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Auto d’epoca, la Ferrari Dino regina delle aste

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E’ sempre la Ferrari Dino 246 la regina delle aste di auto d’epoca. Un esemplare di GT Berlinetta del 1972 è stata battuta per 380mila euro, superando la stima massima dopo una intensa battaglia al telefono durante l’asta di venerdì scorso alla pista di Lainate a Milano. Centinaia gli spettatori per un appuntamento che regala emozioni senza tempo: la vendita all’incanto delle auto storiche di Bolaffi. “Una cifra significativa per questo modello, nel mercato di oggi, che conferma il grande interesse per le vetture rimaste in ottimo stato di conservazione, con alle spalle pochi proprietari e una storia limpida”, commenta la casa d’aste.

Ma gli animi si sono accesi anche per la Fiat Dino 2000 Spider del 1967 offerta senza riserva. Un classico esempio di “barn find” che, contesa da oltre 15 partecipanti, ha raggiunto 57.500 euro (era il lotto 18).

Tra gli altri top lot, tutti aggiudicati oltre le stime massime, ecco una Porsche 911 997 GT2 Turbo 2008 in condizioni pari al nuovo (lotto 11), venduta a 190.000 euro, la BMW 2002 Turbo del 1974 (lotto 53), arrivata a 121.000 euro, e la Porsche 356 SC Coupé del 1964 (lotto 36), battuta a 127.000 euro.

Grande successo, infine, per i mezzi particolari e iconici, come l’Unimog 411 prodotto nel 1959 nello stabilimento Mercedes-Benz Werk di Gaggenau (lotto 16), conquistato da un offerente in sala per 50mila euro, e per la Fiat Jungla 600 Savio del 1970 (lotto 14), venduta a 14mila euro.

Auto d’epoca: barn find, dal fienile alla ribalta

Ma cos’è un “barn find”? Letteralmente “ritrovamento dal granaio”, si dice di un’auto d’epoca, un aereo o una motocicletta ritrovati in condizioni pessime in fienili o granai, o stalle. Il termine di solito si applica ai veicoli che sono rari e di valore, quindi di grande interesse per i collezionisti e gli appassionati. Le cronache raccontano di una spider Ferrari 330 GTS del 1967 venduta per 2,1 milioni di dollari nel 2014.

Auto d’epoca per Bolaffi una business unit

Per la casa d’aste Bolaffi il collezionismo di auto d’epoca sta conoscendo un momento d’oro. “Una delle motivazioni del successo è legata alle performance di rivalutazione del settore: nell’ultimo decennio (2008-2018) hanno sfiorato percentuali molto vicine a una media del 300% (fonte: Knight Frank Wealth Report ) – si legge in una nota-. Il secondo semestre 2018 ha confermato il buono stato di salute del comparto. Tra i colpi di scena, il record per la vendita di un’automobile Ferrari 250 GTO #3413GT del 1962, aggiudicata a 48,4 ilioni di dollari”.  Qui si può leggere l’approfondimento.

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L’ultima asta di auto storiche si è tenuta venerdì scorso 24 maggio, nell’iconica cornice del circuito de La Pista di Arese. Qui aveva sede la storica casa automobilistica Alfa Romeo. La “top lot” dell’evento, la Ferrari Dino, deve il suo nome allo scomparso figlio di Enzo Ferrari, mentre la sigla 246 indicava la cilindrata di 2,4 litri ed il numero di cilindri 6 con disposizione a V.

Perché il successo delle aste di auto classiche? In questo video alcuni modelli da sogno, compresa la decappottabile Lancia Aurelia B24 del film “Il sorpasso” con vittorio Gassman, e la risposta alla domanda.

Auto d’epoca il bollo e la Corte costituzionale

La Legge di stabilità 2019 ha stabilito che per auto e moto immatricolate tra i 20 e i 29 anni il bollo è ridotto del 50%. Occorre però possedere un certificato di rilevanza storica e questa connotazione va riportata sulla carta di circolazione. Quest’ultima va, dunque, aggiornata alla Motorizzazione civile.

Una recente sentenza della Corte Costituzionale depositata il 20 maggio conferisce potere alle Regioni di avvalorare l’esenzione fiscale del bollo auto. Purché non aumenti la pressione fiscale oltre i limiti stabiliti dallo Stato.

La questione è interessante ed è sorta da un contenzioso in Emilia Romagna. E ha riguardato proprio il pagamento di bollo per auto e moto d’epoca che hanno tra i 20 e i 30 anni. La Regione ER che prevedeva l’esenzione solo se il veicolo era iscritto a un registro storico (come quello dell’Asi) si è vista tacciare di incostituzionalità per questa procedura. Non si può imporre l’iscrizione a tali registri mentre l’amministrazione regionale può decidere autonomamente se esentare il bollo o meno in quanto competente in materia.

Se ne deduce che, le Regioni potrebbero abolire il bollo auto se i loro bilanci lo permettessero. La tassa vale 6,7 miliardi di euro, secondo l’Unione europea delle cooperative.

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Il Sorpasso, film del 1962

Attenzione alla differenza tra auto d’epoca e storiche: quando un’auto è d’epoca? Deve avere almeno 20 anni ma dalla sua costruzione e non dall’immatricolazione. Non ha i requisiti per circolare su strada ed è radiata dal PRA. Dunque può essere utilizzata solo per partecipare a mostre ed essere esposta in un museo. Riceve da un tecnico il certificato di rilevanza storica e si iscrive a un registro apposito.

A questo link, l’Aci pubblica la lista delle auto storiche.

Non è d’epoca, ma ha la stessa classe: la Fiat 500 Spiaggia noleggiabile nella flotta Hertz, ristilizzata da Garage Italia.

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