La sostenibilità viaggia in treno: quattro aziende su dieci hanno sostituito i viaggi aerei con quelli su rotaia. Oppure altre modalità di trasporto che implicano minori emissioni di CO2. Il 41% sta pianificando di fare lo stesso. Altre misure, come il calcolo delle emissioni di anidride carbonica e la loro compensazione, sono già una realtà per oltre un terzo dei rispondenti ad un sondaggio di Airplus e lo diventeranno presto per un ulteriore 40%.
La sostenibilità ha un impatto sempre più importante sulla vita aziendale.
I 2/3 dei manager intervistati dichiara che il cambiamento climatico influenza i programmi di viaggio.
Sono le principali evidenze della ricerca condotta dalla società tedesca di carte di pagamento, che individua nel 2020 previsioni rosee per il business travel.
Con una sensibilità crescente da parte dei travel manager sulla sostenibilità ambientale.
[infografica] Il Business Travel del 2020 – in crescita e più sostenibile
Airplus, più viaggi d’affari nel 2020
Il sondaggio è stato condotto fra oltre 400 direttori generali e top manager di cinque Paesi: Italia, Germania, Francia, Stati Uniti e Cina.
Emerge che le trasferte di lavoro aumenteranno per il 61% degli intervistati, mentre per il 36% esse rimarranno invariate rispetto al 2019. Solo il 3% sul totale del campione ritiene che nel 2020 gli spostamenti diminuiranno.
Sostenibilità viaggia in treno: imprese sempre più attente
«Il dibattito sul clima tocca in modo sempre più tangibile il mondo del business travel», dicono da Airplus.
Un terzo delle imprese intervistate, per esempio, ha già ridotto il numero di viaggi scegliendo una policy più sostenibile, e un altro 38% ha in programma di farlo.
L’Italia, sostanzialmente in linea con i risultati generali, supera sorprendentemente la media globale per i dati relativi a quanti già compensano le emissioni prodotte.
In Italia il 41% delle travel policy lo contempla, mentre il dato globale è del 36%.
In aggiunta, chi pensa di utilizzare mezzi di trasporto alternativi è il 48% nel Belpaese, su un dato globale di sette punti inferiore.
«Tutto ciò significa che, senza le misure intraprese in ambito ambientale, il volume dei viaggi d’affari sarebbe ulteriormente in crescita».
Infatti i trasferimenti aerei, in particolare sulle tratte a lungo raggio, rimangono fondamentali per l’81% degli intervistati, così come è indispensabile incontrare i clienti o i colleghi, rispettivamente per l’80 e il 79% del campione.
[Approfondisci qui sulla case history dell’agenzia di viaggi business travel di Legambiente]
Viaggi d’affari nel 2020, perché si viaggerà di più?
Le motivazioni più importanti sono la crescita generale e l’incremento del business (94% degli intervistati). Ma sono cruciali anche l’incontro personale con i clienti e l’espansione sui mercati internazionali. Scelte queste ultime dell’83% del campione come fattori determinanti.
Per quanto riguarda nello specifico il mercato Italia, nessuno degli intervistati ritiene che il business travel diminuirà.
La maggioranza (55%) pensa che i viaggi aumenteranno, e il 45% prevede che questi rimarranno invariati. Per la quasi totalità dei manager italiani (98%) l’aumento delle vendite e del business sono le motivazioni più rilevanti per l’aumento degli spostamenti.
Airplus e CO2, i reports per le aziende
Ad Airplus giungono da parte dei propri clienti continue richieste di report sulle emissioni di CO2 prodotte dai propri voli d’affari. La società con sede a Bologna pubblica gli Airplus Green Reports che permettono poi alle aziende stesse di attuare politiche di compensazione.
Dal 2012 il sistema di pagamento centralizzato di Airplus è senza impatto sul clima.
Infatti le emissioni di CO2 prodotte dai centri dati vengono puntualmente compensate, così come gli estratti conto e la reportistica per i clienti sono completamente paperless, ossia digitali.
Aver digitalizzato le comunicazioni ai clienti ha permesso di risparmiare 2,5 milioni di pagine stampate all’anno come primo passo, riducendo le emissioni di CO2 di 13,2 tonnellate.