Dopo il tracollo di settembre (leggi qui) anche ottobre si è chiuso con un mercato dell’auto negativo in Italia: meno 8,7% (Passenger Car + Light Commercial Vehicles) pur con un numero di giornate lavorative utili all’immatricolazione (23 contro le 22 del 2017). Sono state infatti imatricolate 146.891 vetture (11.440 in meno, pari a un calo del 7,23%) e 15.814 autocarri leggeri (con un saldo negativo di 4.070 unità, corrispondenti a una flessione del 20,47%). Con questi dati, Dataforce aggiorna le stime al ribasso: a fine dicembre le immatricolazioni di vetture dovrebbero attestarsi a quota 1,925 milioni di unità, con un market share dei privati al 55,5% (circa 1,068 milioni di nuove targhe), in flessione del 4,2%, gli acquisti diretti aziendali al 5% (circa 96mila unità), il Noleggio a lungo termine al 14,3% (276mila immatricolazioni, con una quota di mercato in crescita del 6,1%), il Noleggio a breve termine al 9,2% (oltre 177mila targhe) e le auto-immatricolazioni dei dealer e dei costruttori che conquisteranno il 16% del mercato, pari a 308mila unità, perdendo, finalmente, il 5% di quota rispetto al 2017.
Il mercato dell’auto negativo anche a ottobre, manda in negativo il 2018 delle immatricolazioni
Il mercato dell’auto negativo degli ultimi due mesi porta il cumulato annuo dei privati a perdere circa 35mila unità (meno 3,73%), in leggero recupero di circa 5mila unità rispetto al risultato fino a settembre, mentre il loro market share si attesta al 55,89% (quasi identica rispetto alla quota del 2017). Il mercato delle vendite dirette del comparto business peggiora il disavanzo: meno 4,13%, pari a circa 3.500 auto in meno rispetto allo scorso anno.
Male anche Il Noleggio a lungo termine, crollato a settembre (a meno 38,08%) e a ottobre (meno 20,89%) , facendo precipitare l’incremento annuo dall’oltre 11% a uno striminzito 2,79% di fine ottobre, pari a sole 6.212 unità in più. Il comparto aveva fatto registrare un saldo positivo in tutti i mesi dell’anno, tranne un leggero calo a maggio. Tra le categorie di distributori di NLT, lo scorso mese i captive (cioè quelli controllati dai Costruttori) hanno fatto registrare una flessione più contenuta (meno 17,73%), mentre i generalisti Top hanno fatto segnare un decremento superiore: meno 22,73%. Nei primi 10 mesi questo canale ha comunque già immatricolato quasi 230mila unità.
Il settore del Noleggio a breve termine a ottobre (mese poco significativo per il comparto in termini di immatricolazioni) ha chiuso in sostanziale pareggio, a più 0,76%, con 6.338 vetture immatricolate contro le 6.290 dello scorso anno. Con questo risultato, il bilancio del 2018 è identico a quello del 2017: il canale ha immatricolato 158.689 vetture, pari a un incremento di 412 unità.
Il mercato dell’auto negativo anche a ottobre, con Fiat che continua a calare
Fiat tra i Costruttori rimane al vertice, ma è in continua flessione, conaprile a meno 15%, maggio a meno 22,8%, giugno a meno 30%, luglio a meno 10,2%, agosto a meno 15,7%, settembre addirittura a meno 42,87% e ottobre a meno 20,13%. La quota di mercato del primo costruttore in classifica, che nel decimo mese dell’anno ha immatricolato 22.764 vetture contro le 28.503 dell’ottobre 2017, è scesa al 17,40% (3,67 punti in meno del 2017). Al secondo posto dietro Fiat c’è Volkswagen, che ha fatto registrare un saldo attivo del 5,17%. Il colosso di Wolfsburg ha immatricolato 12.296 vetture contro le 11.691 di ottobre 2017. Il terzo posto in graduatoria è appannaggio di Ford, con 10.586 nuove targhe a più 4,17%, seguita da Peugeot (che contiene le perdite al 2,42%), Opel (meno 5,3%), Toyota(più 5,32%), Renault (in forte flessione, dopo l’exploit di agosto “WLTP driven” quando era arrivata al secondo posto della graduatoria) che rimane al settimo posto come a settembre e fa registrare un passivo del 28,14%, perdendo quasi 3mila unità nel mese. Poi ecco Citroën (meno 5,15%), seguita da Jeep, ma a più 8,04% e Mercedes, a meno 9,79%.
Il mercato dell’auto negativo anche a ottobre. E continua il calo del diesel
Come a settembre, anche ottobre è stato un mese in cui l’Italia ha seguito la tendenza del resto d’Europa, con l’alimentazione diesel precipitata del 25,61% (a settembre meno 36%). In un solo mese ne sono state immatricolate oltre 27mila in meno. Il bilancio del 2018 parla di oltre 108mila auto a gasolio in meno del 2017. A ottobre le vendite di vetture a benzina sono invece cresciute del 22,89% (pari a 11.500 in più), quelle di auto a gpl sono diminuite del 3,51%, quelle delle vetture a metano del 53,73%. Invece le elettriche sono cresciute del 132% (passando da 300 a 700 unità) e le ibride del 29,74% (a più 2mila). Nel cumulato 2018, le elettriche conquistano un market share dello 0,27% (era dello 0,15% nel 2017), arrivando a 4.810 targhe contro le 2.298 dello scorso anno. Le ibride vendute quest’anno, invece, sono ormai 73.089 (18mila a più 33%), e occupano una quota di mercato del 4,12% Nel cumulato 2018 la crescita delle auto a benzina è pari al 4,11%, cioè 22.400 in più.
“Dopo il pessimo settembre, avevo sperato in un ottobre migliore. Speranza delusa da un meno 8,7% che, letto da solo, non può che proiettare un risultato di fine anno peggiore delle attese. Nonostante un clima politico terrorizzante e sfiduciante, il segnale strano è che i privati hanno comunque acquistato di più mentre il noleggio a lungo termine è sceso sotto al 3% di crescita rispetto allo scorso anno, cosa che nessuno si sarebbe aspettato a inizio anno. Resto comunque convinto che il noleggio conservi buoni margini di recupero mentre i privati no. Nella corsa alle immatricolazioni/auto-immatricolazioni last minute, negli ultimi tre giorni sono stati targati 63mila veicoli (il 38,77%). Meno di tutti gli altri mesi dell’anno, è la prima volta che si scende sotto al 40%, dopo oltre il 52% di agosto. Bene quindi. A complemento di questo segnale, gli OEM, FCA in primis, hanno praticamente smesso di targare per sé stessi, mentre le concessionarie continuano a mantenere quest’onere sulle loro spalle, dovendo per forza di cose inseguire obiettivi che ci auguriamo vengano presto calmierati, per il bene di tutti. Una considerazione in merito al diesel: anche a ottobre la flessione delle vendite è stata pesantissima, oltre i 25 punti percentuali, che significano ben 27mila auto a gasolio in meno in un solo mese. Nel cumulato 2018 mancano all’appello oltre 108mila auto a gasolio. Che né le benzina, né le ibride, né le auto a gas hanno potuto e potranno compensare. Ringraziamo quindi la politica per questo ulteriore danno al mercato, ai consumatori e all’ambiente: la colpa di questi risultati è solo loro” ha commentato Salvatore Saladino, Country Manager di Dataforce Italia.