DAL NOSTRO INVIATO. Durante l’introduzione dell’evento globale organizzato da Turkish Airlines a Istanbul, in collaborazione con Gbta, Building for the future, Corporate Club Conference 2018, il Chairman of the Board and the Executive Committee del vettore turco M. İlker Aycı, afferma come la compagnia che guida si trovi al centro del mondo e che “questo è il nostro momento”. Malgrado i problemi valutari del paese, che il presentatore e il moderatore dell’intervista di apertura del manager, Aaron Heslehurst della BBC, non nasconde, sottolineando anche la forte concorrenza delle compagnie del Golfo e del fatto che con i nuovi aeromobili lungo raggio, di cui Thy è cliente, il modello hub and spoke potrebbe essere in pericolo: “E’ certamente vero che per il nostro bilancio la valutazione del dollaro è importante, ma per noi non è un problema, visto che abbiamo preso le giuste misure finanziarie per non soffrire, grazie all’ecosistema che abbiamo alle spalle. Siamo flessibili ma riusciamo anche a mantenere la nostra struttura dei costi; grazie ai partner e ai nostri stakeholder. Con un occhio sempre ai passeggeri. Siamo globali, quindi è vero che i costi sono in dollari ma anche tanti dei nostri ricavi. E mai come in questo momento la frase ‘quando il gioco si fa duro, i duri incominciano a giocare’ è calzante per noi” dice Ayci, aggiungendo come la concorrenza e il nuovo modo di viaggiare, “non ci fa paura, perché copriamo anche le destinazioni secondarie dal nostro hub, e questo ci rende unici. Un hub dal quale raggiungiamo 66 paesi in cinque ore di volo. Una piattaforma naturale importantissima”.
Nuovo aeroporto (leggi qui) che il 29 ottobre si trasferirà nel nuovo scalo di Istanbul, “il maggior trasloco della dell’aviazione”, che permetterà ancora di più al vettore turco di consolidare la sua posizione di compagnia che tocca più destinazioni al mondo: “un ‘titolo’ importante per noi che ci permette, anche se non tutte le rotte sono in profitto, di avere un bilancio in positivo, il migliore lo scorso anno deli nostri 85 anni di storia” commenta con soddisfazione il numero uno della compagnia.
Turkish Airlines al centro del mondo. E del Corporate. Grazie al maggior network del globo, al nuovo scalo di Istanbul in arrivo e a una serie di servizi di qualità. A bordo e a terra
Ad oggi il vettore opera infatti 49 rotte domestiche e 225 internazionali per un totale di 304 destinazioni in 122 paesi. Veramente al centro del mondo. Durante il primo semestre dell’anno abbiamo raggiunto un load factor record per la nostra storia nella prima parte dell’anno, con un più 4,3% a quota 80,4%, grazie a un più 18% di passeggeri trasportati, per oltre 35 milioni nel periodo, contro un più 9% di capacità. Insomma i venti economici certamente non positivi non frenano la crescita globale della compagnia turca membra di Star Alliance che, come possiamo vedere anche da questo evento corporate di cui noi di Mission siamo testimoni esclusivi, e che ha attirato circa 900 delegati da tutto il mondo, punta in maniera decisa sul Business Travel.
“Grazie alla qualità. Puntiamo più alla qualità che alla quantità ma ovviamente cresciamo in maniera molto forte per diventare la compagnia nella mente, nel cuore e nell’anima di tutti i viaggiatori e Travel manager del mondo” argomenta Ayci, nonché una delle tre compagnie leader al mondo anche per il cargo, “visto che siamo la compagnia che cresce di più in questo settore, con un più 25% nelle merci trasportate e il più 30% di revenue”.
Ma i asseggeri, e quelli delle classi alte in particolare, sono al centro del mondo di Turkish Airlines, “75 milioni” corregge Ayci il presentatore che si era ‘fermato’ a 74, che riempiono gli aeromobili della flotta del vettore che l’anno prossimo raggiungerà le 400 unità: “in questo modo siamo diventati il brand turco più conosciuto al mondo, e per farlo devo ringraziare anche e soprattutto le persone che ci lavorano” conclude Ayci, ‘correggendo’ nuovamente Heslehurst che all’inizio aveva detto che 20 anni fa non avrebbe mai pensato di viaggiare con Turkish: “ora non ci sono più scuse per non farlo. Anche perché dal prossimo giugno voleremo anche su Sydney”, città natale del presentatore della BBC…