Il parcheggio senza stress è servito. Si chiama Smart Parking ed è il primo progetto pilota italiano, partito a Mantova, con tutte le ambizioni di espandersi in tutto lo Stivale.
Il Comune assieme all’Università di Modena e Reggio Emilia e aziende private come A2A Smart City, Bosch, Cellnex, LGH si è adoperato per diminuire il traffico cittadino, partendo dalla gestione più fluida della ricerca del posteggio.
Risultato? Risparmio di tempo e denaro per gli automobilisti, che tramite un’app, che gestisce dalla prenotazione al pagamento della sosta, ora possono parcheggiarsi sulle strisce blu del centro storico, senza andare in cerca di autosili.
Smart Parking con i sensori Bosch, come funziona
Lo Smart Parking monitora e comunica ai guidatori la disponibilità in tempo reale degli stalli del centro urbano, riducendo i tempi di ricerca della sosta e permettendo alle istituzioni maggiore trasparenza e precisione nel pagamento delle tariffe. Questo grazie ai 66 sensori Bosch installati a terra pronti a spedire informazioni sull’occupazione ad un modello che le riceve e le elabora.
Da giugno, mese in cui è previsto il prossimo step evolutivo del progetto pilota, l’app sarà aperta a tutti.
Smartphone alla mano, i guidatori potranno comunicare costantemente con gli stalli e ricevere notifiche da A2A Smart City, che svolge il ruolo di provider di rete e software e già è attivo per integrare prossimamente ogni tipo di sosta, dai posti auto riservati ai disabili, al carico e scarico.
«Lo Smart Parking non vuole solo raccogliere i dati e offrire una panoramica sui parcheggi disponibili ma preventivarne anche lo stato di occupazione futuro – afferma Marco Mamei, professore Unimore -. Questo, alla luce di quello che succede in città, in termini di traffico, meteo, eventi: grazie alla statistica e alla creazione dei modelli previsionali. Stiamo puntando a superare lo stato dell’arte».
Infine, un ulteriore campo di applicazione, dove usare lo Smart Parking saranno le aree di sosta per i veicoli elettrici. In questo caso il Parking Lot Sensor si rivelerà utile per rilevare quali stazioni di carica sono disponibili, riconoscendone anche i casi di uso improprio: per esempio se lo spazio viene utilizzato abusivamente o oltre il tempo di utilizzo consentito.
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Parcheggio senza stress, i vantaggi per il Comune
Tra i vantaggi, secondo Bosch, oltre al parcheggio senza stress e alla digitalizzazione del processo, i cittadini potranno godere di un risparmio del 22% della spesa per la sosta. Considerando che la transazione avviene sull’effettivo periodo di occupazione del suolo, non oltre.
Bosch, inoltre, parla di una riduzione del tempo per la ricerca del parcheggio che potrebbe raggiungere il 35%. Diminuendo di conseguenza anche le emissioni dei gas di scarico e in particolare la CO2.
Come detto, il vantaggio non sarà dunque solo per gli automobilisti e la città ma anche per le istituzioni.
Dal momento che l’amministrazione pubblica esercita un controllo da remoto sull’effettiva sosta ogni volta che il sensore comunica l’arrivo di un’auto, sarà immediato anche il controllo del ticket, tanto che i cittadini potranno anche essere maggiormente incentivati a comportarsi in modo lecito, riducendo i rischi della sosta selvaggia. Una soluzione, dunque, che inevitabilmente ridurrà i costi di gestione da parte del Comune e aumenterà gli incassi.