I voli Italia-Cina triplicheranno dopo il negoziato bilaterale siglato tra i due Paesi l’altroieri, 13 gennaio. L’incremento è calcolato sul precedente accordo risalente al 2015 e permette alle frequenze dei collegamenti per passeggeri di arrivare fino a 164 voli settimanali per parte, di cui 108 con decorrenza immediata. Ad essi si aggiungono 28 frequenze a partire dalla stagione estiva 2021 e di ulteriori ventotto dal 2022.
La ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, sottolinea che l’Italia diventa la nazione europea con il numero più alto di collegamenti aerei con la Cina.
«La natura stessa dell’accordo, che prevede un incremento della capacità e punti di destinazione liberi sui territori, avrà una ricaduta positiva per diversi scali nel nostro paese. Sono certa che il nostro tessuto economico saprà cogliere l’importanza di questa sfida», ha aggiunto.
inoltre, il memorandum d’intesa firmato dai due Enac e dai rispettivi ministri dei trasporti stabilisce un code sharing domestico su tutti i collegamenti nel territorio cinese. Infine la cosiddetta co-terminalizzazione, cioè la possibilità di servire con lo stesso volo più scali dell’altro Paese ad eccezione delle principali rotte. Vale a dire Pechino-Shanghai, Pechino-Guangzhou, Shanghai-Guangzhou per i vettori italiani e Roma e Milano per le compagnie cinesi.
Italia-Cina, cinquant’anni di rapporti diplomatici
Pe quanto riguarda il trasporto cargo, sono state determinate 14 frequenze alla settimana con possibilità di operare diritti di traffico di quinta libertà su 4 punti ‘intermedi’ e su 4 punti ‘oltre’.
Enac definisce l’accordo un risultato eccezionale. Così il presidente, Nicola Zaccheo: «Lo abbiamo ottenuto grazie al lavoro svolto con il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e con gli Affari esteri e della cooperazione internazionale. Con la liberalizzazione del numero di città italiane e cinesi che potranno avere collegamenti diretti e in code sharing regionale, così come con l’aumento delle tratte anche per il trasporto cargo, nel prossimo triennio si apriranno enormi opportunità di sviluppo commerciale, turistico e industriale per il nostro Paese».
Quest’anno cade l’anniversario dei cinquant’anni dall’inizio delle relazioni diplomatiche con Pechino. Il 2020 è dedicato anche allo sviluppo della cultura e del turismo tra l’Italia e la Cina.
Nel 2018 la Repubblica Popolare di Xi Jinping è stato il quinto partner commerciale dell’Italia (dopo Germania, Francia, Stati Uniti e Spagna) con un interscambio complessivo pari a 43,9 miliardi di euro.
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