L’infrastruttura di ricarica dei veicoli elettrici fa passi avanti, ma a che punto siamo? Repower, tra i principali operatori attivi in Italia e pioniere in Svizzera nella generazione da fonti rinnovabili, è presente sul territorio con 336 stazioni. Nel Belpaese è operativo dal 2002 e si rivolge esclusivamente alle aziende, generando un volume di affari che nel 2018 ha superato gli 1,2 miliardi di euro su complessivi 1,8 miliardi di Gruppo.
Abbiamo chiesto all’amministratore delegato di commentarci lo status quo di casa nostra, a fronte di un dibattito che vede da una parte le imprese porsi ancora molti dubbi sull’adozione di auto aziendali full electric, proprio in virtù della scarsità di punti per ripristinare le batterie e dell’autonomia ancora esigua di durata complessiva delle stesse.
5mila punti di ricarica in Italia
“La mobilità elettrica è un orizzonte verso cui l’industria automobilistica e molti altri settori si muovono ormai da anni e, a mio modo di vedere, in maniera irreversibile – osserva Fabio Bocchiola -. Ciò che oggi è difficile stimare sono i tempi di questa trasformazione: da una parte ci sono i limiti imposti dalla normativa, dall’altra esistono limiti tecnici e culturali”.
Approfondisci qui sul cambio di paradigma della mobilità sostenibile.
A ben vedere, però, nell’ultimo anno l’infrastruttura di ricarica si è molto sviluppata. “E’ interessante notare come i punti di ricarica per auto elettriche in un anno siano più che raddoppiati – continua il manager -, superando oggi le 5.000 unità. Di queste più di mille si trovano in Lombardia, a riprova del fatto che la mobilità elettrica ha una diffusione tutt’altro che omogenea”. Repower oggi conta più di 800 strumenti sul territorio nazionale. “Lavorando solo con le Pmi vediamo bene come la diffusione della nostre Palina sia in linea con la distribuzione delle aziende stesse: maggiore al Nord con una decrescita progressiva andando verso il Sud”.
Infrastruttura di ricarica dei veicoli elettrici, Caso Livigno
Tra le best practice, il caso Livigno. Grazie alla collaborazione con il Comune alpino oggi è possibile fare affidamento su una rete di ricarica composta da 16 Palina Repower, lo strumento intelligente e di design prodotto dalla società. Di questi punti, 6 sono gestiti direttamente dall’amministrazione comunale che offre, per un periodo iniziale, il servizio di ricarica gratuitamente. “Il tessuto imprenditoriale locale non è stato da meno, dotando 10 sue strutture con altrettanti strumenti di ricarica – spiega una nota -. Il quadro si completa con 7 punti per i e-bike e due auto elettriche per il Comune di Livigno, di cui una in uso alla polizia locale”.
Goal: creare cultura
Per l’azienda del Cantone dei Grigioni, l’obiettivo è creare un ecosistema flessibile e pratico sull’elettrico, in grado di soddisfare le esigenze degli e-driver ma anche di chi utilizza biciclette a pedalata assistita, fino alle forze dell’ordine che guidano mezzi full electric.
Inoltre, per diffondere questa cultura alimenta anche un blog intitolato Homo Mobilis: “Il primo passo verso la conversione all’elettrico è di carattere culturale, per cui sono fondamentali azioni e progetti volti a innalzare il livello di consapevolezza sociale”, spiega la società.
Di qui le svariate sponsorizzazioni di momenti di dibattito e iniziative che sviluppano conoscenza sui temi dell’EV. Ad esempio, il terzo White Paper sulla mobilità sostenibile.
La prima barca elettrica Repowere
Una parte del progetto di diffusione culturale è rappresentata dalla prima barca cabinata full-electric, che si trova a Sirmione, al Grand Hotel Terme, fino al 4 agosto.
Si chiama Repowere ed è l’evoluzione cabinata di una imbarcazione aperta, ricaricabile anche attraverso sistemi per automobili, come Palina e Bitta di Repower. E’ stata presentata al 58° Salone Nautico di Genova, successivamente al Riviera Film Festival di Sestri Levante e ai Campionati Italiani dei Canottieri di Varese,
Oggi approda sul Lago di Garda, notoriamente ecologico e che all’elettrico dedica ampio spazio, come vi abbiamo scritto in questo articolo.
In settembre a milano, il dibattito sull’argomento torna con That’s Mobility.