Lo stop ai voli per Coronavirus provocherà forti dissesti economici. E’ quanto emerge dall’Associazione internazionale del trasporto aereo (Iata) che da una parte supporta i governi nei loro sforzi per contenere la diffusione di Covid-19. Dall’altra li mette in guardia con un’analisi impietosa. Trattandosi di circostanze eccezionali e di una emergenza sanitaria, Iata si dimostra comprensiva. Ma non esita ad avvertire che le amministrazioni si devono preparare ad «ampie conseguenze economiche di queste azioni e rispondere rapidamente alla fragilità finanziaria delle compagnie aeree e seguire le raccomandazioni dell’Oms», spiega.
Alexandre De Juniac, direttore generale e Ceo di Iata ha detto: «Sono tempi straordinari e i governi stanno adottando misure senza precedenti. La sicurezza, compresa la salute pubblica, è sempre una priorità assoluta. Le compagnie aeree stanno rispettando questi requisiti. I governi devono anche riconoscere che le aerolinee – che impiegano circa 2,7 milioni di persone – sono sottoposte a pressioni finanziarie e operative estreme. Hanno bisogno di supporto».
Nel frattempo, una buona notizia. Al pari degli Stati Uniti, anche la Commissione europea concede la sospensione temporanea fino al giugno 2020 della regola dell’80-20 “use it or loose” per le bande orarie (slot) negli aeroporti. Ciò significa che i vettori che non utilizzano gli slot, li mantengono ugualmente.
Le dimensioni del mercato aereo Stati Uniti-Europa
L’Associazione ha posto l’accento sulle dimensioni del mercato aereo Stati Uniti-Europa. Come gli esperti sanno, il più redditizio da sempre (leggilo qui).
Nel 2019 c’erano in totale circa 200mila voli in programma tra gli Stati Uniti e l’area Schengen, equivalenti a circa 550 voli al giorno. Per 46 milioni di passeggeri, circa equivalenti a 125.000 viaggiatori ogni giorno.
Continua De Juniac: «I governi devono imporre le misure che ritengono necessarie per contenere il virus. E devono essere pienamente preparati a fornire supporto per respingere il dissesto economico che ciò causerà. In tempi normali, il trasporto aereo è un catalizzatore per la crescita e lo sviluppo economico. La sospensione dei viaggi su così vasta scala creerà conseguenze negative in tutta l’economia. I governi devono riconoscerlo ed essere pronti a sostenere».
Stop ai voli per Coronavirus, perdite colossali
In una precedente stima, Iata ha previsto che il Coronavirus potrebbe spazzare via circa 113 miliardi di dollari di entrate. Tale scenario non includeva misure così severe come gli Stati Uniti e altri governi (inclusi Israele, Kuwait e Spagna) hanno messo in atto dopo il 5 marzo (quando è stata fatta la stima). In particolare, dopo la decisione dell’amministrazione Trump di chiudere i collegamenti dall’Europa.
Le misure statunitensi si aggiungeranno a questa pressione finanziaria.
Il valore totale del mercato Usa-Schengen nel 2019 è stato di 20,6 miliardi di dollari. I mercati di maggiore impatto sono Stati Uniti-Germania (4 miliardi), Stati Uniti-Francia (3,5 miliardi) e Stati Uniti-Italia (2,9 miliardi).
L’Organizzazione Mondiale della Sanità non sconsiglia i viaggi
Come abbiamo cercato di farci spiegare con domande specifiche dall’Oms che ha preso in carico una nostra intervista da giovedì 5 marzo (siamo in attesa delle risposte), le restrizioni ai viaggi non sono richieste per la pandemia Coronavirus. Avremmo voluto chiarirvi perché attraverso le dichiarazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Evidentemente sono affermazioni forti e da rilasciare con cautela.
In più di un “Travel advice” l’Oms chiarisce che «L’Oms continua a sconsigliare l’applicazione di restrizioni di viaggio o commerciali ai paesi in cui si verificano epidemie di Covid-19».
Perché? «Le misure di viaggio che interferiscono in modo significativo con il traffico internazionale possono essere giustificate solo all’inizio di un focolaio, in quanto possono consentire ai paesi di guadagnare tempo, anche se solo pochi giorni, per attuare rapidamente misure di preparazione efficaci. Tali restrizioni devono basarsi su un’attenta valutazione del rischio, essere proporzionate al rischio per la salute pubblica, essere di breve durata ed essere riesaminate regolarmente all’evolversi della situazione».
Per sottolineare: «I divieti di ravvicinamento alle aree interessate o la negazione dell’ingresso ai passeggeri provenienti dalle aree colpite di solito non sono efficaci nel prevenire l’importazione dei casi, ma possono avere un impatto economico e sociale significativo».
Per questo motivo, Iata raccomanda che l’efficacia e la necessità delle restrizioni di viaggio devono essere continuamente riviste.
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