Gli indicatori macroeconomici mostrano segnali positivi e i dati sono incoraggianti anche per il comparto aereo. A presentare le performance più significative sono in particolare i voli intercontinentali, all’interno dei quali le rotte transatlantiche si confermano tra le più richieste. Una spinta verso la crescita viene anche dalle operazioni di consolidamento attraverso fusioni e joint-venture, che si traducono in un miglioramento dei risultati finanziari per le compagnie aeree e in vantaggi per i passeggeri sul fronte della connettività. Nello specifico, come sottolineava Iata (International Air Transport Association, associazione che riunisce 240 compagnie aeree che generano l’84% del traffico aereo globale), già alla fine del 2013 le alleanze sul Nord Atlantico hanno dato un importante contributo a questo miglioramento, compensando in parte l’impatto della crisi sui profitti. Inoltre, a riprova del crescente interesse per le rotte Italia-Usa ci sono i dati di traffico diffusi dall’Enac, riguardanti il numero di passeggeri transitati negli aeroporti italiani nel 2013. Il rapporto presenta una graduatoria dei viaggiatori trasportati su voli commerciali in tratte internazionali: al primo posto si trova Roma Fiumicino-New York JFK per un totale di 601.526 passeggeri (arrivi + partenze), al settimo Milano Malpensa-New Jork JFK con 421.850 viaggiatori, mentre entro le prime cinquanta posizioni si trovano i collegamenti da Roma ad Atlanta, Philadelphia, Miami, Chicago e da Malpensa a New York Newark. Considerando le rilevazioni più recenti, le previsioni di Iata per il 2014 sono positive: i dati di gennaio per il traffico passeggeri internazionale mostrano che la domanda è cresciuta del 7,8% rispetto allo stesso mese del 2013, la capacità è arrivata a +6,8% e il load factor si è attestato a 78,3%. Sul fronte del business travel, l’aumentata fiducia delle aziende nei confronti del panorama economico sta stimolando l’incremento della domanda, soprattutto di voli intercontinentali. La Business Travel Survey 2013 di Uvet American Express, per esempio, segnala un aumento di sei punti percentuali delle trasferte aeree intercontinentali nel primo semestre 2013 in confronto allo stesso periodo del 2012 e rivela che oltre un terzo del traffico ha come meta principale il Nord America, con New York in testa.
Vettori Usa e joint venture
Seguendo questa tendenza, le compagnie aeree stanno investendo sulle tratte per gli Stati Uniti, con l’apertura di nuovi collegamenti o l’incremento delle frequenze. Tra queste, ci sono i vettori che formano la joint-venture transatlantica: Delta, Air France, KLM e Alitalia. «Indubbiamente – afferma Patrizia Ribaga, direttrice commerciale Delta Air Lines per l’Italia – le rotte dall’Italia verso gli Usa rappresentano un mercato molto competitivo (il che è comprensibile, dato che lo spazio transatlantico è uno dei più remunerativi nel settore dell’aviazione). La stessa Delta, ad esempio, insieme al nostro partner di joint-venture Alitalia, ha raddoppiato i collegamenti da Milano a New York quest’inverno, offrendo dal capoluogo lombardo due voli giornalieri per la Grande Mela. Dall’inizio di giugno, inoltre, serviremo la tratta Milano-New York con un aeromobile Airbus equipaggiato con un maggior numero di poltrone (+19%) rispetto al Boeing utilizzato attualmente, al fine di offrire una maggiore capacità. Con l’orario estivo, poi, aumentiamo le frequenze da Milano e Venezia per Atlanta, facendole diventare giornaliere, e riprendiamo i collegamenti da New York-JFK per Pisa, Roma e Venezia.
«Delta – prosegue Patrizia Ribaga – è il vettore americano che in Italia offre il maggior numero di voli per gli Stati Uniti, con collegamenti giornalieri o plurisettimanali da Milano, Roma, Venezia e Pisa per New York o Atlanta oppure entrambe. Inoltre, collega Roma all’aeroporto di Detroit». In merito ai viaggi d’affari, «le entrate provenienti dal settore business – spiega Patrizia Ribaga – sono aumentate in totale del 7% nel quarto trimestre 2013. Delta continua a raggiungere un load factor positivo nei collegamenti tra l’Italia e gli Stati Uniti e, guardando al prossimo futuro, stiamo registrando un numero di prenotazioni interessante per quanto concerne il secondo trimestre di quest’anno».
Riguardo ad Air France KLM, «la stagione estiva – afferma Burak Ozel, direttore commerciale Air France KLM per l’Italia – vedrà le capacità del vettore francese aumentare in America del Nord grazie al volo quotidiano da Parigi per San Francisco in Airbus A380 e ai collegamenti per Atlanta e Toronto con Boeing B747. Inoltre, sono previsti anche quest’anno i voli stagionali dalla capitale francese a Minneapolis con Air France (collegamenti quotidiani nei mesi di giugno, luglio e agosto) e da Amsterdam a Dallas con KLM (5 frequenze a settimana da maggio a ottobre). In più, la compagnia olandese porterà a 9 le frequenze settimanali per Houston. In Italia, dal prossimo 26 maggio, il vettore inaugurerà il volo Torino-Amsterdam con 2 collegamenti quotidiani, consentendo al bacino piemontese di avere ottime coincidenze con i voli intercontinentali del network KLM».
Parlando dei risultati della joint-venture, «nel complesso la partnership – dichiara Patrizia Ribaga – interessa più di 250 voli al giorno, copre quasi il 25% della capacità transatlantica ed è una delle aree più remunerative per ciascuno dei vettori coinvolti. Quest’estate verrà raggiunto un risultato importante, poiché il 50% del traffico transatlantico di Delta avverrà attraverso gli hub europei della joint-venture. In Italia, nel periodo estivo, Delta propone insieme ad Alitalia 104 voli non-stop alla settimana per gli Stati Uniti, e nella stagione di punta il totale dei posti messi a disposizione dai due vettori insieme sulle rotte transatlantiche sarà di circa 4.000 al giorno». «Considerando i dati relativi al periodo gennaio-dicembre 2013 – aggiunge Burak Ozel – possiamo essere soddisfatti dell’andamento della joint-venture, infatti abbiamo registrato un aumento dei ricavi del +4% con un load factor che raggiunge l’86,8%».
Riguardo alle iniziative relative al 2014, i partner sono impegnati nel massimizzare l’impegno nei servizi-chiave, «come l’integrazione dei terminal all’aeroporto di Parigi-Charles de Gaulle e l’investimento Delta nel nuovo concourse F all’aeroporto internazionale Hartsfield Jackson di Atlanta e al terminal 4 dell’aeroporto John F. Kennedy di New York, per migliorare l’esperienza di viaggio complessiva dei passeggeri a terra come in volo», spiega Patrizia Ribaga.
L’importanza delle tratte transatlantiche è confermata anche da United. «La nostra compagnia – spiega Walter Cianciusi, country sales manager per l’Italia – attualmente opera tre voli giornalieri dall’Italia per gli Usa: da Fiumicino e Malpensa a New York-Newark e da Fiumicino a Washington Dulles, unico collegamento diretto dalla Penisola alla città americana. Il 2013 è stato un ottimo anno per United in Italia, i nostri voli hanno realizzato un load factor medio del 90%. Il traffico proviene per la maggior parte dagli Usa, ma il contributo italiano è altresì importante. Le previsioni per il 2014 sono molto ambiziose: dallo scorso dicembre abbiamo aumentato la capacità dei nostri voli da Malpensa su Newark e siamo pronti a entrare ancor più aggressivamente sul mercato italiano. La condizione essenziale è che ci sia però un’effettiva ripresa economica generale». Riguardo ai clienti business, Cianciusi afferma che «United è in primo luogo una compagnia aerea votata al business travel. Il nostro valore aggiunto è che possiamo contare su un network globale, domestico Usa, internazionale e intercontinentale». Negli Stati Uniti, il vettore è presente praticamente in ogni aeroporto, offrendo 227 destinazioni.
Anche American Airlines sta potenziando il suo network transatlantico dall’Italia. Lo scorso novembre ha lanciato il nuovo volo diretto da Milano Malpensa a Miami, che si unisce ai collegamenti già operati da circa cinque anni tra lo scalo lombardo e New York. Il nuovo servizio rientra nell’accordo di joint business transatlantico, di cui fanno parte AA e il suo partner di fusione US Airways, British Airways, Iberia e Finnair (tutti appartenenti a oneworld). Inoltre, American Airlines collega con voli non-stop stagionali Roma con Chicago e New York.
Novità dai vettori mediorientali
A queste novità si aggiungono quelle dei principali vettori mediorientali, che stanno rafforzando la propria presenza negli Stati Uniti. «Gli Usa – afferma Fabio Maria Lazzerini, general manager Emirates Italia – sono da sempre una meta importante per i viaggiatori italiani, sia per chi sceglie questa destinazione per vacanze che per i viaggiatori business. New York, in particolare, è in assoluto una delle mete preferite e, visto che la tratta mostrava importanti margini di miglioramento, Emirates ha lanciato il 1° ottobre scorso un volo diretto Milano Malpensa-New York JFK che fino ad ora ha dato ottimi risultati. A oggi, infatti, sono più di 70mila i passeggeri che hanno già prenotato per viaggiare con Emirates su questa rotta tra aprile e agosto di quest’anno. Da New York, poi, grazie a un accordo con Jet Blue, siamo in grado di raggiungere molte altre destinazioni negli Usa. I passeggeri possono anche volare da Dubai agli Stati Uniti, arrivando direttamente a Washington DC, Seattle, New York, Los Angeles, San Francisco, Dallas, Houston, Boston e Chicago (operativo dal 5 agosto). Inoltre, sulle tratte per gli Usa i viaggiatori possono portare con sé, senza costi aggiuntivi, 2 bagagli da 23 kg ciascuno in economy class e 2 bagagli da 32 kg ciascuno in first class e business class. In più, per chi vola in first o in business class è possibile richiedere gratuitamente il servizio di chauffeur drive da e per l’aeroporto».
Per quanto riguarda invece Etihad Airways, il vettore ha annunciato a gennaio l’introduzione di un secondo servizio giornaliero tra Abu Dhabi e New York a partire da marzo, che si somma ai collegamenti (anch’essi giornalieri) per Washington e Chicago. Inoltre, nella seconda metà del 2014 la compagnia intende lanciare altre due destinazioni raggiungibili da Abu Dhabi: il volo giornaliero per Los Angeles (dal primo giugno) e quello per Dallas-Fort Worth (dal 3 dicembre, 3 volte a settimana). Infine, per quanto riguarda le connessioni dall’Italia, Etihad ha comunicato lo scorso dicembre di voler accrescere il suo network con collegamenti giornalieri non-stop da Roma Fiumicino ad Abu Dhabi (dal 15 luglio 2014), in aggiunta a quelli già operati da Malpensa.
Invece, dal suo hub di Doha (raggiungibile dall’Italia da Roma, Milano e Venezia), Qatar Airways amplierà ulteriormente il numero delle sue destinazioni negli Usa. Dopo il volo giornaliero per Philadelphia, inaugurato ad aprile, il 10 giugno sarà il turno di Miami (frequenza quattro volte a settimana), mentre il primo luglio si darà il via al collegamento daily per Dallas-Fort Worth.
I voli per gli Usa sono anche low cost
Non sono però solo le compagnie di linea a mostrare attenzione verso le rotte transatlantiche. Anche le low cost si stanno muovendo in questo senso, investendo sul lungo raggio. Basti pensare a quanto dichiarato da Michael O’Leary lo scorso febbraio all’Irish Hotels Federation Conference riguardo alla possibilità che Ryanair possa offrire voli dall’Europa agli Stati Uniti a dieci euro. Secondo quanto riportato dal Daily Telegraph, i voli dovrebbero partire da 14 grandi città europee, raggiungendo da 12 a 14 città americane. Il servizio potrebbe iniziare entro sei mesi dall’acquisto degli aerei necessari per operare il lungo raggio, cosa che potrebbe richiedere fino a cinque anni di attesa.
Nel frattempo, anche Norwegian ha annunciato il lancio di nuovi voli dall’Europa agli Stati Uniti per l’estate 2014. In particolare, il vettore norvegese volerà da Londra Gatwick a Los Angelesdal 2 luglio, a New York dal 3 luglio e a Fort Lauderdale (Florida) dal 4 luglio.
La concorrenza sarà quindi sempre più agguerrita e probabilmente favorirà ulteriormente la nascita e il consolidarsi di alleanze, per offrire ai passeggeri rotte sempre più ricche e maggiori opportunità di connessioni.
Testo di Elena Corti, Mission n.3, maggio 2014