma, i commercialisti, le case editrici e gli stampatori dei giornali e di altri materiali cartacei. Ma possono rimanere aperti anche gli alberghi e le strutture similari, il trasporto aereo, le attività assicurative e finanziarie, di istruzione. E anche i servizi di posta e di corriere.
Fermo restando l’intento di arginare la diffusione del coronavirus, le attività produttive che vengono sospese «possono comunque proseguire se organizzate in modalità a distanza o lavoro agile (lo smart working)», precisa il Governo.
Infine, restano sempre consentite le attività delle filiere che sono funzionali ad assicurare la continuità delle imprese ammesse dell’allegato sopra menzionato.
«Le imprese le cui attività sono sospese per effetto del presente decreto completano le attività necessarie alla sospensione entro il 25 marzo 2020, compresa la spedizione della merce in giacenza», si legge nella pubblicazione. In pratica, è da questa data che si attua l’ulteriore stop all’economia.
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Autocertificazione per spostamenti in auto, solo cartacea
L’autocertificazione per gli spostamenti in auto deve essere stampata e non vale se in formato digitale, esibita dallo smartphone. Può anche essere ricopiata a mano su un foglio. Il funzionario di Polizia la controfirmerà una volta esibita. Inoltre, è possibile dichiarare dei viaggi a cadenza fissa. Ad esempio «lavoro in questa azienda e mi reco ogni mattina in ufficio». Questa possibilità esime dallo stampare tante copie dell’autodichiarazione.
E’ un documento da prendere molto sul serio, chi afferma il falso rischia una multa di 206 euro, l’arresto e la denuncia di inosservanza di un provvedimento legalmente dato dall’autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica o d’ordine pubblico o d’igiene (articolo 650 del Codice Penale). L’addetto, carabiniere, poliziotto o vigile, trasmette di fatto la violazione alla Procura della Repubblica che poi apre un procedimento penale.
Senza contare che vi possono abbinarsi altri reati, come la dichiarazione del falso in un atto pubblico e la mendace dichiarazione a un pubblico ufficiale.
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