Piccolo Paese europeo fuori dall’Eurozona, dotato come pochi altri della capacità di cogliere i segnali e valorizzare le opportunità di sviluppo economico, interne ed esterne, per prima la Svizzera ha confermato la partecipazione a Expo 2015, ha firmato il contratto, ha presentato il padiglione. Il tema dell’Esposizione universale – Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita – sembra tagliata su misura per la Confederazione elvetica, nazione leader nel mondo per l’innovazione in ambito alimentare ed energetico.
«Per la Svizzera, Expo Milano 2015 riveste un ruolo centrale vista la vicinanza geografica, culturale ed economica con l’Italia – commenta Andrea Arcidicono, responsabile del Programma Italia/Expo Milano 2015 – Dipartimento federale degli affari esteri, Presenza Svizzera –. Nel 2012 il volume di scambi bilaterali ha raggiunto 34 miliardi di franchi. Riconoscendo la notevole importanza dell’Italia come partner strategico, il Governo svizzero ha deciso già nel 2010 la partecipazione della Svizzera a Expo 2015. La Confederazione è stata il primo paese a firmare il contratto di partecipazione e a presentare il progetto per la realizzazione del padiglione svizzero. La partecipazione della Confederazione costituisce un’opportunità unica per presentare le diverse facce della Svizzera, la sua capacità di ricerca e innovazione e il suo potenziale economico. In particolare, Expo Milano 2015 è un’ottima vetrina per far emergere valori ed eccellenze del nostro Paese nel settore agroalimentare, e dare il proprio contributo alla ricerca di soluzioni per garantire una alimentazione sana, sicura e sufficiente a livello mondiale».
Quale modello economico e organizzativo è stato individuato dalla Svizzera per la presenza a Expo?
«Per la partecipazione a Expo Milano 2015 la Svizzera punta sulla solida cooperazione tra il settore pubblico e quello privato – risponde Andrea Arcidiacono -. Il Parlamento svizzero ha votato un credito di 23 milioni di franchi per Expo, di cui almeno otto milioni dovranno essere finanziati da sponsorizzazioni. La partecipazione all’esposizione universale è dunque frutto di investimenti provenienti dallo stato (Confederazione, Cantoni, Comuni), ma pure di aziende ed enti privati che sosterranno anche economicamente la presenza svizzera a Milano. I Cantoni del Gottardo (Ticino, Grigioni, Vallese e Uri) e le città di Basilea, Ginevra e Zurigo assumono un ruolo importante come partner istituzionali del Padiglione Svizzero. Il settore pubblico e privato svizzero investirà 40 milioni di franchi nella partecipazione a Expo 2015».
Quale ritorno si attende la Confederazione dall’investimento?
«Ci aspettiamo un consolidamento delle relazioni con l’Italia, con un conseguente effetto positivo sulla collaborazione economica, politica, scientifica e culturale. Nello specifico, il Padiglione offre una piattaforma ottimale di marketing per l’industria agroalimentare svizzera e, in particolare, per i partner coinvolti. L’Expo 2015 e il programma complementare Verso l’Expo Milano 2015 offriranno alle aziende svizzere l’opportunità di consolidare la loro posizione in Italia e di stringere numerosi contatti».
Un plus esclusivo è la continuità geografico-culturale tra Canton Ticino e Lombardia. Lugano dista da Milano soltanto 70 chilometri. Come valorizzare la sinergia tra le due regioni?
«Per la Svizzera, la partecipazione a Expo 2015 assume una rilevanza particolare, soprattutto alla luce dello stretto legame culturale che la unisce all’Italia: non dimentichiamoci, infatti, che la Svizzera con l’Italia è l’unico Paese di lingua italiana al mondo. Anche da un punto di vista della tradizione enogastronomica, è ormai presente una continuità tra cucina italiana e svizzera. Expo Milano 2015 rappresenta una solida piattaforma per consolidare la cooperazione in un contesto economico e politico in continua mutazione. Expo Milano 2015 ha stimolato diverse iniziative interessanti: dal programma di comunicazione Verso l’Expo 2015, promosso dal Dipartimento federale degli affari esteri, al programma di scambi transfrontalieri Viavai, promosso dalla fondazione culturale Pro Helvetia. In tale contesto i cantoni di confine, Ticino e Grigioni, rivestono un ruolo di spicco grazie alla loro “italianità”. Un dato significativo di questa prossimità: dei circa 5 milioni di visitatori provenienti dall’estero che Expo Milano prevede di accogliere, ben il 40% saranno svizzeri».
Confooderatio Helvetica, il padiglione progettato dai giovani architetti svizzero tedeschi dello studio Netwerch, come esprime il tema di Expo?
«Il team di giovani architetti di Brugg ha saputo convincere i giurati con un messaggio chiaro, pienamente coerente con il tema Expo 2015 – Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita – e che stimola la riflessione sull’equa ripartizione, sulle interdipendenze nel settore alimentare, sulla responsabilità personale e sul comportamento dei consumatori. Il padiglione svizzero, con una superficie di 4.432 mq, si presenta con un grande spazio aperto e cinque torri ben visibili da lontano, riempite di prodotti tipici svizzeri. I visitatori potranno accedere alle cinque torri attraverso ascensori e potranno servirsi dei prodotti alimentari svizzeri. Man mano che le torri si svuoteranno, le piattaforme su cui poggiano si abbasseranno modificando la struttura del padiglione svizzero. Il progressivo svuotamento delle torri sarà registrato in tempo reale e potrà essere seguito anche sui social media. Attraverso questa esperienza i visitatori sono invitati a riflettere sul loro comportamento di consumo e la Svizzera intende presentarsi come paese solidale e responsabile. Un padiglione da mangiare e gustare che saprà risvegliare la curiosità dei visitatori e li invoglierà ad esplorarlo e a diventarne protagonisti. Dopo lo smantellamento le torri saranno utilizzate nelle città come serre urbane. Il progetto tematizza numerosi aspetti, come la disponibilità e la distribuzione mondiale di generi alimentari e porta i visitatori a riflettere sulle proprie abitudini di consumo. Attraverso questo padiglione, la Svizzera vuole sottolineare il proprio posizionamento sul tema dello sviluppo sostenibile, puntando sulle prestazioni dell’agricoltura svizzera (in cui sono imprescindibili temi come la protezione del paesaggio, la biodiversità e la sostenibilità), l’impiego sostenibile delle risorse naturali lungo l’intera catena alimentare e la ricerca e l’innovazione per un sistema alimentare sostenibile ed un’alimentazione sana».
Quali sono le finalità del roadshow svizzero ufficiale il “Giro del Gusto”?
«Con il Giro del Gusto vogliamo promuovere un’immagine che valorizzi le eccellenze svizzere in diversi campi, creando un effetto duraturo prima, durante e dopo l’Expo. Da questo intento nasce l’iniziativa che rappresenta per noi una grande occasione per presentare al pubblico italiano una Svizzera conviviale, da gustare attraverso le sue specialità alimentari e da scoprire attraverso le sue attività culturali, scientifiche ed economiche. Il Giro del Gusto si svolgerà in tre città italiane – Milano, Roma e Torino – con un percorso a tappe: in particolare a Milano è prevista una presenza forte dal 30 aprile all’11 maggio in piazza del Cannone in concomitanza degli Expo Days, le giornate organizzate congiuntamente dal Comune di Milano e dalla società Expo, con l’obiettivo di far conoscere l’esposizione universale alla popolazione. I visitatori verranno accolti all’interno della Casa Svizzera, che ha debuttato a Sochi in occasione delle Olimpiadi invernali. Il Giro del Gusto sarà l’occasione per presentare le specialità gastronomiche svizzere. In piazza del Cannone sarà, infatti, possibile non solo degustare i prodotti tipici ma anche acquistarli grazie alla presenza di un bar take away. A fare da sfondo a tutte le attività, è stato sviluppato un programma di iniziative culturali che prevede esposizioni tematiche, concerti e workshop pubblici con un accento particolare sui trasporti e sul turismo. La tappa romana di settembre, invece, sarà focalizzata sul tema della food security con una serie di workshop e tavole rotonde che consentiranno di fornire spunti e riflessione per i contenuti del padiglione svizzero e, più in generale, di Expo Milano 2105. Infine la tappa conclusiva di Torino, all’interno del Salone del Gusto di ottobre, tratterà di alimentazione e innovazione offrendo ai visitatori la possibilità di degustare specialità alimentari della tradizione svizzera, in particolare provenienti dai cantoni e dalle città partner del padiglione svizzero».
Quali opportunità si aprono agli operatori del settore turistico per valorizzare la collaborazione tra Svizzera e Italia in occasione di Expo?
«Expo Milano 2015 offrirà alle aziende svizzere la possibilità di rafforzare la loro presenza nella vicina Italia. Nel settore degli investimenti le grandi aziende elvetiche hanno la possibilità di partecipare alle gare d’appalto per la costruzione dell’infrastruttura e dei padiglioni. È nostro auspicio che anche le nostre piccole e medie aziende possano accedervi secondo le norme OMC (Organizzazione Mondiale del Commercio). Le aziende svizzere hanno la possibilità di essere presenti nel padiglione svizzero come sponsor e di partecipare al roadshow che la Svizzera organizzerà in diverse città italiane nel 2014. Inoltre, l’Expo 2015 offre un’occasione interessante per presentare la Svizzera come meta turistica. Il gruppo di lavoro congiunto Padiglione svizzero – Expo Milano 2015 ha iniziato a preparare una serie di pacchetti turistici per spingere i visitatori italiani e stranieri a cogliere l’occasione del soggiorno a Milano per visitare la Svizzera e per sostenere lo sforzo logistico e di accoglienza della società Expo. Sono previsti pure pacchetti turistici che incitano i turisti provenienti dalla Svizzera a visitare Expo 2015».
Una marcia in più al turismo
La Svizzera si è aggiudicata per la seconda volta consecutiva la prima posizione tra i Paesi più competitivi per attrattività e capacità di sviluppare l’economia del turismo nel Travel & Tourism Competitiveness Index 2013, rapporto biennale del World Economic Forum.
«Accoglienza, natura incontaminata ed efficienza dei trasporti sono fra le ragioni strutturali della nostra competitività», sottolinea Armando Troncana, direttore di Svizzera Turismo Italia. «L’accoglienza è uno dei fattori d’eccellenza del sistema elvetico. In Svizzera esistono varie tipologie di alloggi per ogni esigenza, dall’hotel 5 stelle all’ostello della gioventù, ma sempre all’insegna della qualità. Lo stesso turismo congressuale riveste un ruolo di primaria importanza in Svizzera (il 20% dei pernottamenti è generato da clientela business) proprio per la qualità dell’infrastruttura alberghiera, dei centri congressi e dei servizi di supporto così come la sicurezza e l’affidabilità dei protagonisti della filiera.
«La natura è sicuramente un’altra ragione di attrazione per i turisti perché, pur adottando misure per preservarla, nel nostro Paese restano innumerevoli le possibilità di goderla. L’acqua è uno degli elementi, insieme alle montagna, che plasma indelebilmente il paesaggio e anche la sua offerta turistica.
Il terzo baluardo del successo del modello turistico svizzero è il trasporto pubblico. La rete di treni, autobus e battelli permette di raggiungere facilmente bellezze naturalistiche e spingersi comodamente verso ogni meta senza lo stress dell’automobile. Grazie allo Swiss Travel System, è possibile viaggiare in maniera integrata con un solo biglietto su 20.000 chilometri di ferrovia, autobus, ferrovie di montagna e battelli svizzeri. Per non parlare dei treni panoramici come il Bernina Express, il mitico trenino rosso che è uno dei prodotti più amati dai turisti, anche dagli italiani».
Le previsioni per il turismo inbound nei prossimi due anni danno segnali di ripresa?
«Il turismo è il terzo settore di esportazione e nonostante la difficile congiuntura economica ci sono flussi in costante crescita dai Paesi asiatici e d’oltreoceano. Se le stime per il 2013 sono corrette (attendiamo i dati di dicembre 2013), anche in Italia chiuderemo il 2013 con un lieve miglioramento rispetto al 2012.
Il mercato domestico resta il più importante per la Svizzera generando circa il 40% dei pernottamenti, ma il potenziale di crescita è sicuramente nei mercati esteri. Si stima che nel 2015-2016 l’Eurozona tornerà a crescere».
In quali iniziative è impegnata Svizzera Turismo in vista di Expo 2015?
«A Expo 2015 Svizzera Turismo avrà la possibilità di presentare la sua ricca offerta turistica. Sicuramente punteremo sui tre versanti classici di offerta (città, montagne e treni panoramici), ma introdurremo anche il prodotto Touring, nuovi itinerari per scoprire in più tappe il nostro territorio. Già nel 2014 Svizzera Turismo Italia è coinvolta nel Giro del Gusto. L’Expo milanese rappresenta una grande opportunità per il turismo svizzero. Grazie alla contiguità territoriale e agli ottimi collegamenti in treno e con la rete autostradale, il Canton Ticino potrà accogliere i visitatori nelle sue strutture ricettive. Pensiamo, inoltre, che i visitatori dell’Expo provenienti dai Paesi a lungo raggio – come Cina, Usa, India e Brasile – e anche dall’Italia potrebbero approfittare dell’occasione per esplorare i dintorni di Milano. Prodotti di punta come il Bernina Express e il Glacier Express o destinazioni icona come Zermatt e St. Moritz possono beneficiare di questo flusso aggiuntivo di turisti in Lombardia. STC, tour operator specializzato nella vendita del prodotto svizzero, e Ferrovie Svizzere stanno lavorando con l’Expo per creare dei pacchetti comprensivi di ingresso all’evento e pernottamento».
Testo di Simona Silvestri, Mission n.2, marzo-aprile 2014