Usa, stop allo shutdown. Ora è il maltempo a colpire i voli. I viaggiatori d’affari dovrebbero quindi ora incontrare meno difficoltà negli aeroporti americani, che sono stati perturbati nelle ultime settimane dalla parziale paralisi delle amministrazioni federali. Il 25 gennaio 2019 il presidente Donald Trump ha infatti accettato un accordo per porre fine alla chiusura (leggi qui). I funzionari, come il personale del TSA, saranno quindi nuovamente retribuiti. Tuttavia, questo accordo è solo temporaneo. Intanto però neve e temperature gelide hanno bloccato il traffico aereo negli States, soprattutto nel Midwest, dove sono stati cancellati più di 850 voli da e per l’aeroporto internazionale O’Hare di Chicago, circa un terzo dell’orario della giornata e il 70% all’aeroporto di Chicago Midway. Con temperature arrivate a meno 27 gradi,. Cancellati anche almeno 300 i voli all’aeroporto internazionale di Atlanta Hartsfield-Jackson, l’hub di Delta e l’aeroporto più trafficato del mondo. Dieci i morti per questa anomala ondata di freddo polare, che in alcuni punti ha toccato anche i meno 50 gradi. Mentre gli aerei possono generalmente decollare a basse temperature, il gelo limita infatti la durata del tempo in cui i lavoratori a terra possono continuare a caricare i bagagli o effettuare il deicing e la manutenzione degli aerei (vedi la situazione dei voli in tempo reali cliccando qui).
Usa, stop allo shutdown. Ora è il maltempo a colpire i voli. L’accordo di Trump è però solo fino al 15 febbraio
Dopo 35 giorni di braccio di ferro con la Camera dei Rappresentanti, Donald Trump ha accettato di fermare temporaneamente la chiusura e consentirà la ripresa dei servizi federali e il pagamento degli stipendi dei dipendenti pubblici almeno fino al 15 febbraio. Quando si spera anche la morsa del maltempo si sia calmata. Maltempo che secondo la stampa americana, sono tra i fattori che hanno portato Donald Trump a cedere per il momento.