A Eataly Torino Lingotto per eventi ‘mani in pasta’

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Abbiamo già parlato recentemente delle numerose opportunità che il primo Eataly d’Italia, quello di Torino Lingotto, che ha aperto i battenti 12 anni fa, offre alle aziende sul fronte dell’organizzazione di eventi (leggi qui la notizia).

L’attività rivolta alle aziende fa da compendio a un’agenda fitta di iniziative, rivolte al pubblico. Nei mesi estivi, ad esempio, l’enoteca è dedicata ai vini d’aMare: rosati, bollicine, bianchi freschi che i cantinieri propongono con approfondimenti culturali sulle regioni di provenienza. Di venerdì, invece, i bartender di Martini preparano cocktail di degustazione, mentre i corsi dell’autunno sono già pubblicati qui.

Per approfondire ulteriormente sugli argomenti di pertinenza Mice, Missionline.it ha intervistato Maria Elena Sidoti, responsabile Eventi di Eataly Torino Lingotto (nella foto in basso, credits Emiliano Gallo). Ecco che cosa ci ha raccontato.

eataly torino lingotto
Maria Elena Sidoti, responsabile Eventi

– Quanti eventi aziendali vengono organizzati ogni anno?

Circa 300.

– Quali aziende si rivolgono a voi?

Le aziende nostre clienti sono molto diverse tra loro. Molte sono realtà italiane, ma ci sono anche brand internazionali, di aziende soprattutto dall’America, dalla Cina e dalla Russia. Tutti ricercano sempre l’esperienza italiana: per questo per loro pensiamo in particolare alle degustazioni guidate dei vini del territorio, alle Lab Experience dedicate alla panificazione, alla preparazione della pizza o persino alla mozzarella. A Eataly Torino, infatti, c’è un laboratorio di produzione dal vivo di mozzarella: ogni giorno il casaro prepara la fiordilatte davanti ai nostri clienti, estasiati dal suo lavoro.

Abbiamo così pensato di proporre di andare dall’altra parte del bancone, diventando “casaro per un giorno”. I partecipanti di questa esperienza lavorano la cagliata insieme agli artigiani e creano la loro mozzarella, che poi potranno assaggiare ancora calda: un gusto impagabile e un ricordo dell’italianità che rimarrà indelebile.

eataly torino lingotto

Lavoriamo anche con realtà del turismo, quali enti del turismo, tour operator, agenzie di viaggi, hotel: con loro abbiamo una stretta collaborazione che nasce sul territorio. Per esempio dallo scorso anno il punto informazioni di Eataly Lingotto è diventato anche punto di informazione turistica, con la collaborazione di Turismo Torino e Provincia, il Convention & Visitors Bureau della città di Torino. Sono in distribuzione le mappe della città e in vendita le tessere Torino+Piemonte card.

Sempre a Torino, grazie alla sinergia tra Eataly e il tour operator Somewhere, è nato l’Eataly Food Tour, il primo tour on the road firmato Eataly: un autobus della società Cavourese propone un suggestivo percorso per le vie della città, tra scorci del centro storico e il racconto di aneddoti legati a Torino, fino ad arrivare a Eataly Lingotto. Proprio dove una volta c’era l’opificio Carpano oggi c’è il nostro mercato e il tour prevede una visita guidata con degustazioni tra i reparti, ai laboratori di produzione dal vivo e negli spazi del museo Carpano.

Infatti, all’interno di Eataly Torino Lingotto c’è anche il museo dedicato alla storia dell’edificio che lo ospita: la ex fabbrica del celebre Vermouth.

– Quali le tipologie di eventi maggiormente organizzate all’interno dei vostri locali?

Le proposte di Eataly sono molto varie. Abbiamo infatti la fortuna di poter sfruttare spazi diversi, in base al punto vendita: dalle sale congressuali alle aule didattiche, le zone di degustazione, l’area del Mercato e persino le Cantine di Stagionatura. Tavole rotonde, convegni, meeting, presentazioni, team building, cooking class, degustazioni, lab experience, pranzi di lavoro, cene di gala e molto altro: per poche persone o per 2000 partecipanti, le possibilità sono davvero infinite.

Senza dimenticare poi il servizio di catering che Eataly propone: grazie alla collaborazione con i migliori allestitori, lo staff si muove in tutta Italia per organizzare l’evento perfetto, contando sulle originali e svariate proposte enogastronomiche dei nostri chef.

La location è senza dubbio molto importante. Le sale congressuali di Eataly sono proprio per questo modulabili e adatte ad ogni esigenza: che si tratti di una presentazione con platea, di un team building o persino di una cooking class, con la cucina a vista. Anche gli spazi del negozio sono utilizzabili secondo richiesta: le cantine di stagionatura sono lo scenario per un aperitivo d’effetto.

L’enoteca può diventare uno spazio per una cena seduti attorniati dalle bottiglie dei migliori vini italiani; persino la zona del mercato può essere usata per una originale caccia al tesoro o per una cena itinerante tra banchi e i ristoranti.

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Roberta Garibaldi, docente, esperta di Turismo enogastronomico

Il turismo enogastronomico in Italia: qualche dato

D’altra parte, non stupisce che anche le aziende si avvicinino a questo tipo di proposte: quella dell’enogastronomia è una tendenza sempre più diffusa, a cui si lega il boom del turismo legato al food. Dal Rapporto 2019 sul turismo enogastronomico italiano si evince che la quasi totalità (98%), dei turisti del Belpaese ha partecipato ad almeno una esperienza enogastronomica nel corso di un viaggio compiuto negli ultimi tre anni.

Fra le più diffuse figurano, oltre alla degustazione di prodotti tipici, ci sono visitare un mercato (82%) e recarsi presso bar e ristoranti storici (72%). Molto apprezzate anche le esperienze di visita ai luoghi di produzione, le aziende agricole in primis (62%), più ricercate rispetto alle cantine (56%).

E’ interessante notare come sia il target dei millennial a dettare le tendenze del turismo del cibo, del vino e della birra. A ricercare esperienze enogastronomiche non sono più persone di mezza età e ad alto reddito, ma i nati tra il 1981 e il 1998.

Da una ricerca di Roberta Garibaldi, esperta di turismo enogastronomico e docente universitaria, emerge come gli amanti del turismo food siano per lo più single, di livello culturale elevato, ma con un reddito disponibile più basso. Quello che cercano è un viaggio alla scoperta della cultura del territorio attraverso il cibo. Cosa valutano quando devono scegliere dove andare? La bellezza della destinazione innanzitutto (51%), ma anche la cultura e le tradizioni della buona tavola (46%).

 

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