Ecco quanto emerge dall’Indagine Retributiva 2019 Assolombarda: l’auto aziendale è un benefit molto desiderato, tuttavia solo il 13% dei dipendenti in Lombardia ne ha una. Quest’ultimo è un dato medio, tra ampi margini di differenza rispetto ai tre livelli principali di retribuzione. Dunque, dirigenti, quadri e impiegati.
Infatti, se l’85% dei vertici aziendali ottiene questo fringe benefit, la quota riferita ai quadri scende drasticamente al 39%, per attestarsi ad un 10% negli impiegati. Altri benefit sono molto più diffusi: al primo posto i buoni pasto, in dotazione al 73% dei lavoratori. Seguiti dal cellulare e dal computer portatile, con percentuali intorno al 30%.
All’Indagine Retributiva 2019 di Assolombarda, hanno partecipato anche territori esterni alla regione. “Quest’anno hanno contribuito alcuni colleghi dell’Emilia, del Veneto e del Piemonte”, spiega l’associazione. Basata su 40mila dati retributivi raccolti, l’indagine rivela che l’81% delle aziende ha una flotta aziendale, con una maggiore disponibilità delle società da oltre 100 dipendenti.
Tuttavia, altri fringe benefit sono più diffusi dell’auto aziendale. Tra essi i servizi attinenti all’assistenza sanitaria, le assicurazioni e le pensioni integrative. Questi plus che vanno ad arricchire lo stipendio superano il 20% di diffusione. Al contrario, si nota ancora una distribuzione molto bassa della carta di credito business che, pressoché al pari dell’auto, è tra gli strumenti di spesa del dipendente nell’ordine di un esiguo 12%.
Auto, la diffusione del benefit
L’interessante ricerca, presentata ieri in Assolombarda a Milano, mostra poi il ranking dei profili aziendali beneficiari dell’auto aziendale. Per il 63% si tratta di dirigenti, per il 70% di figure manageriali di prima fascia (ad esempio amministrazione e finanza) e per il 32% di rappresentanti o addetti alle vendite sul territorio. Per questi manager la business car è un fringe benefit e il 37% di loro versa un contributo per possederla. Quest’ultimo sfiora il 60% del valore fiscale della vettura assegnata (vedremo più avanti).
Come viene deciso il modello? Il 44% delle aziende decide a priori l’auto da assegnare, mentre per il 37% il benefit è a scelta del dipendente. Il 17% delle società si allinea alla fascia retributiva per assegnarla. Infine, per un 13% l’auto è uguale per tutti. Entrando nel merito del valore fiscale del veicolo assegnato, l’Indagine retributiva 2019 di Assolombarda va nel dettaglio. Per i dirigenti emerge un valore di 2800 euro, ad esempio un’Audi A5, per scendere a 2369 euro di una Ford CMax assegnata ai quadri e i 2186 euro di una Peugeot 308 agli impiegati (i modelli sono indicativi, come si evince dalle slides).
Quanto pesa il benefit sulla retribuzione?
Come visto, mediamente il 37% dei dipendenti versa un contributo per l’auto aziendale, valore che sale al 42% nel caso si tratti del settore impiegatizio in azienda. Per ognuno di loro, il benefit ha un peso diverso sullo stipendio, calcolato nell’indagine. L’indicatore si ottiene detraendo il contributo versato dal valore fiscale. Ecco che per un impiegato la company car pesa il 3,8% sulla retribuzione lorda annua, mentre per un dirigente solo l’1,9%.
Si tenga conto che per il primo si tratta di uno strumento di lavoro, con spiccata funzione utilitaria e praticamente non ha valore di rappresentanza, come invece accade per i direttori. In definitiva, è un benefit che costa.
“Per concludere, l’auto aziendale non è solo un importante strumento di lavoro, ma sempre di più un benefit che diventa efficace fattore di attrazione o di retention di risorse umane qualificate per un’azienda”, sintetizza il responsabile dell’indagine del Centro Studi di Assolombarda, Andrea Fioni.
Il punto di vista fiscale
Alla presentazione dell’indagine è intervenuta anche la consulente in materia di tasse e fiscale di Assolombarda, Carmen Giugno. Il suo intervento ha focalizzato sul calcolo dal punto di vista fiscale del benefit auto. “Una materia complessa – esordisce l’esperta -: non c’è una modalità di acquisizione fiscale più vantaggiosa rispetto ad un’altra per l’auto aziendale. Il fisco non ammette arbitraggi. L’azienda può scegliere la modalità tra leasing, noleggio o proprietà rispetto ad altri fattori”.
Per consultare le Tabelle Aci 2019 per costi chilometrici e fringe benefit clicca qui
Indagine Retributiva 2019 Assolombarda, tre pubblicazioni
L’indagine riporta la mappa degli stipendi nei territori e, come detto, quest’anno aggiunge il focus sul benefit di maggior appeal, qual è l’auto aziendale. Tra le evidenze, ha messo in relazione la tipologia di auto con il ruolo del professionista all’interno dell’organizzazione. Inoltre, confronta il valore del mezzo rispetto allo stipendio. Il rapporto di Assolombarda è stato realizzato in collaborazione con la rete associativa sui singoli mercati locali, i quali hanno caratteristiche specifiche per particolari figure professionali. Infine, contiene specifiche sulle competenze digitali sempre più richieste, su welfare, smart working e turnover della forza lavoro, che nell’area milanese raggiunge il 21%.
Le figure professionali emergenti descritte sono quelle dello specialista di media digitali, di data scientist e di esperto della sicurezza nel digitale.
Il tutto si traduce in tre pubblicazioni, dai primi di luglio scaricabili dal sito di Assolombarda e a pagamento, con tariffe variabili per i soci e non di Assolombarda.
Note al lettore: l’Indagine Retributiva 2019 Assolombarda giunge alla quarta edizione, mentre il focus sull’auto aziendale è alla prima disamina. Il campione di aziende intervistate è composto da 600 soggetti con un parco auto, o di veicoli, di 12mila unità. In media 24 mezzi per impresa. In totale, il panel è dato da 3500 dipendenti con un’auto assegnata.
Per scaricare un estratto della ricerca sull’auto aziendale, a questo link.