Le auto connesse del futuro sono già adesso secondo quanto uscito dal The Connected Day di Toyota tenutosi nel suo quartire generale in Giappone (vedi qui), dove Shigeki Tomoyama, vicepresidente esecutivo di Toyota Motor Corporation e presidente della Connected Company interna di Toyota ha presentato i servizi ci connessione su due delle ammiraglie della casa, la nuova Crown e la nuova Corolla Sport. Auto queste dotate di un Modulo di comunicazione (DCM) che si collega a una Controller Area Network (CAN), attraverso il quale Toyota è in grado di fornire vari servizi agli abbonati T-Connect attraverso la sua piattaforma proprietaria di servizi di mobilità (MSPF).
Prove di futuro al The Connected Day di Toyota; i veicoli connessi secondo Shigeki Tomoyama
Dopo la nuova Crown e la nuova Corolla Sport al The Connected Day, Toyota mira a equipaggiare la maggior parte delle autovetture nuove sul mercato nazionale con DCM: “Il nostro obiettivo è quello di migliorare i servizi ai clienti che utilizzano i dati del veicolo caricato sulla nostra piattaforma di servizi di mobilità. È importante notare che, useremo la connettività anche per cambiare il modo di lavorare con i nostri concessionari in tutto il mondo. Toyota considera alcuni servizi connessi essenziali per i conducenti e le nostre auto collegate alla MSPF, offriranno ai clienti la possibilità di utilizzare e prendersi cura al meglio dei propri veicoli. Grazie a un mix basato su risorse umane e tecnologiche, in quanto il sistema è chiamato dall’azienda Human Connected Service” spiega Tomoyama.
Tra i servizi assicurati quello di concierge, dove un operatore in remoto potrà anche impostare la destinazione prescelta sul navigatore, nonché l’e-Care Driving Guidance, ovvero una completa diagnosi dell’auto che, in caso di guasto o problemi, anche qui può far intervenire un operatore per risolvere il problema o consigliare il conducente sul da farsi. Il Toyota Smart Center monitora ed esamina infatti il veicolo connesso 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con dati che potrà passare anche ai concessionari e alle officine collegate, potendo anche fare una manutenzione programmata.
Naturalmente, anche dopo l’entrata in vigore dell’obbligo dell’e-call, almeno in Europa (leggi qui), anche Toyota propone il suo, chiamato Helpnet, che lancia una chiamata d’emergenza nel momento in cui vengono attivati gli airbag. Anche qui un servizio, che coprirà l’intero territorio giapponese, che conta un operatore umano, che potrà assicurarsi anche telefonicamente di ciò che è successo e prendere le giuste decisioni in merito.
Per garantire il buon funzionamento di questi servizi collegati, Toyota istituirà un Connected Operation Kaizen Dojo all’interno del suo centro di formazione a Nisshin-city e un piano di formazione del personale dei concessionari a livello nazionale.
Inoltre al The Connected Day di Toyota è stato spiegto che utilizzando il riconoscimento vocale è possibile accedere a un agente virtuale di Intelligenza Artificiale (AI) attraverso il quale impostare la destinazione per la navigazione, gestire l’impianto audio o anche fornire istruzioni per l’uso dei vari equipaggiamenti dell’auto.
Infine questo sistema permette anche di introdurre un’assicurazione auto basata sui dati reali dell comportamento di guida. Ai driver sarà assegnato un punteggio di sicurezza basato su i loro dati di guida raccolti nell’ambito dell’MSPF, che possono sempre venir controllati via smartphone dai driver sytsessi o dai loro Fleet manager. La Toyota Connected Car Insurance Plan sarà lanciata da Aioi Nissei Dowa Insurance Co. Ltd, con un premio assicurativo che verrà aggiornato mensilmente in base ai punteggi dell’assicurato.