Il governatore della Lombardia Attilio Fontana è infuriato con Trenord e ha più volte chiesto scusa ai pendolari dopo le recenti soppressioni in serie dei giorni scorsi, soprattutto sulle tratte lecchesi. E, secondo nostre fonti interne, sarebbe anche contrariato dalle proposte Trenitalia, che suonano un po’ ricattatrici, visto che richiede in cambio di un piano di investimenti da 1,6 miliardi per l’acquisto di 161 nuovi treni entro il 2022, di salire al 51% della società mista per un tempo definito, anche se non ancora stabilito. “Il modello al 50% con controllo paritario non è stato vincente. Questo è uno dei motivi per cui siamo arrivati ad avanzare questa proposta. Adesso attendiamo la valutazione della Regione, che dovrebbe arrivare prossimamente” aveva detto in un recente incontro proprio a Milano l’Ad di Trenitalia, Orazio Iacono.
Fontana: “intervenire su Trenord”. La proposta Trenitalia non convince i vertici lombardi
La Regione Lombardia sta però lavorando a una proposta alternativa rispetto a quella di Trenitalia su Trenord su cui, comunque, Fontana deve e vuole intervenire. Allargando gli spazi di intervento a tutta la mobilità regionale. Anche quella elettrica. Su cui la capogruppo FNM si è già buttata con e-Vai (leggi qui le formule di e-Vai), un servizio che, come anche quelli assicurati dai privati, è in rosso e non ha ancora preso tanto piede tra i lombardi (leggi qui il rapporto Aniasa) e di cui scriveremo a breve.
Ma torniamo alla proposta di Trenitalia, che si impegnerebbe a comprare lo stesso numero di convogli ma a iniziare la consegna nella seconda metà 2019 per concluderla nel 2022, quindi con “tre anni in anticipo rispetto al piano di rinnovo della Regione” ha commentato Iacono. L’età media dei treni regionali lombardi, a quella data, verrebbe così dimezzata a 10 anni rispetto ai 20 attuali. Tra i principali impegni di Trenitalia c’è poi il miglioramento della puntualità del 12,5% entro il 2021 e il dimezzamento delle cancellazioni dei treni, puntando ad aumentare del 6% la soddisfazione dei viaggiatori (oggi all’80%) nel suo complesso, mentre “la security a bordo è altro tema su cui stiamo lavorando intensamente” ha evidenziato l’ad di trenitalia..
“Siamo al cospetto di una catena di disservizi quotidiani che investe, a vari livelli, tutte le linee lombarde, e le decine di corse cancellate in una sola giornata sulle medesime tratte è l’ultimo caso eclatante di una lunga serie e riflette la sostanziale inadeguatezza di Trenord, incapace di assicurare un servizio che possa definirsi tale. A causa , mi dicono, della carenza di personale: nuove assunzioni sono previste nei prossimi mesi, ma evidentemente la società sta scontando una programmazione deficitaria da questo punto di vista, con i piani occupazionali aziendali che non hanno tenuto conto della curva dei pensionamenti del personale più anziano” accusa l’assessore l’assessore ai Trasporti Claudia Maria Terzi, ricordando che la Regione è “intervenuta finanziando l’acquisto di nuovi convogli che, dati i tempi tecnici non certo brevi, potranno entrare in servizio a partire dal 2020”. Quindi non in ritardo rispetto a quello che dicono da Trenitalia. Ma basta litigi; lo chiedono i pendolari e tutti coloro che si muovono nella Regione più ricca d’Italia, sia per affari che per leisure.