Il fisco agevola i congressi

102.519 convegni, per un totale di 19.246.088 congressisti e oltre 32mila giornate di lavori. Sono questi, a detta dell’Osservatorio Congressuale Italiano, studio semestrale realizzato dall’Università di Bologna, i dati relativi al settore congressuale nel 2006. Risultati significativi, che riconfermano il ruolo trainante di un comparto che, a detta di Italcongressi, genera un fatturato annuo di circa 23 miliardi di euro.

Nei mesi scorsi l’importanza di questo mercato è stato riconosciuto anche dal Governo, che nell’ambito di una serie di iniziative per promuovere il mercato turistico ha sancito la detraibilità dell’Iva sulle spese congressuali per i pernottamenti alberghieri, i pasti e le bevande.

Ma in che cosa consiste esattamente il provvedimento? L’art. 1 comma 304 della legge finanziaria ha introdotto una modifica all’art. 19-bis1 del Dpr n. 633 del 1972, che regolamenta l’esclusione o riduzione dell’Iva nei casi in cui sia difficile stabilire se l’acquisto di beni e servizi sia effettivamente inerente all’attività del contribuente. Grazie alle nuove disposizioni, oggi sono detraibili nella misura del 50% le spese di vitto e alloggio connesse alla “partecipazione a convegni, congressi e simili, erogate nei giorni di svolgimento degli stessi”. La detraibilità è estesa anche ai giorni precedenti e successivi alle date dell’evento, purché necessarie per lo svolgimento dei lavori congressuali. “Le modalità di organizzazione dell’evento – si legge in una nota dell’Agenzia delle Entrate – possono rendere necessario sostenere tali spese nel giorno immediatamente antecedente al suo svolgimento o nel periodo immediatamente successivo. Ai fini del riconoscimento della detrazione si ritiene, pertanto, che possano essere considerate non soltanto le spese per le prestazioni alberghiere e di ristorazione che sono erogate nei giorni di svolgimento dell’evento, ma anche le spese, relative agli stessi servizi, il cui sostenimento è comunque necessario per la partecipazione alle attività congressuali”.

Soggetti ammessi all’agevolazione

Possono usufruire della detrazione tutti i “soggetti passivi che acquistano pasti e prestazioni alberghiere per lo svolgimento dell’attività di impresa, arte o professione esercitata”. Per poter usufruire della detrazione, quindi, le fatture delle spese sostenute dal personale aziendale dovranno essere intestate al datore di lavoro. Sarà quest’ultimo a provvedere alla richiesta della detrazione come previsto dalla normativa.

A partire dal 2008 la detraibilità delle spese di vitto e alloggio verrà elevata al 100%.

Il provvedimento è stato salutato con entusiasmo dalle associazioni di settore, che ne invocavano l’attuazione già da tempo. Gli addetti ai lavori, infatti, auspicano che il nuovo regime, allineando l’Italia con le altre nazioni europee, possa rilanciare il nostro Paese quale meta dei convegni internazionali. «Siamo sicuri – ha dichiarato Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi-Confturismo e vicepresidente vicario di Confocommercio – che grazie a questo provvedimento l’Italia sarà in grado di recuperare quei numerosi meeting internazionali che fino all’anno scorso emigravano verso località a fiscalità maggiormente favorevole». Secondo l’Osservatorio Congressuale Italiano, lo scorso anno si sono svolti in Italia appena 5634 incontri internazionali contro gli oltre 68mila regionali e i 28.345 nazionali. Un numero contenuto, anche se in crescita del 2,13% rispetto al 2005.

  Condividi:

Lascia un commento

*