Finalmente si alza il sipario sui conti del vettore commissariato, da tempo non comunicati, durante un’audizione alla Commissione speciale del Senato, dove il commissario straordinario della compagnia Stefano Paleari ha reso noto che Alitalia dimezza le perdite nel primo trimestre dell’anno “il più difficile per il settore” commenta, crescendo nel contempo nei ricavi. A più 4% anno su anno a quota 597 milioni di euro, percentuale che arriva al più 6,4% se si tiene conto solo dei ricavi da passeggeri, grazie a tariffe più “care” del 6,8%, portando così a un ebitda a meno 117 milioni, contro i meno 228 milioni del primo trimestre 2017. Trimestre che vede il totale dei costi a 714 milioni di euro, in calo rispetto agli 800 milioni di euro dell’anno prima. Le principali voci di costo, carburante e personale, si attestano rispettivamente a 153 milioni, meno 12,1%, e a 138 milioni, meno 7,1%.
Alitalia dimezza le perdite, crescendo nei ricavi grazie ai nuovi servizi, soprattutto di lungo raggio
Da quando Alitalia ha dovuto ricorre all’amministrazione straordinaria per sopravvivere, ovvero dallo scorso maggio (leggi qui) e fino alla fine dell’anno, i ricavi hanno tenuto a quota 2,102 miliardi di euro rispetto a 2,106 miliardi dello stesso periodo del 2016. Nello stesso periodo, l’ebitda è stato negativo per 24 milioni, in calo rispetto ai meno 190 milioni del maggio-dicembre 2016. Conti che fanno sì che la cassa ammonti a 769 milioni, in aggiunta ai 145 milioni dati come garanzia alla Iata. Ovvero poco oltre i 900 milioni del prestito statale, considerati peraltro dalla UE come aiuti di stato, che dovrebbero essere restituiti.
E che scontano un calo complessivo dei passeggeri trasportati nel 2017, a men 5,7%, ma che possono godere di passeggeri di lungo raggio cresciuti del 2,7%, che passano a più 8,8% nel primo trimestre 2018, e un load factor stabile al 77,4%. “Abbiamo chiuso alcune rotte di feederaggio che alimentavano lo scalo di Abu Dhabi a vantaggio di Etihad , e aperto nuovi collegamenti come le Maldive, Nuova Delhi, Johannseburg e Mauritius (vedi qui le novità, ndr). Razionalizzando la flotta esistente, prevediamo nel 2018 di volare il 9% in più, in termini di utilizzo medio giornaliero degli aeromobili, andando così a competere anche con le low cost” ha aggiunto l’altro commissario Luigi Gubitosi.
Alitalia dimezza le perdite, ma Gubitosi lancia l’allarme; “bisogna far presto”. Anche perché i piloti, se possono, se ne vanno
Malgrado i conti migliorino, il “carburante presto finirà se non si fa qualcosa” ha ricordato Gubitosi, che fa un appello al Nuovo Governo, incline nelle due sue anime alla ri-nazionalizzazione del vettore, visto nel contratto di governo si legge: “Con riferimento ad Alitalia siamo convinti che questa non vada semplicemente salvata in un’ottica di mera sopravvivenza economica bensì rilanciata, nell’ambito di un piano strategico nazionale dei trasporti che non può prescindere dalla presenza di un vettore nazionale competitivo”. “E’ una scelta politica, faccia presto”, aggiungendo poi che “noi cerchiamo di preservare tutta la cassa possibile, ma il principale problema del commissario è quello di non avere un orizzonte temporale di medio-periodo” chiosa il Commissario. Sul perché però Alitalia continui a perdere in un momento d’oro per il trasporto aereo, i Commissari hanno puntato il dito sulle scelte manageriali precedenti, del tutto errate: dalla costituzione di una flotta eterogenea composta di 4 famiglie di aeromobili (ma, Lufthansa, ad esempio, ne ha di più), per due terzi in leasing (il 73% sul lungo raggio) ai contratti di hedging sul carburante che sono stati chiusi. Tra le altre criticità anche la continua emorragia di piloti, come denunciano i sindacati, e, anche per questo, i Commissari hanno annunciato che a ottobre riaprirà la scuola di volo, la Alitalia flight academy per formare piloti, assistenti di volo, e che, nel futuro, potrà fornire questi servizi anche a terzi.