area b seconda fase

Autoscout24: l’Area B a Milano funziona, il parco si rinnova

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Area B seconda fase: a Milano è partita ed estende il divieto di circolazione ad altre categorie di auto. A scattare è il divieto per alcune versioni di diesel Euro 4. La limitazione alla circolazione, lo ricordiamo, comprende una gran parte del territorio della città. Dal lunedì al venerdì dalle ore 7.30 alle 19.30, esclusi i festivi, sono 186 i varchi elettronici a regolamentare il traffico. Le sanzioni per i veicoli irregolari vanno da 163 a 658 euro. In caso si commetta la stessa infrazione due volte in due anni, l’automobilista va incontro alla sospensione della patente da 15 a 30 giorni.

In questo contesto, il mercato dell’usato nell’automotive è quello che affronta la sfida più audace. Ecco che Autoscout24 con il suo centro studi rileva circa 150/160mila mezzi coinvolti nelle nuove restrizioni. La stima non considera tutti coloro che abitano fuori Milano e si basa su dati dell’Aci.

Area B seconda fase: i nuovi divieti dal 1° ottobre

In questa pagina, il Comune di Milano riepiloga le novità dal 1° ottobre 2019. In sintesi, non possono più entrare o circolare in Area B questi veicoli:

Autoveicoli per trasporto persone (M1)

Euro 4 Diesel senza FAP

Euro 3 e 4 Diesel con FAP  di serie e campo V.5>0,0045 g/Km

Motoveicoli e ciclomotori a gasolio Euro 0-1

Euro 4 Diesel con FAP  di serie e campo V.5 senza valore

Euro 0-1-2-3-4 Diesel con FAP after-market installato dopo il 31/12/2018 e classe di massa particolato pari almeno a Euro 4

Area B seconda fase, lo studio di Autoscout

Dagli specialisti di Autoscout viene un’analisi che dimostra come iniziative governative orientate a ridurre l’inquinamento stiano producendo un effetto positivo rispetto al rinnovo del vetusto parco circolante.

Sergio Lanfranchi del centro studi AutoScout24, afferma: “Milano è l’esempio virtuoso di come politiche serie orientate a ridurre l’inquinamento siano la chiave per spingere i consumatori verso l’acquisto di auto con classi di emissioni più contenute. Ed è proprio nel mercato dell’usato che si gioca la vera sfida”.

Dall’analisi delle auto in vendita su AutoScout24 emerge come nel territorio milanese circa due terzi delle vetture appartengano a classi più recenti. “Un dato in linea con le intenzioni di acquisto degli utenti, sempre più orientati verso vetture di nuova generazione – continua il direttore -. Anche se il processo di trasformazione dell’attuale parco circolante italiano verso una mobilità più green non sarà veloce, le amministrazioni locali possono dare un forte contributo”.

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Il parco auto meneghino

Nel 2018, a Milano circolavano 693.084 auto, di cui il 23,6% di classi ambientali Euro 0 benzina ed Euro 0-1-2-3-4 diesel, in gran parte colpite dal blocco. Nei primi sei mesi del 2019, i risultati dell’area B hanno portato al solo 7,8% dei passaggi di proprietà di auto usate (1.993) riguardanti le classi previste dalla zona a traffico limitato. Un dato in diminuzione del 43,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Nello stesso periodo sono aumentati i passaggi di proprietà sia delle vetture ad alimentazione “tradizionale” Euro 5 e 6 (+6,8%) sia di quelle ibride ed elettriche (+17,6%).

Ugualmente su Autoscout24.it ben il 64% di auto in vendita riguarda classi di nuova generazione.

In altre città italiane, la fotografia scattata dalla piattaforma di vendita di mezzi usati mostra alcuni centri virtuosi. I capoluoghi di regione che si distinguono sono Trento e Aosta, dove le auto più vecchie sono rispettivamente il 4,7% e 4,9% sul totale del parco circolante. A Napoli, al contrario, sono il 43,1%, la città campana è seguita da Campobasso (39,7%) e Potenza (38,6%).

*Per l’analisi sono state considerate le vetture Euro 0 benzina ed Euro 0-1-2-3-4 diesel.

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