Dieci anni di Turkish Airlines Corporate Club e 15mila aziende iscritte: numeri indubbiamente significativi per la compagnia aerea di Istanbul che all’ultimo raduno con i partner del business travel ha voluto inquadrare il capitolo più importante della sua storia. E anche quello più costoso. L’evocativo “The Great Move”, il trasloco al nuovo, mega aeroporto da 200 milioni di passeggeri (al completamento nel 2028) si è finalizzato nell’aprile scorso, ora non resta che riempirlo. E i viaggi d’affari daranno una grande mano, si evince dal dispiego di energie della conferenza internazionale appena conclusa.
Turkish Airlines, nel corporate la certezza di vincere la sfida dell’Istanbul Airport
La quarta edizione del Turkish Airlines Corporate Club (TCC) event – convention di Tmc, agenzie di viaggio che si occupano di viaggi d’affari e dello staff dedicato a questo settore, si è tenuta all’Hilton Bomonti di Istanbul a inizio settimana, riunendo 1200 persone. Di essi, per la prima volta così numerosi, i giornalisti presenti sono stati una quarantina, di tutte le testate specializzate in corporate travel.
Conferenza dalla “regia rock” per una giornata (lunedì 8 ottobre) di approfondimenti sui temi del BT, più una intervista ad Ilker Ayci, chairman del board e dell’Executive Committee dell’aerolinea e uno speech d’ispirazione con Celeste Headlee, che ha dissertato sull’importanza delle buone conversazioni in quest’era di isolamento social media. Infine, l’utilissima analisi di Melanie Garrett, capo della ricerca strategica di Gbta, di cui vi scriveremo a parte.
Turkish Airlines Corporate Club, 5 milioni di passeggeri
“Il programma per le aziende compie 10 anni ed è diffuso in 129 Paesi, muove passeggeri da 750 città e cominciò ad entrare in vigore con il primo collegamento aereo internazionale dalla Germania”, spiega la compagnia.
Le 15mila imprese aderenti hanno fatto viaggiare 5 milioni di membri nel 2018 (sembra che i dati non siano definitivi, ndr) e il 37% di loro ha scelto una business class.
Un mega aeroporto per business traveller
E’ costato 10,2 miliardi di euro e la concessione che la società di gestione paga al allo Stato è di 22,1 miliardi (per 25 anni). Lussuoso come solo il Medioriente concepisce, spazioso come un pianeta ancora poco popolato, dalle caratteristiche di sostenibilità innovative in Turchia: l’Istanbul Airport è la sfida di Turkish Airlines e del Paese. Un gioiello per i business traveller che dalla porta d’ingresso numero 5 accedono senza fare file ai controlli e trovano un accesso dedicato per raggiungere le 5 lounge (per ora ne funzionano tre). Non ci risulta nel mondo una simile “facility”. Quelle aperte sono la Turkish Airlines business lounge (che abbiamo visitato, ndr), Miles & Smiles lounge e Domestic, mentre l’apertura della Exclusive e della Arrival è prevista per l’estate 2019.
400 aerei in flotta nel 2021
Con una flotta tra le più giovani in Europa, Turkish Airlines prevede di avere 400 aerei entro il 2021, con l’arrivo di sei Dreamliner già quest’anno. Tra le novità del network, da gennaio 2019 la rotta Roma – Ankara (volo diretto), mentre da Istanbul sono stati introdotti i collegamenti con Sharjah e Marrakech ad aprile.
E ancora, al via la Port Harcourt in Nigeria a giugno, Bali in Indonesia e Pointe Noire nella Repubblica del Congo da luglio, la rotta Istanbul-Città del Messico-Cancun ad agosto e Luxor a settembre, così come Ho Chi Minh in Vietnam, che da aprile 2020 diventa giornaliera.
Infine una rotta per Rovaniemi sarà inaugurata a dicembre. La città di Babbo Natale sta destando non poca curiosità in Turchia e anche nella Lapponia finlandese si aspettano i visitatori da Istanbul.
Il valore dell’Italia
In Italia, la compagnia è fortemente radicata da 60 anni. L’anno scorso ha trasportato 1,6 milioni di passeggeri, pari ad un incremento dell’8%. Per soddisfare la ripresa della domanda in seguito a un vistoso crollo, nel 2019 Turkish Airlines ha aumentato le frequenze da Napoli (da 10 a 14 voli settimanali) e da Bologna (da 14 a 18 voli settimanali).
Il direttore del Nord Italia, Fatih Atacan Temel, ci spiega che l’incremento anno su anno è del 35% per quanto riguarda i passeggeri (a fronte del +10% di capacità introdotta, ndr), ma sappiamo che si tratta del recupero dopo gli anni di crisi della Turchia per ragioni di insicurezza.
Per il 2020 non sono previste novità. L’aeroporto di Torino dovrà spettare ancora. Le operazioni rimangono stabili da 8 scali: Bari, Bologna, Catania, Milano, Napoli, Pisa (programmazione estiva), Roma e Venezia. Tra Lombardia, Piemonte e Liguria la compagnia conta 150 aziende con contratti corporate dei settori moda e automotive perlopiù. Bologna è la seconda area di business travel più forte dopo Milano.
Stop over gratuito anche per il Belpaese
Dal Turkish Airline Coprorate Club, Fatih Atacan ci annuncia lo stop over gratuito ampliato al nostro mercato. “Una notte per i passeggeri di economy e due notti per quelli di business class”, spiega. Un progetto che iniziò nel 2016, attivo in 32 Paesi e oggi aperto al Belpaese.
Per tutti coloro che proseguono su Asia, Russia e Africa (qui oltre 50 destinazioni), la compagnia offre il pernottamento in albergo a 4 o 5 stelle.
Un’altra notizia appresa durante l’evento a Istanbul è che le compagnie aeree turche hanno deciso una tariffa massima di 78 dollari per i voli domestici (one way). Vale anche durante l’alta stagione, ma business class e voli internazionali sono esclusi da questo accordo.