Alitalia azione di responsabilità e MilleMiglia. Cielo sempre perturbato su Alitalia che, malgrado gli innegabili miglioramenti operativi (leggi qui) della gestione commissariale, continua a perdere soldi. Un milione al giorno secondo il professore ed esperto di trasporti Andrea Giuricin: “La stima delle perdite per il secondo trimestre è compresa tra 15 e 60 milioni di euro, anche a causa del prezzo del petrolio che continua ad aumentare […]. Analizzando i dati del secondo trimestre, i ricavi hanno visto una crescita del 7,3%, a fronte di un aumento del numero di passeggeri dell’1,7%. I dati vanno raffrontati con il peggiore trimestre del 2017, quando la compagnia è andata in commissariamento e quindi la crescita di meno del 2% dei passeggeri in sé non è un risultato eccellente” scrive il professore, ribadendo che “Alitalia, più vola, più perde soldi, come dimostrato proprio nel primo trimestre. Per 100 euro di ricavi, la compagnia ha avuto dei costi pari a 128 euro nel primo trimestre, peggio di tutti i maggiori competitor. […] Sul Prestito ponte c’è da dire che il ragionamento per cassa, fatto dall’azienda, serve solo a illudere che il prestito sia stato intaccato solo in parte. Considera i soldi ricevuti in anticipo per la vendita dei biglietti e il ritardo nel pagamento dei fornitori (uno, due o più mesi in funzione dei fornitori), ma è chiaro che il prestito verrà intaccato seriamente quando i fornitori dovranno essere pagati (salvo fallimento)” (vedi l’intero articolo cliccando qui).
Alitalia azione di responsabilità e MilleMiglia; il governo vuole un’Alitalia forte (e pubblica?)
Malgrado questa emorragia di soldi, pubblici s’intende, secondo quanto scrive Giuricin, il governo al momento ha un atteggiamento attendista anche se il vicepremier Luigi Di Maio è chiaro, volendo punire i responsabili di questa situazione “promuovendo un’azione di responsabilità su quei manager che in questi anni hanno utilizzato Alitalia come un bancomat. Una volta capito questo abbiamo capito anche come si è sprecato e come si può risanare l’azienda. L’obiettivo non è svendere l’azienda ma rilanciarla e, per rilanciarla, noi siamo aperti ad ogni tipo di soluzione che salvaguardi i livelli occupazionali e il brand Alitalia. Oggi siamo impegnati su quel fronte” ha sottolineato l’esponente pentastellato in una audizione alla commissione trasporti al Senato. Posizione ribadita anche dal neo-ministro del turismo e elle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Gian Marco Centinaio: “tra poco parteciperò al G20 dei ministri dell’Agricoltura a Buenos Aires. Credo che un ministro della Repubblica Italiana ci debba andare con Alitalia, ma se il preventivo per un volo andata e ritorno è pari a 5.500 euro e quello del competitor argentino è di 3.300 euro, è chiaro che abbiamo un problema. Alitalia non può essere soltanto l’autobus di manager e autorità che si spostano tra Roma e Milano, ma deve essere il nostro strumento per raggiungere le destinazioni turistiche, quindi bisogna capire quali sono quelle su cui si sta investendo, se lo si sta facendo, in ambito outgoing e incoming . La politica industriale di Alitalia deve essere concordata anche con chi si occupa di turismo, non solo di infrastrutture”.
Alitalia azione di responsabilità e MilleMiglia, il ritorno del programma di loyalty
Intanto la compagnia fa sapere che il programma MilleMiglia proseguirà senza interruzione nonostante lo scioglimento del rapporto contrattuale con Alitalia Loyalty (Gruppo Etihad) “senza toccare minimamente i benefici per i soci del programma” fa sapere Alitalia in una nota, sottolineando come “già annunciato, dal 1° gennaio 2019 Alitalia riporterà in casa il programma MilleMiglia e lo gestirà direttamente. La disdetta dell’accordo con Alitalia Loyalty e la conseguente gestione del programma direttamente da parte di Alitalia non avranno alcuna conseguenza per tutti i soci MilleMiglia, per i quali il programma proseguirà senza interruzioni”.