Auto ibride nelle flotte? Sì ma con qualche riserva, viste le potenziali difficoltà di creare una rete aziendale di ricarica (per le plug in) e anche quella pubblica langue. E visto che ancora non si è pienamente convinti dei reali vantaggi di un’auto ecosostenibile.
A MissionForum, evento organizato da questa casa editrice, si è parlato dunque di auto ibride nelle flotte e sono stati resi noti i contenuti di un’indagine condotta sui lettori di MissionFleet.
I dati: alla domanda su quali tipologie di alimentazione deve avere l’auto da flotta preferita dalla propria azienda (da qui ai prossimi 3 anni), i motori diesel sembrano ancora vincenti. La metà degli intervistati (le risposte erano multiple) ha infatti dichiarato “Assolutamente sì”, intendendo che sarà questa la motorizzazione da adottare.
Per quanto riguarda le auto ibride nelle flotte, il 62,04% ha risposto che “probabilmente sì”, le adotterà in futuro. Percentuale superiore al 52,17% che ha detto lo stesso per le vetture elettriche.
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Auto ibride nelle flotte: Ford punta sulla nuova Kuga plug in
«Ford sta investendo molto in tecnologia per la propria Kuga plug in, che sarà commercializzata a partire da poco meno di 29 mila euro», ha detto Fabrizio Quinti, Fleet sales director Ford Italia. «Una tecnologia che consente di avere emissioni molto basse, non lontane dai motori Diesel Euro 6d temp di ultima generazione, con livelli di emissioni inferiori ai 95 grammi al chilometro».
«La nuova Kuga – continua Fabrizio Quinti – è omologata con emissioni ufficiali di 26 grammi di CO2 al chilometro, livello decisamente inferiore alle concorrenti dirette presenti sul mercato. Quello delle emissioni è un tema molto attuale, che vede però azioni non sinergiche e non coordinate tra loro. E’ evidente che se si vogliono ridurre le emissioni complessive, bisogna rinnovare il parco auto circolante in Italia. E un incentivo serio in tal senso aiuterebbe molto e porterebbe a risultati positivi nel giro di pochi anni per un paese come l‘Italia dove il parco auto è tra i più vecchi d’Europa».
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L’indagine ha mostrato anche che la sostenibilità è il principale driver nell’introduzione di un’auto in flotta, seguita dalle prestazioni in termini di autonomia di marcia e di economicità. Il punto dolente sono le infrastrutture di ricarica: una volta che saranno presenti su larga scala, molti fleet manager potrebbero rivolgersi alle vetture elettriche o ibride plug in.
Auto ibride nelle flotte: pesano i costi di implementazione in azienda
Durante MissionForum, sulle auto ibride plug in ed elettriche è intervenuto Aldo Paolo Iacono, Direttore fleet and mobility di Edenred. L’azienda è fra i leader del welfare soprattutto dopo l’acquisizione, nel 2019, della piattaforma Easy Welfare. Edenred ha anche sistemi di pagamento per il rifornimento di carburanti oltre ad avere prodotti come i ticket restaurant, di cui sono inventori. Per questo, il suo team di 100 persone visita molte aziende ogni giorno.
«Purtroppo i costi dell’introduzione di auto elettriche e ibride non sono compatibili con molte aziende – spiega il manager – soprattutto per quanto riguarda le colonnine di ricarica. Ma anche per l’acquisto o il noleggio. Infatti vediamo che la percentuale di penetrazione di auto dove convivono 2 motori (termico e a batteria) è appena del 3% contro una media italiana del 5%. Forse anche perché la stragrande maggioranza dei nostri clienti è rappresentato da pmi. A proposito: le auto full electric spaventano ancora un po’, anche se attirano per il fatto di avere libero accesso nelle Ztl e nelle “righe blu” e perché permettono forti risparmi nel carburante. Viene accolto meglio il full hybrid rispetto all’ibrido plug in, visto che quest’ultimo riporta un po’ alle tematiche negative dell’elettrico. Quest’ultimo punto lo abbiamo chiesto in un sondaggio effettuato su oltre 200 aziende clienti».
Flotte auto fa rima con noleggio: cosa vogliono le aziende
Per quanto riguarda il servizio di noleggio auto, parte fondamentale di una flotta, le aziende interpellate da MissionFleet hanno elencato cosa ritenessero fondamentale. L’80,43% ha indicato nella “rete di assistenza” l’elemento più importante, seguito dal “customer service” con il 78,26% (erano possibili risposte multiple).
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Però, ciò che veramente conta nella scelta di un’auto aziendale è la soddisfazione del driver, come ha affermato il 76,09% dei rispondenti. Al secondo posto? I consumi ridotti (63,04%).
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