Dopo la guerra senza quartiere dell’intersindacale contro i vertici di Air France che hanno costretto alle dimissioni del Ceo Jean-Marc Janaillac (leggi qui), sembra che le tensioni tra le parti si siano un po’ raffreddate, con i prossimi scioperi annullati. Forse preoccupati per le conseguenze degli scioperi la maggioranza delle Organizzazioni Sindacali coinvolte nel contenzioso con la Direzione del gruppo ha annunciato la cancellazione delle agitazioni previste per il 23-26 giugno prossimi (leggi qui). Come i soldati giapponesi sperduti nella giungla che hanno per anni combattuto un nemico che non c’era più, solo lo SPAF, il sindacato di minoranza dei piloti, ha mantenuto l’allerta scioperi per quei giorni. Scioperi che, però, non dovrebbero causare alcuna perturbazione sul network del vettore.
Air France, buone notizie dal fronte scioperi annullati quelli dal 23 al 26. ma nuovi appelli allo sciopero arrivano dalle Ferrovie
L’SNPL afferma di voler “mostrare responsabilità”. In una dichiarazione, l’intersindicale ha sottolineato come “si debba attendere l’interlocutore giusto” per eventuali nuove iniziative. Vale a dire l’arrivo in azienda di colui che andrà a sostituire Janaillac (l’olandese Pieter Elbers il francese Franck Terner o chi altri?), nomina prevista per metà luglio.
Intanto però la lunga protesta dei ferrovieri francesi della Sncf sembra trasformarsi in una lotta “politica”, come hanno detto anche alcuni sindacalisti alla stampa, con la CGT che vuole proporre tre nuovi giorni di sciopero in occasione delle partenze nei giorni festivi, il 2, 6 e 7 luglio. “Un suicidio” secondo un dirigente della CFDT che teme la reazione dei lavoratori dopo ben 32 giorni di interruzione dal lavoro, proteste che non hanno ottenuto nulla di concreto. Per la cronaca, il tasso di partecipazione allo sciopero di questo lunedì è stato del 10,8%, secondo i dati della direzione.