Con Volvo XC40 Recharge inizia il “percorso elettrico” della casa svedese. «E il fatto che prenda il via proprio dall’auto più venduta è significativo – osserva il presidente e amministratore delegato di Volvo Italia, Michele Crisci -. Come sapete l’elettrico è costoso e la sua diffusione non è per noi solo una bandiera, ma vogliamo avere produzioni dalle quali vengano vendite e fare in modo che il pubblico si avvicini all’innovazione. Per questo motivo lo cominciamo dal modello più commercializzato».
Il nuovo Suv elettrico “puro” sarà in consegna per fine 2020 ai clienti italiani, il prezzo di listino è di 59.600 euro. La carenza di infrastruttura pubblica di ricarica veloce in Italia non favorisce certamente ambiziosi obiettivi.
Vedila in questo video che annuncia l’arrivo in concessionaria
Venerdì scorso, Volvo Studio Milano è stato teatro del lancio Emea della nuova Volvo XC40 Recharge, che in Europa ha già ottenuto un’ottima risposta dopo l’apertura degli ordini della versione P8 a trazione integrale. La prima vettura al 100% elettrica prodotta dalla Casa, espressione green del popolare Suv compatto del marchio, ha accolto «decine di migliaia di consumatori interessati e migliaia che hanno confermato un acquisto», spiega una nota.
Volvo XC40 Recharge, appellativo anche per le ibride plug in
Il nome ‘Recharge’ designerà tutte le Volvo ricaricabili. Dunque sia a trazione esclusivamente elettrica sia con propulsore ibrido plug in. E’ noto che Volvo Cars punta a portare al 50% la quota di auto elettriche sul totale di vendite globali entro il 2025. La restante parte dovrà essere costituita da veicoli ibridi.
Perciò da oggi al 2025 saranno cinque le full electric introdotte sul mercato, al ritmo di una all’anno, cui si aggiungeranno le ibride plug in. Quelle che, di fatto, rappresentano “il ponte” tra l’attualità del Belpaese, come detto deficitario di una rete di rifornimento EV ad alta potenza, e il futuro di un carbon footprint pari a zero.
I dati confortano. Nel 2019 sono state vendute circa 46mila vetture ibride plug in, il 23% in più rispetto al 2018 e più del doppio rispetto al 2017. Nell’ultimo trimestre del 2019, i modelli ibridi plug in sono arrivati a costituire oltre il 20% di tutte le auto Volvo vendute in Europa.
Per incentivarne le vendite, Volvo rimborserà per il primo anno l’energia elettrica consumata. Lo farà attraverso l’app “One Year Cash Back”.
Da un’analisi emerge che per il 41% del tempo, un’auto ibrida plug in viene utilizzata in modalità puramente EV.
Auto elettriche Volvo, una piattaforma modulare già pronta
Il percorso di elettrificazione per Volvo era già impostato dal 2012, quando è nata la piattaforma di architettura modulare Cma. Sviluppata congiuntamente con il Gruppo Geely. Il direttore della comunicazione, Roberto Lonardi, sottolinea che «non abbiamo bisogno di un pianale diverso e la Volvo XC40 Recharge nasce sulla Cma nata 8 anni fa quando Volvo ha definito le due linee distinte per le sue produzioni».
Volvo XC40 Recharge, da 0 a 100 km/h in 4,9 secondi
L’autonomia dichiarata è di oltre 400 km con un’unica ricarica (in base alla procedura di omologazione Wltp), per una potenza di 408 Cv. Le batterie da 78 kWh si ricaricano all’80% della capacità in soli 40 minuti se collegate a un sistema di ricarica veloce di corrente continua oppure in 8 ore con la corrente alternata e wallbox da 11kW. Sono garantite 8 anni e fino a 160mila Km.
Va da sé sia un’auto più pesante (2.250 kg), considerate le batterie.
«Tuttavia, gli ingegneri hanno bilanciato i pesi al 50% tra anteriore e posteriore, grazie a nuove sospensioni e un telaio rinforzato – continua Lonardi -. Volvo XC40 Recharge è più stretta davanti, si allarga al posteriore e ciò va a vantaggio del bilanciamento dei pesi».
Due i motori elettrici – uno su ogni asse – per a 14.000 giri al minuto ed una coppia di 660 Nm fino a 4.350 giri/minuto. Caratteristiche tecniche che assicurano uno scatto da 0 a 100 km/h in 4,9 secondi, un tempo migliore di molte auto sportive, mentre la velocità massima raggiunge i 180 km/h.
«Prestazioni divertenti garantite – rimarca Lonardi -, perché una vettura elettrica non deve essere menomata».
Da notare che le batterie sono protette da una speciale guaina in alluminio di sicurezza, definita anche “gabbia”. E anche in caso di impatto laterale nulla si sposta sul pianale dove sono alloggiate, al centro della carrozzeria. Inoltre, è stato ridefinito il grado di assorbimento degli urti frontali, poiché non c’è più il blocco motore.
Approfondisci ulteriormente sul nuovo modello in questo articolo.
Android Auto a bordo
Il profilo Google dei driver entra in auto con Volvo XC40 Recharge. «Le nostre vetture sono pensate per interagire con gli oggetti della quotidianità digitale, perciò un altro aspetto importante e nuovo è l’infotainment», spiega la Casa.
Ecco il sistema operativo Android con i suoi servizi – Google Maps, l’Assistant e il Play Store – che la rendono un’auto elettrica personalizzabile e aggiornabile over the air, cioè automaticamente come accade con lo smartphone quando viene introdotto un nuovo release del software.
Android non preclude l’utilizzo di Apple/Ios.
La via dell’elettrificazione secondo Volvo
La presentazione europea di Volvo XC40 Recharge è stata l’occasione per Michele Crisci di ribadire la posizione della Casa rispetto a temi di grande attualità. Sostenibilità ambientale, crescita economica, sicurezza: questi must vanno armonizzati tra loro e uno non dovrà escludere o compromettere gli altri.
Osserva il presidente di Volvo Italia: «Quando Volvo decide di prendere una strada va oltre l’ostacolo: alcune cose dobbiamo farle noi, mentre altre dobbiamo farle accadere. I summit non bastano, ma occorre chiarire alcuni punti».
Attenti all’ambiente, certamente. «Ma è ingiusto utilizzare slogan che non tengano conto di una visione più ampia. Il primo fattore da considerare è la crescita economica, che non inquina. Non è antagonista della sostenibilità. E’ la crescita economica sbagliata che inquina».
Crisci prosegue sottolineando che la sostenibilità deve diventare motivo di ulteriore progressione di benessere economico per le popolazioni. E non si può penalizzare la mobilità. In questo caso il pensiero va ai blocchi di auto diesel che nelle scorse settimane hanno sollevato molti malumori per le limitazioni al traffico adottate dall’amministrazione di Roma.
«Freedom to Move è il nostro slogan, ma intendiamo che la mobilità va ricondotta ad un sistema più sostenibile per l’ambiente e non fermata tout court».
Sostenibilità lungo la filiera dell’automotive
Nell’obiettivo dichiarato di ridurre l’impatto ambientale del 40% entro il 2025 e diventare carbon neutral nel 2040, Volvo annuncia la selezione dei fornitori.
«Li sceglieremo sulla base di come utilizzano l’energia, se da fonti rinnovabili o meno – argomenta Crisci -: siccome determinare i comportamenti crea un effetto di moltiplicazione, chi vorrà lavorare con noi dovrà dimostrare di condividere la medesima visione».
Un’analisi dimostra che nel 2018 la produzione di un’automobile impattava sull’ambiente per il 5% con le attività di costruzione, compreso il trasporto. Per il 59% con le emissioni. Infine per il 35% attraverso la catena dei fornitori.
«Certificheremo la sostenibilità dei fornitori con la blockchain – conclude il presidente -: abbiamo deciso di osservare tutto il ciclo dell’elettrificazione e chi rispetterà i nostri standard collaborerà con noi. Contiamo di ottenere la diminuzione più importante di CO2 sulla catena di produzione-fornitura, pari al 50%». La parte restante sarà da attribuire alle motorizzazioni.
Sul terzo punto, quello della sicurezza, Volvo fa scuola.
Il prossimo passo sarà la guida autonoma in cui sta investendo. Il Pilot Assist su Volvo XC40 Recharge è stato ulteriormente sviluppato e se il guidatore lascia il volante (non consentito dal Codice della Strada, ndr) è in grado di individuare il luogo adatto dove arrestare l’automobile.
Per la prima volta sui sistemi Adas, su questo modello Volvo impiega i software realizzati dalla joint venture con Veoneer (Zenuity).
Nel 2019 la casa svedese ha venduto 705mila vetture, delle quali 22mila in Italia. Un dato che rappresenta il migliore risultato degli ultimi 20 anni.
Vedi qui la video intervista a Michele Crisci