Dopo il rallentamento di maggio (leggi qui) Stop estivo a giugno per il mercato automotive delle Passenger Car, con un meno 7,29% nel primo mese estivo, e con il comparto dei Light Commercial Vehicle ancor più negativo a meno 8,26%. Complessivamente sono stati immatricolati 189.038 veicoli di cui 184.865 vetture e 14.356 LCV secondo i dati Dataforce. Che abbassa così le proiezioni di metà anno del forecast 2018 attorno al 1.965 mila vetture, con una quota dei privati a fine dicembre del 53,6% (ovvero poco più di 1.050.000 vetture), mentre dovrebbero essere circa 100mila le immatricolazioni aziendali dirette (market share del 5,1%), il Noleggio a lungo termine dovrebbe attestarsi a fine anno a quota 295mila auto, con una quota di mercato del 15%, 180 mila auto per il Noleggio a breve termine (9,2% del mercato) e ben 335mila per le Auto immatricolazioni di Case e Concessionari, le “famose” km 0, con un market share del 17,1%.
Stop estivo a giugno per il mercato automotive; cresce il Noleggio a lungo termine mentre crollano le auto immatricolazioni, a meno 27,77%, e il Noleggio a breve termine, a meno 28,45%
Stop estivo a giugno, mese a cui mancano 14 mila auto venduto nel 2018 rispetto allo stesso mese del 2017,un segno meno imputabile a tutti i canali di distribuzione tranne che al Noleggio a lungo termine (che cresce del 4%) e ai privati (stabili). Dimezzati i km 0, le vendite aziendali dirette hanno perso 13 punti percentuali mentre i noleggi a breve termine hanno fatto segnare un arretramento ancora più consistente (meno 28,45%). Il saldo del primo semestre 2018 dei privati è così in negativo (meno 31.600 targhe), nonostante l’effimera “ripresina” di aprile e maggio, mentre la loro market share si attesta al 53,84% (2 punti percentuali in meno rispetto ai primi 6 mesi del 2017), mentre il Noleggio a lungo termine prosegue la sua corsa al rialzo, con 25.325 unità contro le 24.325 del giugno precedente (più 4,11%), mentre il Noleggio a breve presenta un saldo in positivo ma di poco, più 2,49%, pari a 3.300 vetture in più rispetto al 2017.
Tra le categorie di distributori di NLT, lo scorso mese gli operatori “captive” (cioè quelli controllati dai Costruttori) hanno fatto registrare un regresso del 4,58%, mentre gli operatori generalisti Top hanno mantenuto il comparto in territorio positivo con la loro crescita dell’8,65%. Da inizio anno la crescita del noleggio è stata del 9,04%, pari a 13.500 nuove targhe in più.
Stop estivo a giugno per il mercato automotive; soffrono in tanti, tra cui Fiat che crolla di 30 punti a giugno, mentre Jeep vola
Dopo i cali di aprile (meno 5%) e di maggio (meno 22,8%) Fiat perde oltre 30 punti percentuali anche a giugno, per 28.188 autovetture, riducendo il market share di ben 5,5 punti, arrivando al 16%. Volkswagen, al contrario, fa registrare un incremento del 21,32% nelle vendite a giugno, consolidando la sua seconda posizione nella classifica con 16.074 nuove targhe. Chiude il podio a giugno Renault, che però perde il 7,86% di vendite per 13.262 auto (1.100 in meno rispetto a giugno 2017). Male anche Ford e meno 6,14% con 11.564 vetture a giugno, circa 750 in meno rispetto allo stesso mese dello scorso anno, seguita da Peugeot (8.912 nuove targhe, con un aumento del 9,08%), da Opel, con 8.984 auto seguita dall’altro brand del gruppo, Citroën, malgrado il calo del 9,02% nel mese, superata nelle vendite mensili da Jeep (7.699 vetture targate), Toyota (7.508) e Audi (7.136).
Boom però nel gruppo FCA di Jeep, a più 130,49%, che si dimostra il brand più in forma dell’intero mercato, con 48.012 vetture nel semestre, contro le 23.792 dello stesso periodo 2017. A giugno, in territorio negativo tutti gli altri costruttori, tranne BMW (più 9,64%), Smart (più 30,13%), Skoda (più 6,76%), Seat (più 19,19%) e Volvo (più 7,08%). Particolarmente consistente, sempre a giugno, il calo di Nissan (meno 41,95%) e Alfa Romeo (meno 23,35%).
Stop estivo a giugno per il mercato automotive; la Top Ten, sempre guidata dalla Panda, vede due jeep in classifica, con il boom dei Suv. Soffre il diesel
Nella classifica dei modelli più venduti del giugno 2018, la Fiat Panda mantiene il primo posto, pur continuando il calo di immatricolazioni (meno 21,36%), seguita da Fiat 500X, Renault Clio, Lancia Ypsilon, Jeep Renegade, Volkswagen Polo, Toyota Yaris, Fiat Tipo, Jeep Compass e Volkswagen Golf.
Tra le motorizzazioni il diesel prosegue il trend di discesa,con un meno 15,85%, meno 20 mila auto, mentre c’è un ritorno alla benzina, a più 3,59%, ovvero duemila auto, e cresce il ricorso alle alimentazioni alternative: ibride, elettriche e metano soprattutto. A giugno il gpl ha invece perso 8,39 punti percentuali (nel cumulato annuo il calo è stato del 4,55%). Nel semestre la flessione del diesel è del 5,69% (pari a oltre 41.100 automobili nuove in meno). In crescita le auto a benzina (più 2,18%, 8.200 in più). Il gpl è in regresso nel cumulato da gennaio a giugno di circa 3.300 unità. L’elettrico puro vola a giugno raddoppiando le vendite (pari a 513 unità immatricolate). Il saldo da gennaio a giugno indica una crescita dell’83% sul 2017. Le auto ibride hanno avuto un incremento a giugno del 18,9%, e del 23,8% nell’anno (pari a 7.300 unità in più). Da gennaio sono state targate oltre 38.000 ibride, cui vanno aggiunte circa 2mila ibride plug-in. Le auto a metano vanno a gonfie vele: sono raddoppiate a giugno e nel cumulato la crescita è del 55,67% (sono circa 29mila veicoli).
“Oltre 90mila Suv in più rispetto al 2017: questo il primo bilancio che possiamo fare del primo semestre 2018. Ma anche oltre 100mila berline, station wagon e monovolume vendute in meno. Qui in Dataforce stiamo lavorando per capire quanto di questo “travaso” sia dovuto a precise scelte dei consumatori o (anche) al netto cambio di offerta da parte dei costruttori. Per usare parole più chiare, ci sono molti più modelli Suv sul listino del nuovo e molte meno carrozzerie tradizionali di un tempo, chi sia il vero precursore e motore di questo cambiamento resta oggetto di dibattito. Il calo del diesel ha purtroppo preso una brutta china, ogni mese più verticale, cosa che, in mancanza di un concreto intervento governativo per bloccare o modificare le dichiarazioni di alcuni sindaci sul blocco del diesel, avrà come duplice effetto un impoverimento dei consumatori e una peggiore qualità dell’aria. Al termine del primo semestre si affaccia però anche una novità: sembra essersi arrestata la corsa all’immatricolazione delle km zero. A giugno, per la prima volta quest’anno, le auto-immatricolazioni dei dealer hanno segnato il passo (meno 5,6%). È presto per gioire per un’inversione di tendenza, ma possiamo sicuramente dire che questo stop non potrà che far bene a tutta la rete distributiva” ha commentato Salvatore Saladino, Country Manager di Dataforce Italia.