Ci sono troppe compagnie aeree in Europa, “il consolidamento è inevitabile, ne rimarranno solo tre. E noi, come Lufthansa, vogliamo fare parte di quei tre grandi gruppi che potrebbero rimanere nei cieli europei, più uno o due operatori a basso costo”, ha detto Carsten Spohr in un incontro a Berlino organizzato dall’azienda specializzata CAPA-Centre for Aviation, sottolineando che sono ben sei le compagnie aeree fallite negli ultimi mesi, ovvero Monarch Airlines, VLM, Skywork Airlines, Small Planet, Azur Air e Primera Air. Con altre tre, Air Belgium, FlyBe (leggi qui) e Wow Air, prima destinata a Icelandair e ora in difficoltà finanziarie, nel mirino di Indigo, che possiede Wizz Air.
Compagnie europee, “ne rimarranno solo tre” dice Spohr. Lufthansa tra le più attive
Ricordiamo inoltre che proprio Lufthansa negli scorsi anni è stata una delle più attive “consolidatrici” dei cieli europei, dopo aver rilevato la maggior parte delle attività della fallita Air Berlin lo scorso anno, come parte della sua strategia di sviluppo della sua controllata a basso costo Eurowings, dopo aver riunito nello stesso Gruppo anche Austrian Airlines, Swiss e Brussels Airlines. Mentre il Gruppo BA, oltre ad essersi consolidata sulle isole, con Aer Lingus, si è rafforzata sulla direttrice iberica fondendosi con Iberia in IAG, e rilevando poi Vueling e facendo decollare la low cost lungo raggio Level da Barcellona. L’altra Big europea, la franco-olandese Air France-KLM, si è soprattutto arroccata sui rispettivi mercati, lanciando nel contempo la low cost “per millenials” Joon (che secondo le Figaro il neo-amministratore delegato Ben Smith vorrebbe smantellare) che si è affiancata alla low cost di corto raggio Transavia. In attesa di cosa succederà nel Sud del Continente, con Alitalia in via di fusione con Fs e alla caccia di partner (leggi qui) e Air Europa agganciata al momento al treno Skyteam, e nel Nord, con Norwegian continuo oggetto di voci di scalata, dalla stessa British e Lufthansa (leggi qui). Spohr oltre a sottolineare che nei cieli europei ne “rimarranno solo tre” come negli Stati Uniti, dove il consolidamento sembra essere più il risultato di fallimenti che di discussioni tra società concorrenti.