Le nuove norme del governo sul bollo auto 2020 hanno portato scompiglio tra i gestori delle flotte aziendali. Si prevedono maggiori oneri per oltre 1 milione di veicoli, minori introiti per l’Erario e – non ultimo – un alto rischio di evasione.
Non si è fatta attendere la risposta di Aniasa, l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità. L’associazione presieduta da Massimiliano Archiapatti ha inviato una lettera aperta ai ministri dell’Economia e dei Trasporti.
«Una norma che aumenta la burocrazia e i costi per chi usa l’auto aziendale (150mila clienti tra aziende, privati e pubblica amministrazione), che produrrà minori introiti per l’Erario. Con il rischio concreto di una forte crescita dell’evasione della tassa automobilistica e di un boom di contenziosi connessi al mancato o non corretto pagamento del bollo».
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Aniasa lamenta anche che «è praticamente impossibile procedere al pagamento per le flotte visto che si è costretti a seguire procedure antiquate. Chiediamo al Governo di intervenire con urgenza, posticipando l’entrata in vigore della norma. Almeno fino a quando non ci saranno procedure che consentano di adempiere all’obbligo».
Bollo auto 2020: ecco cosa è cambiato
La protesta di Aniasa e di molte aziende nasce dalla norma inserita nel Dl Fiscale, approvato a fine anno.
Tale misura prevede, dal 1° gennaio 2020, un cambiamento epocale per il pagamento del bollo auto 2020. Ora è tenuto a pagarlo non più il proprietario del veicolo, ma il suo utilizzatore, in base alla Regione di residenza.
Questo vale per quasi 150.000 clienti, tra cui 85.000 aziende, 3.200 pubbliche amministrazioni e 60.000 privati.
Questi utilizzano oltre 1 milione di veicoli a noleggio e resiedono in 20 regioni con altrettante regole. Si tratta “di un assurdo passo indietro, l’esatto contrario del concetto di smart mobility“. Soprattutto perché la misura è complessa e rischia di produrre pericolosi effetti inattesi.
Per il 2020 sono stimate 3,5 milioni di operazioni di pagamento.
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Ad oggi risulta impossibile anche per i proprietari dei veicoli effettuare in via informatica i pagamenti per i quasi 700.000 mezzi le cui targhe risultano all’Archivio Nazionale dei veicoli. Per questi occorre seguire una procedura totalmente avversa alla digital economy.
isogna quindi recarsi fisicamente negli uffici preposti, presentando carta di circolazione e copia del contratto per ogni singola targa.
Bollo auto 2020, le criticità secondo Aniasa
Secondo Aniasa, la norma, così come è strutturata:
- Farà nascere un forte contenzioso tributario a livello locale e nazionale (oggi inesistente), dovuto al mancato o al non corretto pagamento del bollo auto
- Pone problemi di gestione e di bilancio per 3.200 p.a., che utilizzano i servizi delle flotte a noleggio lungo termine, in relazione agli importi complessivi ed ai maggiori costi amministrativi
- Annulla il positivo ruolo di correttezza fiscale del settore del noleggio per puntualità e completezza nei pagamenti. Vi sarà un prevedibile sensibile incremento dei ritardi, dell’evasione e dei costi per il recupero delle somme non pagate
- Genera minor gettito di Iva. Questo perché con la precedente normativa il pagamento del bollo era conteggiato nella formulazione del canone di noleggio
- Grava le imprese di noleggio veicoli di nuovi oneri operativi, stravolgendone l’offerta di servizi
- Complica le attività inerenti il pagamento del superbollo
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«Una misura nata male e gestita peggio, in antitesi con la tanto declamata semplificazione amministrativa, che complica la vita del contribuente» evidenzia Massimiliano Archiapatti.
«Chiediamo al Governo di correggere il tiro per gestire questa transizione nel pagamento del bollo auto 2020. Vogliamo scongiurare il black out tra amministrazioni locali e garantire maggiore chiarezza sulle procedure da seguire. Intanto, riteniamo necessario posticipare l’applicazione della disposizione. Così siamo a disposizione dei Ministeri, dell’Aci e della Conferenza Stato-Regioni. L’obiettivo è risolvere un problema che riguarda una realtà sempre più significativa e in costante sviluppo qual è mobilità nazionale».