Una ricerca Leaseplan condotta con la Ipsos ha mostrato cosa pensano gli italani della condivisione dei dati della propria auto. L’indagine su “Car data and privacy” mostra, infatti, che la grande maggioranza degli intervistati è disposta a condividerli solo se esiste un vantaggio reale. Solo in maniera anonima e se cancellabili al bisogno.
Quali vantaggi? Ridurre la congestione del traffico e il tempo di percorrenza. Ma anche i costi di carburante e di manutenzione, infine delle emissioni del veicolo. Non in ultimo per migliorare le prestazioni dell’automobile.
A livello generale, il sondaggio annuale rivela che le preoccupazioni relative ai dati provenienti dai veicoli sono molto importanti per i conducenti. Infatti, oltre la metà degli intervistati ha affermato di essere preoccupata in merito a quali dati vengano raccolti attraverso i veicoli e da chi.
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La ricerca Leaseplan: i risultati principali
I risultati della ricerca Leaseplan offrono interessanti elementi. Ecco quali:
Le preoccupazioni relative ai dati sono fondamentali per molti intervistati. Il 53% degli interpellati dimostra dubbi in merito a chi possegga le informazioni del veicolo. Inoltre, il 52% si chiede che fine facciano i dati personali lasciati nei veicoli una volta che questi sono stati restituiti o venduti. Il 49%, infine, mostra dubbi relativi alla condivisione con terze parti.
Secondo punto: come detto, la maggior parte degli intervistati è disposta alla condisvisione. Ma in modo anonimo e là dove esista un vantaggio per la guida. Ciò è vero in particolare nel caso in cui si possa ridurre la congestione del traffico e il tempo di percorrenza (il 70% degli intervistati è disposto a condividere). Ma anche tagliare le spese per carburante e manutenzione (70%), ridurre le emissioni del veicolo (68%) o migliorare le prestazioni (66%).
L’anonimato viene considerato un requisito chiave. In tutti i casi sopra menzionati, circa la metà degli intervistati sarebbe disposta a condividere i dati del veicolo solo se il loro anonimato venisse preservato.
Mobility Monitor ha coinvolto oltre 4.000 conducenti di 16 diversi paesi e ha preso in esame i problemi principali che affliggono i guidatori e l’industria automobilistica.
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Ricerca Leaseplan: un server neutro è la soluzione
Tex Gunning, Ceo di Leaseplan, ha riassunto così i risultati: «La forte richiesta di dati da parte dei nostri veicoli sempre più intelligenti rappresenta una reale preoccupazione per i conducenti. Per questo, è necessario che l’industria automobilistica assuma decisioni che rendano più agevole comprendere quali dati vengono raccolti e per quale scopo. I conducenti necessitano inoltre di poter disporre di una semplice soluzione di non partecipazione. Perché se vogliono cancellare i propri dati personali, devono poterlo fare».
Secondo Tex Gunning, è possibile tranquillizzare i conducenti attraverso la creazione di un ‘server neutro’ per i dati dei veicoli. «Ciò permetterebbe di aggregare in modo anonimo i dati provenienti dalle auto dando al conducente un maggior controllo su quelli condivisi. Questo eviterebbe che qualunque società potesse detenere un monopolio».
Questi i risultati completi dell’edizione 2020 di Car Data & Privacy del Mobility Monitor, svolto in 14 Paesi europei oltre a Stati Uniti e Turchia. Secondo Leaseplan, le informazioni sempre più intelligenti non devono finire in una scatola nera controllata dal costrutore auto. Al contrario, dovrebbero essere convogliati in database gestiti e finanziati da un’entità indipendente.
Come potrebero esere utilizzati? Le autorità locali potrebbero, ad esempio, servirsene per affrontare il problema della congestione del traffico nelle città. Oppure per rendere più sicuri i cosiddetti “punti neri” della rete viaria.
Leaseplan gestisce 1,9 milioni di veicoli in oltre 30 paesi.